Molti giornali tedeschi hanno criticato il titolo della performance che io, con Dim e Stefano intendevamo fare a Kass (“Auschwitz on the beach“, ndr). Poiché rispettiamo la sensibilità di coloro che si sentono offesi da questo titolo decidiamo di cancellare la performance, ma qui rispondo agli argomenti di coloro che nella stampa tedesca mi paiono avere capito male, o forse strillano per ipocrisia e manipolazione.

Alcuni, come Jorg Steinback, autore di un articolo intitolato Das Ende der Kunst pubblicato dalla Hessische Allgemeine del 18 agosto, ci accusano di relativizzazione del nazismo e dell’Olocausto, perché osiamo nominare il simbolo dell’inumanità: Auschwitz. Dovremmo forse accettare l’idea che il Nazismo non può essere contestualizzato, analizzato come effetto di una situazione sociale politica e psichica? Perché dovremmo accettare l’idea che nessun segno del Nazismo possa riemergere nella storia del mondo? L’identificazione del Nazismo come manifestazione eccezionale del Male Assoluto che non si può riferire ad alcun contesto storico è una forma pericolosa di auto-assoluzione del potere. Il Nazismo non venne fuori da un dio diabolico, come inspiegabile manifestazione del male, ma emerse in un contesto sociale politico e psichico preciso. Fu l’effetto dell’umiliazione della popolazione tedesca, dell’impoverimento della società tedesca. L’ideologia criminale fondata sulla discriminazione razziale e finalizzata allo sterminio razziale deve essere analizzata in questo contesto.

Nel giugno del 2016, mentre gli inglesi votavano la Brexit e gli statunitensi ascoltavano Trump, Zbignew Brzesinski pubblicava un articolo intitolato Toward a global realignment.
Secondo Brzesinski:

“I periodici massacri dei loro antenati da parte di colonialisti e predatori che provenivano generalmente dall’Europa occidentale…. condussero nei due secoli passati a una carneficina dei popoli colonizzati su una scala che è paragonabile ai crimini nazisti della seconda guerra mondiale: coinvolgendo letteralmente centinaia di migliaia o milioni di vittime… la prolungata umiliazione e il dolore sono una forza potente che adesso sta riemergendo, desiderosa di vendetta, non solo nel medio oriente islamico ma forse anche molto più in là”.

Dovremmo accusare Brzesinski di relativizzazione del nazismo? Non credo: si limita a osservare che il nazismo è la manifestazione più estrema e più disumana di una tradizione di disumanità che segna la storia del colonialismo moderno e che può riemergere nel mondo attuale in molte maniere: come vendetta degli oppressi che oggi possono dotarsi di armi micidiali, e anche come esplosione razzista della popolazione bianca occidentale, privata di potere e desiderosa di una vendetta supremachista.

L’intenzione dell’azione poetica che abbiamo deciso di cancellare è di avvertire chiunque voglia ascoltare: nel nostro tempo l’estrema disumanità del Nazismo sta riemergendo, e il Mediterraneo è un teatro di questa riemergenza.

Dieci anni di politica austeritaria hanno enormemente impoverito i lavoratori del continente, e in gran parte distrutto la vita sociale, particolarmente nei paesi meridionali dell’Unione. La democrazia è stata cancellata perché le decisioni politiche prese dagli elettori sono state ignorate nel nome della salvezza del sistema bancario. L’umiliazione del governo di Syriza nel 2015 è il punto più alto di questa umiliazione sistematica.

L’impotenza politica e l’impoverimento sociale sono sfociati nell’umiliazione dei lavoratori europei. Il tradimento sistematico dei partiti di sinistra ha generato un consenso sempre più ampio per la destra e soprattutto un’onda di xenofobia e aggressività razzista in larga parte della popolazione europea.

Il mito moderno della potenza sta fallendo. La senescente popolazione bianca è sempre più incapace di cambiare le cose con mezzi politici. Non dovremmo sottovalutare il significato dell’umiliazione per la popolazione bianca occidentale: gli umiliati tendono a identificarsi con l’umiliatore più potente, come dimostra la vittoria di Trump.

In questa situazione i migranti sono stati identificati come il capro espiatorio perfetto. Essi sono identificati come responsabili della crisi che è stata generata dal capitale finanziario e non ha alcuna relazione con l’immigrazione. Le politiche proibizioniste imposte dalla classe dirigente europea nel tentativo di ottenere consenso popolare e il respingimento sistematico hanno ovviamente prodotto un sistema illegale per l’attraversamento del mare e il raggiungimento della fortezza europea. I migranti sono obbligati a dare il loro denaro a gruppi criminali che rendono possibile la traversata del mare in condizioni di estrema precarietà e pericolo.

Innumerevoli migranti sono morti per conseguenza, nella loro traversata del deserto e nelle acque del Mediterraneo. Questa carneficina è una conseguenza diretta del rifiuto degli europei di fare fronte alla loro responsabilità storica e politica. Dopo la chiusura militare della via balcanica, dopo la chiusura dei confini greci, adesso è la volta dei confini italiani, che sono stati sigillati con l’aiuto della Guardia Costiera libica, notoriamente legata ai trafficanti che trasportano migranti. Recentemente il governo italiano, tradito dall’Unione europea, e premuto da gruppi politici razzisti (Lega, M5S) ha deciso di seguire la metodologia del respingimento adottata dalla maggioranza dei paesi del continente.

Le ONG sono state accusate di favorire l’immigrazione clandestina, e obbligate a piegarsi a un codice restrittivo oppure a lasciare il loro posto nel Mediterraneo. Medici scena frontiere ha deciso di lasciare il campo delle operazioni, e altre ONG sono sottoposte a procedure giudiziarie, perché accusate di intelligenza con i trafficanti. Ora il flusso dei migranti è stato ridotto grazie all’alleanza con la Guardia costiera libica, che è nota per i suoi legami con le reti di trafficanti.

I migranti sono fermati dalla Guardia e riportati in Libia, dove possono ritentare la traversata illegale, pagando per la seconda volta. Più spesso sono segregati in campi in cui abitualmente vengono sottoposti a violenza, schiavitù, torture, e morte.

Nel decennio passato l’Unione europea è stata una macchina per la rapina finanziaria: si è così verificato un trasferimento senza precedenti di risorse dalla società al sistema finanziario.. Ora l’Unione si sta trasformando in una macchina per il respingimento e lo sterminio, se non saremo capaci di fermare la cinica politica di persecuzione di capri espiatori, di respingimento e consegna ai massacratori.

È chiaro a tutti che nelle presenti condizioni respingimento ed esternalizzazione delle frontiere significa sterminio. Sterminio fondato su discriminazione razziale. Posso dire o no che questo ha una forte somiglianza con un fenomeno storico chiamato Nazismo? Non è questione di proporzioni, non stiamo parlando di una gara. Ma il sentimento culturale e il comportamento politico dei governi e delle popolazioni europee stanno rimettendo in scena il comportamento dei tedeschi che identificarono un capro espiatorio negli ebrei e nei rom durante gli anni della seconda guerra mondiale.

Non sappiamo quanti arabi, afghani, africani siano morti nel Mediterraneo o nei campi che si trovano nel territorio dal confine ungherese fino a Ceuta. Quel che sappiamo è che la carneficina attuale è solo l’inizio di un bagno di sangue colossale. Intendiamo restare in silenzio mentre una nuova Shoah si dispiega sotto i nostri occhi, come suggerisce Alex Zanotelli (Rompiamo il silenzio sull’Africandr)?

“Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa” (p. Alex Zanotelli, ndr)

 

 

 

https://comune-info.net/2017/08/non-possiamo-tacere-davanti-alla-nuova-shoah/

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy