Francesco Cecchini

HUGO CHAVEZ

Le Rivoluzione Bolivariana ha vissuto, vive e vivrà difficoltà, fino alla vittoria finale. Simon Bolívar stesso si definì uomo delle difficoltà, quando, per esempio si impegnò a unire latinoamerica per resistere alla dominazione dell’Europa o degli Stati Uniti. Oggi le stesse difficoltà le sta vivendo il Venezuela bolivariano minacciato di invasione militare dell’imperialismo di Trump per il suo progetto di democrazia con la costituente. Come contributo all’informazione propongo la presentazione di un lavoro su Hugo Chavez, il Simon Bolívar dei nostri tempi.

Carta d’identità.

Titolo: El Presidente de la paz.

Autore: Marinella Correggia

Casa Editrice: Sankara. La casa editrice del libro, Sankara, è una piccola casa editrice senza scopo di lucro fondata nel 2002 e gestita interamente da volontari.

Prezzo: 7 euro. I proventi delle vendite di El Presidente de la paz andranno a sostegno di un ospedale di Aleppo. 

Marinella Correggia, giornalista e militante di prima linea per i diritti umani e contro la guerra, con questo saggio, El presidente de la paz, che ha vinto il premio TRISOL, Tricontinental de las relaciones internacionales y de la solidaridad, del 2014, da un contributo importante alla conoscenza del camarada Presidente Hugo Chavez e del suo ruolo rivoluzionario in Venezuela, in America Latina e in tutto il mondo. Il libro può essere annoverato tra quelli necessari, anche critici, per comprendere la rivoluzione bolivariana alla quale Chavez diede impulso. Ne elenco alcuni: Chavez sin uniforme di Alberto Barrera Tiszka e Cristina Marcano, Hugo Chavez, tra Bolivar e Porto Alegre di Roberto Massari (2005) La revolución sentimental di Beatriz Lecumberri (2012), El chavismo como problema di Teodoro Petkoff (2010), Un dragón en el tropico di Javier Corrales e Michel Penfloid (2012),El silencio y el escorpión di Brian Nelson, Comandante Hugo Chavez’s Venezuela di Roy Carrol (2014). El presidente de la Paz, è Hugo Chavez, che ha guidato il Venezuela dalla vittoria elettorale del1999 al 5 marzo 2013, quando morì per tumore a 58 anni. Ma il cambio politico, sociale della rivoluzione bolivariana iniziò prima, nel 1992. Bolivariana perché il riferimento è Simón Bolivar e il suo pensiero, e ha come basi l’antimperialismo, la democrazia sociale, l’antineoliberismo e la transizione verso il neosocialismo del XXI secolo. Dopo il 1999 i risultati ottenuti furono: l’autonomia nazionale, partecipazione popolare alle decisioni, economia sostenibile, etica al servizio del popolo, equa distribuzione delle entrate petrolifere, lotta contro la corruzione e la povertà, netto miglioramento dell’istruzione e della salute dei venezuelani. Marinella Correggia mette in evidenza, oltre a una visione generale del personaggio storico, i seguenti fatti del pensiero e della pratica di Hugo Chavez: internazionalismo, eco socialismo, buen vivir. L’internazionalismo contro la guerra imperialista e a favore dei popoli. Nel febbraio 2013, poco prima di morire, indirizza ai capi di stato dell’ASA (Africa Sud America), riuniti in Guinea Bissau, La lettera all’Arica, che può essere considerata il suo testamento spirituale. Marinella mette in risalto il seguente passaggio: “È nei nostri continenti che si trovano le risorse naturali, politiche e storiche sufficienti, necessarie per salvare il pianeta dal caos nel quale è precipitato. Facciamo in modo che il sacrificio indipendentista dei nostri avi serva ad unire le capacità per trasformare le nostre nazioni in un autentico polo di potere che per dirla con il padre liberatore Simón Bolivar, sia più grande in libertà e in gloria che in estensione e ricchezze…”. Anche la formazione di ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe, i paesi membri sono: Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua, Dominica, Ecuador, Saint Vincent, Grenadine, Antigua e Barbuda). Ha valore internazionale e internazionalistico. L’ ALBA è stata fondata da Fidel Castro e da Hugo Chavez per offrire all’America Latina un modello alternativo al capitalismo statunitense. ALBA ha anche ha anche organizzazioni sovranazionali di cultura (sono state fondate anche università regionali), energia, finanza, commercio e produzione. Il collante dei vari elementi è la volontà di affermare una vera indipendenza e autonomia decisionale per gli Stati partecipanti, in opposizione a modelli liberisti passati e dominanti. Molti parlano perciò di progetto contro-egemonico, basato in primo luogo su alcuni concetti innovativi di immediata rilevanza economica. Tra questi lo sviluppo endogeno a livello regionale e la volontà di sfruttare i vantaggi cooperativi dell’Alleanza nel suo insieme. L’eco socialismo è il quinto obiettivo del Plan de la Patria 2013-2019 del Presidente Chavez afferma: ”Contribuire con la preservazione della vita nel pianeta e la salvezza della specie umana”. L’eco socialismo conquista quindi un importante spazio per il progresso del popolo venezuelano e diventa una responsabilità prioritaria per il governo del Venezuela. Il concetto di eco socialismo enunciato e diffuso da Karl Marx è rinato e ripreso importanza grazie alla rivoluzione bolivariana e a Hugo Chavez. All’eco socialismo è legato strettamente il concetto di buen vivir. Hugo Chavez ha affermato con parole semplici: “L’obiettivo centrale, il fine ultimo della Rivoluzione, giorno dopo giorno è di dare al popolo alla comunità i mezzi necessari per vivere degnamente, vivir viviendo”. Al rivoluzionario Hugo Chavez, Marinella Correggia mette accanto il rivoluzionario Thomas Sankara, l’Ernesto Guevara nero e scrive: ”Tutti dovrebbero sapere chi è Thomas Sankara”. Marinella Correggia racconta molto bene questo rivoluzionario, non solo in questo libro, ma anche, sinteticamente nella introduzione a L’ Africa di Thomas Sankara di Carlo Batà, dove cita il sociologo svizzero Jean Ziegler: “La morte di quest’uomo eccezionale è una tragedia per l’intera Africa”.

Presentando il libro El Presidente de la Paz, scritto nel 2014, non si può fare a meno di rammentare che aa alcuni anni dalla morte di Hugo Chavez, la rivoluzione bolivariana sta passando il peggior momento, ma non è sconfitta, la possibilità di ripresa dipende dalla sua capacità di resistere ai seri tentativi di destabilizzazione interna ed esterna e dare risposta alle esigenze reali del popolo venezuelano.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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