Francesco Cecchini

 

L’ 8 Agosto 1879 nasceva Emiliano Zapata, un rivoluzionario politico e guerrigliero messicano che affermò: “È meglio morire in piedi che in ginocchio”. Il 10 aprile 1919 Emiliano Zapata venne ucciso a quarant’anni, in piedi, dalle forze governative a Morelos. Zapata fu attirato in un’imboscata e venne assassinato presso la fattoria di Chinameca, per mano del traditore Jesús Guajardo. Mandante dell’uccisione fu Venustiano Carranza. Emiliano Zapata Salazar è stato uno dei leader militari e uno degli uomini più importanti della rivoluzione messicana (1910-1920). Ha inoltre rappresentato i valori e gli ideali di giustizia sociale, di lotta di classe, di uguaglianza, di democrazia sociale e di rispetto per le popolazioni indigene. Il Messico di Emiliano Zapata era diviso tra due diverse società: i ricchi, proprietari terrieri e i poveri indigeni, senza terra, ma con un forte spirito di solidarietà. Oltre il 90% dei capofamiglia non aveva terra. I terreni comuni venivano di continuo minacciati dai grandi latifondisti, proprietari delle cosiddette haciendas. Dopo l’impegno rivoluzionario militare con l’esperienza della Comune di Morelos, Zapata organizzò una ridistribuzione dei terreni, ma non solo. Quell’esperienza zapatista, che rappresentò l’ingresso delle comunità indigene nella politica. Messicana ha ancora valore attuale

Lo scorso 8 agosto migliaia di contadini hanno marciato nelle principali vie di Città del Messico, in onore del 138 ° anniversario della nascita del generale Emiliano Zapata simbolo della resistenza contadina e leader della rivoluzione messicana. Il corteo partito dal monumento alla Angelo dell’Indipendenza sul Paseo de la Reforma, ha raggiunto al Ministero dell’Interno e richiesto, che gli articoli che riguardano il settore agro-pecuario vengano esclusi dalla rinegoziazione dell’accordo nordamericano di libero scambio (NAFTA-North American Free Trade Agreement-  o TLCAN -Tratado de Libre Comercio de América del Norte- o più semplicementeTLC).                                                       I dirigenti contadini chiedono questa esclusione perchè i piccoli produttori non sono considerati e gli eventuali tagli alla spesa pubblica avranno un impatto negativo i programmi sociali. Hanno organzzato la marcia la Comisión Nacional de Organismos Rurales y Pesqueros, il Frente Auténtico del Campo, la Coalición de Organizaciones Democráticas, Urbanas y Campesinas e il Movimiento Social por la Tierra. Pur con decenni di lotte agrarie e urbane vi è ancora concentrazione delle terre, corruzione e mancanza di democrazia.

Va sottolineato che allo stesso tempo l’EZLN (Ejército Zapatista de Liberación Nacional) ha emesso un comunicato a sostegno della candidatura a presidente dell’indigena Maria di JESÚS PATRICIO MARTÍNEZ, per le elezioni presidenziali del 2018.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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