Intervento di Federico Giusti CONTROLACRISI
A molti non è sfuggita la tragica paralisi in cui versa il sistema dei soccorsi in caso di incendi con aerei ed elicotteri adibiti a spengere impossibilitati a volare.
Intere province del nostro paese incendiate, interessi speculativi spesso dietro a piromani poi dipinti come psicopatici, manovali di interessi economici che dalla edificabilità delle aree traggono profitti ragguardevoli
Ma gli incendi di questo afoso luglio 2017 sono anche l’occasione per dimostrare il fallimento dei Governi Renzi e Gentiloni e soprattutto del Ministro Madia.

Degli aerei un tempo in dotazione alla Forestale solo 4 possono essere utilizzabili, la responsabilità è del Governo e della Legge Madia che ha cancellato il corpo Forestale e le Province, disimpegnandosi nella manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio e privando le comunità locali di strutture funzionanti e attrezzate per affrontare le emergenze derivanti da incendi. Ma che fine hanno fatto i mezzi anticendio della Forestale? 16 sono stati assegnati a vigili del fuoco, 16 a i Carabinieri che con la Madia hanno assorbito i forestali ma tra assenza di brevetti e burocrazie varie questi mezzi indispensabili continuano ad essere fermi costringendo l’Italia a chiedere aiuto alla Francia.

Ma che fine hanno fatto invece gli organici dei forestali? 1250 di loro sono finiti alla Pubblica amministrazione, presumibilmente in ufficio, altri nei Carabinieri, in misura assai ridotta (circa 300) ai Vigili del Fuoco.

I risultati della Legge Madia sono quindi a tutti chiari, dismettendo Province e Forestale si sono creati disservizi e danni reali alle comunità e ai territori.

Ma dietro alla questione di elicotteri e canadir si celano anche altri interessi, infatti il quotidiano La Repubblica , nei giorni scorsi, ha pubblicato un articolo denso di particolari che dimostrano gli appetiti economici che si muovono attorno alle emergenze.

Citiamo testualmente:

La flotta aerea è nelle mani — e nei profitti — di sette aziende private. Sei italiane, la settima è una multinazionale britannica con capitale spagnolo. Dallo scorso marzo i sette gruppi sono sotto inchiesta da parte dell’Antitrust e oggi l’Autorità garante del mercato deciderà come portare avanti un procedimento che ha già fatto emergere anomalie plateali e «alterazioni dei costi pubblici» (aumenti, quindi).

Con la crisi della Protezione civile post Bertolaso (a partire dal 2012) e la legge Madia vigente da gennaio 2017 (il Corpo forestale diluito nell’Arma dei carabinieri), molte cose sono cambiate nell’affrontare gli incendi in Italia. Sui roghi boschivi ora i vigili del fuoco hanno operatività totale, a terra e in cielo. La flotta aerea dello Stato, una delle più grandi al mondo, è costituita da 19 Canadair di proprietà della Repubblica italiana (sedici sono attivi) e messi a disposizione dei vigili più dodici elicotteri. I 31 mezzi sono dislocati su quattordici basi, da Comiso a Genova. Solo il costo dell’utilizzo dei Canadair pesa 55 milioni l’anno, a cui vanno aggiunte le ore di volo. Quest’anno nel periodo 15 giugno-13 luglio i Canadair hanno fatto interventi per 2.146 ore (+378% rispetto al 2016) costando fin qui quattro milioni e mezzo di euro. Ecco, gli uffici dell’Antitrust, sollecitati nel maggio 2016 da un pilota e dirigente di un’azienda piemontese estromessa dal business, hanno verificato che almeno dal Duemila i sette gruppi si sono mossi in modo da far vincere l’azienda scelta all’interno del loro cartello prendendo la gara con ribassi risibili (massimo l’un per cento). Una «spartizione collusiva» su tutto il territorio «con ipotesi di turbativa d’asta».

Ancora una volta dietro allo smantellamento dei servizi pubblici si celano interessi economici privati che poi determinano un sensibile aumento dei costi a carico dei cittadini. Attorno alle privatizzazioni e agli appalti poi si muovono colossali giri di affari che determinano anche fenomeni corruttivi, non siamo noi a dirlo ma lo si deduce dai fatti di cronaca e dalle documentazioni ufficiali

Smantellare il corpo forestale e le province non porterà benefici ma solo danni, la Riforma Madia svela cosi’ il suo vero obiettivo: ridurre i servizi pubblici e con essi favorire interessi privati che con la tutela degli interessi generali hanno poco a che vedere.

http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2017/7/21/49792-il-paese-delle-emergenze-fasulle-e-delle-privatizzazioni/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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