Lo scorso 13 luglio la Defensoría del Pueblo di Colombia ( http://www.defensoria.gov.co) ha denunciato che tra il primo gennaio 2016 e il 5 luglio 2017 per lo meno 186 leaders sociali e difensori dei diritti umani sono stati assassinati. La maggior parte di questi crimini è avvenuta in zone dove operavano le FARC-EP, i cui guerriglieri, circa 7000, sono, ora, concentrati in 26 zone, veredas. Sei di questi morti assassinati erano guerriglieri che avevano deposto le armi e che lo stato colombiano non ha saputo proteggere. L’ ultimo, il sesto, Juan Fernando Amaya fu trovato sgozzato la notte del 12 luglio all’entrata dell’area di concentrazione, vereda, Chontanduro del comune di Ituango ( Antioquia). Amaya aveva 23 anni, era militante del Fronte 18 delle FARC-EP ed era stato amnistiato grazie alla Ley de Amnistia approvata dal Parlamento colombiano nell’ambito dell’Accordo Definitivo di Pace e si stava integrando alla vita civile.
Inoltre Carlos Negret Mosquera della Defensoría del Pueblo ha dichiarato che vi sono 500 leaders sociali e difensori dei diritti umani minacciati di morte e che i paramilitari di Autodefensas de Colombia e del Clan del Golfo hanno occupato le aree dove operava la guerriglia. Ai paramilitari si uniscono narcotrafficanti, bande criminali giovanili, etc., etcc. Le province dove i paramilitari sono più presenti e si sono registrati più crimini sono Cauca, Antioquia, Norte de Santander e Córdoba. Inoltre v’è la pratica diffusa delle estorsioni.
Il processo di pace in Colombia avanza. Le FARC-EP hanno consegnato il 100% delle armi e il prossimo agosto si trasformerà definitivamente in movimento/partito politico.
https://www.ancorafischiailvento.org/2017/07/04/colombia-farc-ep-dalle-armi-alla-politica
L’ELN ha concluso a Quito il secondo turno dei colloqui di pace con il governo e conta di ottenere il prossimo settembre, in occasione della visita di Bergoglio / Papa Francesco in Colombia l’accordo bilaterale per il cessate il fuoco.
Comunque se i paramilitari e le loro azioni criminali crescono e colpiscono, senza che il governo colombiano sappia eliminarle fisicamente, queste non solo costituiscono il maggior ostacolo al processo di pace, ma possono diventare un reale pericolo generale per la pace in Colombia.
Un esempio recente, tra i tanti. Con un volantino “Autodefensas Gaitanitas de Colombia” –AGC-, hanno annunciato in quattro comuni, Dabeiba, Buriticá, Anzá e Armenia Mantequilla, della provincia di Antiochia uno sciopero armato dal 13 al 15 luglio. Se non verrà rispettato i paramilitari inizieranno uno sciopero armato a tempo indefinito.
I sindaci di questi comuni hanno informato che i volantini sono apparsi da una ventina di giorni e che hanno informato l’esercito e la polizia senza che venisse presa alcuna misura.
Secondo la Defensoría del Pueblo l’Úsuga Clan o “AGC” è presente in 22 province della Colombia: Antioquia, Bolivar, Caldas, Casanare, Magdalena, Meta, Nariño, Norte de Santander, Quindio, Risaralda, Cauca, Cesar, Chocó , Córdoba, Sucre, Cundinamarca, e Guajira.
