Ad ottobre dell’anno scorso scrissi un’analisi intitolata “Gli USA si trovano di fronte alla peggiore crisi della loro storia, ed ecco come l’esempio di Putin potrebbe ispirare Trump” e credo sia un buon momento per rileggerla.

Iniziai l’analisi elencando tutte le calamità che sarebbero cadute sugli Stati Uniti nel caso di una vittoria di Hillary. Visto che questo non è accaduto (grazie a Dio!), possiamo tranquillamente ignorare quella parte e focalizzarci sulle previsioni che feci nel caso di una elezione di Trump.

Qui c’è quello che scrissi [in italiano]:

Trump vince. Problema: sarà completamente solo. I Neoconservatori hanno un controllo totale, ripeto totale, del Congresso, dei media, delle banche, della finanza e dei tribunali. Da Clinton a Clinton hanno infiltrato in profondità il Pentagono, Foggy Bottom [Dipartimento di Stato] e tutte le agenzie dalle tre lettere. La Fed è la loro roccaforte. Come diavolo farà Trump a gestire tutti questi rabbiosi “pazzi nel sottoscala” [in inglese]? Considerate la malvagia campagna d’odio che tutte queste “personalità” (attori, politici, giornalisti) hanno scatenato contro Trump: si sono bruciati i ponti alle spalle ed ora sanno che perderanno tutto se Trump vince (e, anche se lui sembra essere un ingenuo sempliciotto, la sua elezione non farebbe comunque nessuna differenza). I Neoconservatori non hanno nulla da perdere e combatteranno fino all’ultimo. Che cosa potrebbe mai fare Trump per realizzare i suoi progetti se è circondato da Neoconservatori e dai loro agenti? Cambiare completamente tutta la squadra? Come li controllerebbe? La sua prima scelta è stata quella di prendersi Pence come Vice-Presidente: un disastro (sta già sabotando Trump sulla Siria e sui risultati elettorali). Ho paura di sentire chi nominerà Trump come Capo di Gabinetto della Casa Bianca, proprio come temo che, per rabbonire i Neoconservatori, possa nominare una qualche nuova versione dell’infame Rahm Emanuel… E, casomai Trump dovesse dimostrare di avere sia principi che coraggio, i Neoconservatori possono sempre sottoporlo alla “cura Dallas” e sostituirlo con Pence. Et voilà!

Proseguii suggerendo che la sola opzione rimasta a Trump sarebbe quella di seguire l’esempio di Putin e fare ai neo conservatori ciò che Putin fece agli oligarchi. Chiaramente questo non è accaduto. Infatti, un mese dopo l’elezione di Trump, scrissi [in italiano] un’altra analisi intitolata “I Neoconservatori e lo ‘Stato Profondo’ hanno castrato la presidenza Trump, è finita gente!”:

Meno di un mese fa avevo messo in guardia sul fatto che negli Stati Uniti era in corso una rivoluzione colorata [in italiano]. Il mio primo elemento probatorio era stata la cosiddetta ”indagine” che CIA, FBI, NSA ed altri stavano conducendo sul candidato che avrebbe dovuto diventare il Consigliere alla Sicurezza Nazionale del Presidente Trump, il generale Flynn. Questa notte, il complotto per liberarsi di Flynn ha finalmente avuto successo e il generale Flynn ha offerto le sue dimissioni [in inglese]. Trump le ha accettate. Mettiamo subito in chiaro una cosa: Flynn non era certo un santo o un uomo di tale saggezza da salvare il mondo con una mano sola. Non lo era. Però la figura di Flynn era la pietra angolare della politica di Trump sulla sicurezza nazionale. (…)  Lo “Stato Profondo” neoconservatore ha ora costretto Flynn alle dimissioni, con lo stupido pretesto di una sua conversazione telefonica, su una linea aperta, non sicura e sicuramente monitorata, con l’ambasciatore russo. E Trump ha accettato queste dimissioni. Fin da quando Trump ha fatto il suo ingresso alla Casa Bianca, non ha fatto altro che ricevere colpi su colpi dai media dei Neoconservatori sionisti, dal Congresso, dalle superbenpensanti “stelle” di Hollywood ed anche dai politici europei. E Trump ha incassato tutti i colpi senza reagire. Non si è visto neanche una volta il suo famoso “sei licenziato!”. Ma avevo ancora qualche speranza. Volevo avere qualche speranza. Credo che fosse mio dovere sperare. Ma ora Trump ci ha traditi tutti quanti. (…) Ripeto, Flynn non era il mio eroe. Ma, a tutti gli effetti, era l’eroe di Trump. E Trump lo ha tradito. Le conseguenze di una cosa del genere saranno immense. Per prima cosa, Trump è ora chiaramente a terra. Allo “Stato Profondo” ci sono volute solo alcune settimane per castrare Trump e costringerlo ad inchinarsi al vero Potere. Quelli che si sarebbero schierati dalla parte di Trump ora sanno che non potranno contare sul suo appoggio e si allontaneranno tutti da lui. I Neoconservatori saranno euforici per l’eliminazione del loro peggior nemico, e saranno così ringalluzziti da questa vittoria che continueranno a fare pressione, raddoppiando ogni volta la posta in gioco. E’ finita gente, lo Stato Profondo ha vinto.

Conclusi poi prevedendo che le conseguenze per gli Stati Uniti sarebbero state catastrofiche:

Nella loro rabbia piena di odio contro Trump e contro il popolo americano (il famoso “cesto di deplorabili”), i Neoconservatori hanno dovuto mostrare la loro vera faccia. Con il loro rigetto del risultato elettorale, con i loro disordini, con la loro demonizzazione di Trump, i Neoconservatori hanno fatto vedere due cose importanti: primo, che la democrazia americana è una barzelletta che non fa ridere e che loro, i Neoconservatori, sono un regime di occupazione, che governa contro la volontà del popolo americano. In altre parole, proprio come ad Israele, agli Stati Uniti non è rimasta nessuna legittimità. E, dal momento che gli Stati Uniti, proprio come Israele, sono incapaci di spaventare i loro nemici, a loro non rimane praticamente più nulla, nessuna legittimità, nessuna capacità di coercizione. Perciò sì, i Neoconservatori hanno vinto. Ma la loro vittoria sottrae agli Stati Uniti l’unica possibilità di evitare il collasso.

Credo che ciò a cui stiamo assistendo oggi siano i primi segni di un collasso imminente.

I sintomi dell’agonia

  • All’esterno, la politica estera statunitense è, in pratica, “congelata” ed al suo posto abbiamo ora una lunga serie di vuote minacce lanciate contro una serie di paesi demonizzati a cui si promettono le “pene dell’inferno” se osano disobbedire allo Zio Sam. Mentre questo fornisce l’occasione per dei buoni titoli, non si qualifica certo per una “politica” di alcun genere (ne ho discusso a lungo durante una mia recente intervista [in inglese] con SouthFront). E poi c’è il Congresso che ha, in pratica, spogliato Trump dei suoi poteri di condurre la politica estera [in italiano]. Questa bizzarra, ed illegale, forma di “voto di sfiducia” martella ulteriormente sul messaggio che Trump è o un pazzo, o un traditore, o entrambi.
  • All’interno, la responsabilità delle recenti rivolte a Charlottesville è ora attribuita a Trump che, dopo essere un agente di Putin, è demonizzato ulteriormente come una sorta di nazista (su questa dinamica, leggete il primo ed il secondoavvertimento [entrambi in inglese] di Ron Paul).
  • Per quanto riguarda l’organizzazione, è chiaro che Trump è circondato da nemici, come illustrato dal fatto scandaloso che non può nemmeno parlare ad un capo di Stato straniero senza che la trascrizione [in inglese] della sua conversazione non trapeli agli Ziomedia [in italiano].

Io credo che questi siano tutti passi per scatenare una grave crisi ed usarla per rimuovere Trump, o mettendolo in stato d’accusa [impeachment] o con la scusa di una qualche crisi. Basta guardare ai messaggi che gli Ziomedia stanno martellando sulla testa della popolazione statunitense.

La preparazione psicologica per il prossimo colpo di Stato: impauriteli tutti a morte

Questi sono esempi illuminanti presi dalle copertine di Newsweek:

 

Chiedetevi, qual’è qui il messaggio?

Trump è un traditore, lui lavora per Putin, Putin vuole distruggere la democrazia negli Stati Uniti e questi due uomini, insieme, sono gli uomini più pericolosi sul pianeta. Questo è un “complotto contro l’America”, nientemeno!

Non male, no?

“Essi” sono chiaramente a caccia per “prenderci” e “noi” siamo tutti in un terribile pericolo: Kim Jong-Un sta per dichiarare una guerra nucleare contro gli USA, Xi e Putin stanno minacciando il mondo con i loro eserciti, e proprio il “nostro” Presidente è arrivato al potere grazie al “KGB russo” e agli “hacker di Putin”, lui adesso lavora per i Russi, chiaramente è anche un nazista, un fautore della supremazia bianca, un razzista e, probabilmente, un “nuovo Hitler” (come lo è Putin, ovviamente!).

E poi, ci sono quei veramente spaventosi musulmani e Ar-rabbi che, pare, vogliono solo due cose nella vita: distruggere il nostro “modo di vivere” e uccidere tutti gli “infedeli”. È per questo che noi abbiamo bisogno della TSA [in italiano], di 16 agenzie di controspionaggio e di reparti di polizia militarizzata SWAT [in italiano] in ogni angolo: tutto ciò nel caso che i terroristi vengano a prenderci dove noi viviamo.

Pericolose conseguenze internazionali

Tutto questo sarebbe piuttosto divertente se non fosse anche estremamente pericoloso. Per prima cosa, gli Stati Uniti stanno veramente punzecchiando un nemico pericoloso quando tentano costantemente di spaventare Kim Jong-Un e la dirigenza della Corea del Nord. No, non a causa delle atomiche nordcoreane (che sono probabilmente non dei missili intercontinentali realmente nucleari ma una combinazione, non necessariamente compatibile, di “strumenti” nucleari e di missili balistici a raggio intermedio), ma a causa dell’enorme arsenale militare convenzionale nordcoreano difficile a distruggersi. La vera minaccia non sono i missili, ma una mortale combinazione di artiglieria convenzionale e di forze speciali che presenta un pericolo molto piccolo per gli USA o i militari statunitensi ma che presenta una grande minaccia per la popolazione di Seoul e per la parte nord della Corea del Sud. Le atomiche, in qualunque forma esse siano, sono in realtà un problema aggiunto, una “ciliegina” tossica su un “dolce convenzionale” già abbondantemente pericoloso.

[Nota a latere – un incubo della vita reale: Ora, se volete veramente terrorizzarvi e stare svegli tutta la notte, ponderate ciò che segue. Mentre io penso che Kim Jong-Un non sia pazzo e che l’obiettivo principale della dirigenza nordcoreana sia quello di evitare la guerra ad ogni costo, cosa potrebbe succedere nel caso mi sbagliassi? E cosa, se avessero ragione tutti quelli convinti che i leader nordcoreani sono tutti pazzi? O, come penso sia più probabile, cosa se Kim Jong-Un e i leader nordcoreani arrivassero alla conclusione di non avere più nulla da perdere, tanto gli Americani stanno arrivando ad ucciderli tutti, loro e tutti i familiari ed amici? Cosa, in teoria, potrebbero fare se fossero veramente disperati? Bene, lasciatemi dirvelo: dimenticatevi di Guam, pensate a Tokio! Infatti, mentre la Corea del Nord può devastare Seoul con i sistemi d’artiglieria vecchio stile, i suoi missili sono probabilmente capaci di colpire Tokio o la regione di Keihanshin [in italiano]comprendente Kyoto, Osaka e Kobe e includente le industrie chiave della regione industriale di Hanshin [in inglese]. L’area della Grande Tokio (la regione Kanto [in italiano]) e la regione Keihanshin sono popolate molto densamente (rispettivamente, da 37 e da 20 milioni di persone) e comprendono un grande numero di industrie, molte delle quali produrrebbero un disastro ecologico di immense proporzioni se colpite da missili. Non solo questo, ma un attacco ai nodi chiave economici e finanziari del Giappone condurrebbe probabilmente ad un collasso economico internazionale simile a quello dell’attacco alle Torri Gemelle. Quindi, se i Nordcoreani volessero veramente, ma veramente, far male agli Americani ciò che potrebbero fare è di colpire Seoul e le città chiave in Giappone, provocando un’enorme crisi politica per l’intero pianeta. Durante la Guerra Fredda eravamo abituati a studiare le conseguenze di un attacco sovietico contro il Giappone e la conclusione era sempre la stessa: il Giappone non si può permettere una guerra di alcun tipo. La massa terrestre giapponese è troppo piccola, troppo densamente popolata, troppo ricca di obiettivi profittevoli, e una guerra devasterebbe l’intero paese. Questo è ancor valido oggi, solo molto di più. E immaginatevi soltanto le reazioni in Corea del Sud e in Giappone se un qualche folle attacco statunitense sulla Corea del Nord portasse ad un bombardamento missilistico di Seoul e di Tokio! Fra l’altro, i Sudcoreani hanno già dichiarato [in inglese] senza mezzi termini la loro posizione. Per quanto riguarda i Giapponesi, essi stanno riponendo [in inglese] le loro speranze nei missili (come se la tecnologia potesse mitigare le conseguenze della pazzia!). Quindi sì, la Corea del Nord è alquanto pericolosa, e spingerla all’angolo è totalmente irresponsabile, atomiche o non atomiche.]

Quel che stiamo osservando è un ciclo di retroazione positiva in cui ogni mossa dei Neoconservatori provoca una sempre più profonda destabilizzazione dell’intero sistema. Non c’è bisogno di dirlo, ciò è estremamente pericoloso e può solo finire in una catastrofe o collasso finale. Infatti, i segni che gli USA stanno totalmente perdendo il controllo sono già da tutte le parti, e qui ci sono alcuni titoli per illustrarlo:

  • L’Iran potrebbe ritirarsi dall’accordo nucleare “dopo qualche ora” se le nuove sanzioni statunitensi fossero imposte: Rouhani (qui [in inglese])
  • Israele: Netanyahu dichiara di sostenere uno stato curdo (qui [in inglese])
  • Le forze siriane conquistano 3 ulteriori cittadine sulla via per Deir Ezzor con la prima operazione aviotrasportata (qui [in inglese])
  • Maduro lancia in tutto il paese una esercitazione “anti-imperialista” a seguito delle minacciate “opzioni militari” di Trump (qui [in inglese])
  • I soldati della 201° base (russa) in Tagikistan sono stati posti in allerta come parte di un’esercitazione militare (qui [in russo])
  • È confermato: la Turchia abbandona il suo sostegno per i terroristi anti-governativi in Siria (qui [in inglese])
  • La Russia pianifica in Bielorussia la grande esercitazione militare Zapad 2017 (qui [in inglese])

Un proverbio francese dice che “quando il gatto non c’è, i topi ballano” e questo è esattamente quel che sta succedendo: gli USA sono contemporaneamente molto deboli e praticamente assenti. E gli Armeni dicono che “il topo sogna sogni che terrorizzerebbero il gatto”. Beh, i “topi” del mondo stanno ballando e sognando, e semplicemente ignorando il “gatto”. Ogni mossa del gatto rende solo le cose peggiori per lui. Il mondo va avanti, mentre il gatto è impegnato ad autodistruggersi.

Pericolose conseguenze interne

All’inizio della mia lista ci sono le rivolte razziali. Infatti, queste stanno già accadendo in tutti gli Stati Uniti, ma sono raramente rappresentate come tali. Ed io non sto parlando delle rivolte “ufficiali” di Black Live Matter, che sono brutte abbastanza, io parlo delle molte mini-rivolte che i media ufficiali tentano sistematicamente di offuscare. Gli interessati all’argomento dovrebbero leggere il libro [in inglese] Don’t Make the Black Kids Angry [Non fate arrabbiare i bambini di colore] di Colin Flaherty, che mostra come gli attacchi razzisti ai Bianchi da parte dei Neri (la cosiddetta “caccia all’orso polare”) stanno crescendo molto in tutto il paese. Allo stesso modo, quelli che testardamente continuano ad ignorare la forte correlazione fra razza e criminalità dovrebbero leggere la importante analisi [in inglese] Razza e Crimine in America di Ron Unz. Ora, prima che qualche volontario della polizia mentale mi accusi di razzismo, non sto dicendo niente sulle cause del problema razziale negli Stati Uniti, sto solo dicendo che la violenza razziale negli Stati Uniti è grave, e sta rapidamente peggiorando.

Il secondo problema che, secondo me, sta minacciando la società statunitense è la delegittimazione estremamente rapida dell’intero sistema politico della nazione e, specialmente, del Governo federale. È da decenni che gli Americani votano “A” e tutte le volte si ritrovano con “non-A”. Un esempio di ciò è, naturalmente,  il famoso [in inglese] “leggi le mie labbra, nessuna nuova tassa”, ma anche le promesse di Obama di fermare quelle stupide guerre e, adesso, la promessa di Trump di “prosciugare la palude”. Agli Americani sono state raccontate menzogne per decenni, e loro lo sanno. C’è un sempre un più largo abisso fra i cosiddetti “valori americani”, quelli che si insegnano nelle scuole, e la realtà del potere. Mentre ufficialmente, si suppone, gli USA sostengono la democrazia, la libertà e tutte le altre belle cose propugnate dai Padri Fondatori, la disgustosa realtà è che gli USA sono in combutta coi Wahabiti, i Nazisti, e i Sionisti. La soverchiante ipocrisia di tutto ciò ora minaccia di affossare l’intero sistema politico statunitense, proprio come la non meno soverchiante ipocrisia del sistema sovietico affossò l’URSS (se interessati, si può leggere altro sull’argomento qui [in inglese]). La semplice verità è che nessun regime può sopravvivere troppo a lungo quando sostiene attivamente l’esatto opposto di quel che sono ufficialmente i suoi valori. Il risultato? Devo ancora incontrare un Americano adulto che creda sinceramente di vivere nella “terra dei liberi e casa dei coraggiosi”. Forse i bambini credono ancora a questa roba, ma perfino gli adolescenti sanno che è un sacco di mer**.

Per terzo, nonostante tutte le statistiche incoraggianti sul Dow Jones, sulla disoccupazione e sulla crescita, la realtà è che la società statunitense si sta rapidamente trasformando in una a tre strati: sulla cima, un piccolo numero di gente oscenamente ricca, sotto di loro una certa quantità di professionisti qualificati che servono gli schifosamente ricchi, e che combattono per mantenere uno stile di vita che in passato era associato con la classe media. Infine, la gran parte degli Americani che, di base, stanno cercando di avere una “paga minima e qualcosina in più” e che, in pratica, sopravvivono non pagando l’assicurazione sulla malattia, avendo due lavori, mangiando economici e insalubri “prolet-cibi” e rinunciando a tutto quello che ogni lavoratore americano poteva godere negli anni ’50 e ’60 (poter lasciare uno dei genitori a casa, avere ferie pagate, possedere una seconda casa per le vacanze, eccetera). Gli Americani sono gran lavoratori e, finora, la maggior parte sta sopravvivendo, ma loro, in maggioranza, sono ad un solo assegno di distanza dalla povertà veramente brutta. Tanti di loro arrivano alla fine del mese solo perché aiutati dai genitori o dai nonni (lo stesso è vero per l’Europa del sud, fra l’altro). Un largo segmento di popolazione statunitense vive grazie ai negozi Walmart e Dollar Store. Quando anche questo non basta più, l’ultima opzione rimane i buoni pasto. Quelli o la galera, naturalmente.

Combinate tutti questi punti ed otterrete una situazione potenzialmente molto esplosiva. Non fa nessuna meraviglia che quando così tanti Americani hanno sentito il commento di Hillary sul “cesto di deplorevoli”, l’hanno interpretato come una dichiarazione di guerra.

E come pianificano di rispondere a tutto ciò, i Neoconservatori?

Reprimendo la libertà di parola e il dissenso, naturalmente! Che altro?

La loro sola risposta: repressione, ovvio!

YouTube, Google, Facebook, Twitter, tutti loro stanno reprimendo i discorsi “cattivi”, il che include quasi ogni argomento che gli autodefiniti “liberali” da giardino non vedono di buon occhio. GoDaddy e Google [entrambi in inglese] sono perfino a caccia dei nomi di dominio. Oh certo, nessuno è buttato in carcere per, diciamo, difendere il 2° Emendamento, ma essi saranno “demonetizzati” e i loro account saranno semplicemente chiusi. Non è la polizia a reprimere il diritto di parola, è la “Azienda America”, ma l’effetto è lo stesso. A quanto pare, i Neoconservatori non realizzano che la censura non è una strategia fattibile nell’era di Internet. Oppure lo realizzano, e stanno deliberatamente cercando di far scattare una reazione?

Poi c’è la campagna di diffamazione sui media: a meno di non appartenere a qualche sorta di “minoranza”, viene dato per scontato che siete malvagi per nascita e colpevoli di tutti i mali del pianeta. E il vostro leader è Trump, ovviamente, o forse perfino lo stesso Putin, vide supra. I maschi bianchi, cristiani ed eterosessuali è meglio che si trovino un nascondiglio…

Qual che sia il caso, con la loro insistenza maniacale, da una parte, ad umiliare e distruggere Trump e, dall’altra, a reprimere milioni di Americani, i Neoconservatori stanno commettendo un doppio errore: innanzitutto, stanno mostrando la loro vera faccia e, poi, stanno sovvertendo le stesse istituzioni che utilizzano per controllare questo paese. Ciò, naturalmente, non fa altro che indebolire ulteriormente i Neoconservatori e gli stessi Stati Uniti, e accelerare ancora il ciclo di retroazione positiva menzionato sopra, il quale sta ora minacciando l’intero sistema internazionale.

Noi e loro

Ciò che rende il graduale collasso dell’Impero AngloSionista così singolarmente pericoloso è che, di gran lunga, si tratta del più grande e potente impero nella storia del mondo. Nessun impero ha mai avuto il quasi monopolio del potere goduto dagli USA dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Con qualsiasi unità di misura, militare, economica, politica, sociale, gli USA ne sono usciti come un gigante e, sebbene ci siano stati alti e bassi nei successivi decenni, il collasso dell’URSS non fece altro che confermare quella che sembrava la vittoria schiacciante degli Stati Uniti. Nella mia opinione, soggettiva lo ammetto, l’ultimo Presidente competente (no, non ho detto “buono”, ho detto “competente”) è stato George Herbert Walker Bush che, al contrario dei suoi predecessori, sapeva almeno come guidare un Impero. Dopo di lui, è stata una china, sempre più veloce. E se Obama è stato probabilmente il più incompetente Presidente nella storia degli Stati Uniti, Trump si avvicina ad essere il primo ad essere linciato apertamente mentre è ancora in carica. Come risultato, ora l’Impero AngloSionista è come un pesante treno merci che ha perso la locomotiva, ma ha ancora un’enorme inerzia che lo spinge avanti, anche se non c’è più nessuno alla guida. Il resto del pianeta, con la sola eccezione irrilevante degli Europei dell’Est,  sta cercando terrorizzata di togliersi dalla traiettoria di questo treno fuori controllo. Finora, i binari (un minimo di senso comune, le realtà politiche) stanno più o meno tenendo, ma uno scontro (politico, economico o militare) può accadere da un momento all’altro. E questo è molto, ma molto spaventoso.

Gli USA hanno qualcosa fra 700 e 1.000 basi militari intorno al mondo, l’intero sistema finanziario internazionale è profondamente intrecciato alla loro economia, il dollaro statunitense è ancor oggi la sola reale valuta di riserva, i buoni del Tesoro degli Stati Uniti sono detenuti da tutti gli attori chiave internazionali (inclusi Russia e Cina), lo SWIFT è controllato politicamente dagli USA, gli Stati Uniti sono il solo paese al mondo che possa stampare moneta a piacer suo e, ultimo ma non per importanza, gli Stati Uniti hanno un enorme arsenale nucleare. Come risultato, un collasso degli Stati Uniti minaccerebbe chiunque al mondo, e ciò vuol dire che nessuno vorrebbe scatenarlo. Il collasso dell’ Unione Sovietica minacciò il resto del mondo per un solo aspetto: il suo arsenale nucleare. Invece, ogni collasso degli Stati Uniti minaccerebbe chiunque sotto vari aspetti.

Quindi, adesso la vera domanda è: il resto del mondo può impedire un collasso catastrofico dell’Impero AngloSionista?

Questa è l’ironia della nostra situazione: sebbene l’intero pianeta sia stanco e provato dalla incompetente arroganza degli AngloSionisti, nessuno vuole il collasso catastrofico del loro Impero. Nonostante ciò, con i Neoconservatori al potere, tale collasso appare inevitabile con conseguenze potenzialmente devastanti per tutti.

Ciò è veramente incredibile, pensateci: tutti odiano i Neoconservatori, non solo la maggioranza del popolo americano, ma l’intero pianeta. Eppure questo gruppo numericamente molto piccolo di persone ha, in qualche modo, messo tutti in pericolo, compresi loro stessi, a causa del loro minaccioso spirito di vendetta, della loro infinita arroganza e della loro corta visione indotta dall’ideologia. Che ciò sia potuto accadere, a scala planetaria, è una drammatica testimonianza del decadimento morale e spirituale della nostra civilizzazione: come abbiamo potuto permettere alle cose di andare così avanti?

E la prossima ovvia domanda: possiamo fermarli?

Onestamente, non lo so. Spero di sì, ma non ne sono sicuro. La mia più grande speranza su Trump era che sarebbe stato disposto a sacrificare l’Impero per salvare gli USA (l’opposto di quel che fanno i Neoconservatori, disposti a sacrificare gli USA per salvare il loro Impero) e che lui avrebbe potuto gestire una transizione sicura e sperabilmente non-violenta dall’Impero ad un “paese normale” per gli USA. Chiaramente questo non sta accadendo. Invece, i Neoconservatori stanno minacciando chiunque: i Cinesi, i Russi, i Nordcoreani e i Venezuelani ovviamente, ma anche gli Europei (economicamente), l’intero Medio Oriente (attraverso la “sola democrazia del Medio Oriente”), tutte le nazioni sviluppate e perfino il popolo americano. Diavolo, stanno minacciando perfino lo stesso Presidente degli Stati Uniti, e non in modo così sottile!

Quindi, cosa ci aspetta?

In verità, non lo so. Ma la mia opprimente sensazione è che Trump sarà rimosso dall’ufficio, o per “alti crimini e reati minori” o per “ragioni mediche” (dichiareranno semplicemente che è pazzo e non adatto ad essere il Presidente). Guardando a come è debole e rammollito, Trump può perfino essere “convinto” a dimettersi. Io non li vedo semplicemente ad ucciderlo, solo perché lui non è un Kennedy. Dopo di che, Pence arriva al potere e il tutto sarà presentato come un evento meraviglioso, un abbraccio collettivo delle élite seguito da un’immediata repressione senza pietà di ogni forma di dissenso o di opposizione politica, le quali saranno immediatamente etichettate come razziste, omofobiche, antisemitiche, terroristiche, eccetera. La diabolica mano del “KGB russo” (sì, lo so, il KGB fu dissolto nel 1991) sarà trovata ovunque, specialmente fra i libertari americani (che probabilmente saranno gli unici con abbastanza cervello da capire ciò che accade). La (pseudo-) “Sinistra” esulterà. Dovesse questa strada incontrare un inaspettato livello di resistenza, sia regionale che sociale, un’operazione sotto falsa bandiera, sullo stile dell’attacco alle Torri Gemelle, seguita da una guerra sarà lo scenario più probabile (perché allontanarsi da una cosa che ha funzionato così bene la volta scorsa?!). A meno che gli USA non decidano di reinvadere Grenada o dare una meritata lezione a Nauru, qualsiasi guerra più o meno reale finirà in un catastrofico fallimento per gli USA e, a tale punto, l’uso di atomiche da parte dei pazzi Neoconservatori potrebbe diventare un rischio reale, specie se fossero colpiti degli obiettivi statunitensi simbolici come le portaerei (nel 1991, quando gli Stati Uniti mandarono le 82° Aviotrasportata in Iraq, non c’era niente fra questa forza di fanteria leggera e le divisioni corazzate irachene. Se gli Iracheni avessero attaccato, il piano era quello di usare armi atomiche tattiche. Poi, tutto questo fu rapidamente dimenticato).

C’è una ragione per cui i Neoconservatori prosperano in tempi di crisi: questa permette loro di nascondersi dietro il casino, specialmente quando essi, per prima cosa, sono stati quelli che l’hanno scatenato, il casino. Questo implica che finché i Neoconservatori sono in un qualsiasi posto vicino al potere, essi mai e poi mai  permetteranno alla pace di esplodere all’improvviso, i riflettori potrebbero improvvisamente puntarsi su di loro. Caos, guerre, crisi, questo è il loro habitat naturale. Pensate a questo come il sottoprodotto della loro esistenza. Prima o poi, naturalmente, saranno fermati e sconfitti, come tutti i loro predecessori nella storia, ma rabbrividisco quando penso al prezzo che l’umanità dovrà pagare questa volta.

The Saker

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Articolo apparso su TheSaker il 18 agosto 2017
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

Saketitalia

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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