La deriva radicale di matrice islamista transnazionale iniziata negli anni ’80 vedrà il susseguirsi di una serie di aperture e chiusure di fronti tra loro collegate e con dei chiari comun denominatori: il medesimo filone islamista riciclato in salse diverse, la medesima regia e strategia, il medesimo nemico slavofono/russo e i suoi alleati.
Vale la pena ricordare quanto dichiarato nel lontano 1999 da Alexander Zinoviev, scrittore e dissidente sovietico espulso dall’Urss: “La caduta del comunismo è stata trasformata nella caduta della Russia, una catastrofe deliberatamente pianificata dall’Occidente. Dico questo perché un tempo io stesso ero parte di piani che, dietro il pretesto di combattere un’ideologia, preparavano in realtà la morte della Russia…” (Le Figaro, 24 luglio 1999). In poche parole, qual miglior proxy dell’estremismo islamista per contrastare il nemico russo senza dover utilizzare truppe sul campo? Ma andiamo con ordine.
Continua…