Francesco Cecchini

L’Africa è un paradosso che illustra e mette in evidenza il neocolonialismo. La sua terra è ricca, tuttavia i prodotti che vengono da sopra e sotto il suolo continuano ad arricchire non prevalentemente gli africani, ma gruppi e individui che agiscono per impoverire l’Africa. Kwame Nkrumah

EMANUEL MACRON, LA FRANCIA E L’AFRICA.

Un paio di mesi fa Emmanuel Macron, presidente della Francia ha detto che “l’Africa ha avuto problemi di civilizzazione”.  Confermando che ancora si pensa a una civilizzazione superiore portata dalla Francia in Africa.  Più che la civiltà la Francia commise nel continente nero molti crimini. Ne vanno ricordati un paio in Camerun dove delle rivolte terminarono nel sangue, con oltre 120.000 morti. Durante la seconda guerra mondiale soldati africani vennero messi in prima fila contro il fuoco dei nazifascisti, mentre altri militari francesi bianchi erano in seconda o terza fila. A Setif in Algeria nel 1945 la Francia massacrò 45.000 persone. In Madasgar nel 1947 il massacro fu oltre 100.000 persone. Crimini vennero commessi anche in Senegal, Costa D’Avorio, Mali, Ghana, Guinea e altrove. (Nella stessa maniera la Francia si comportò nell’Indocina francese, innanzitutto in Viet Nam.) La Francia ha venduto armi per 6,6 miliardi di euro nel solo 2016, e l’Africa risulta una delle principali piazze per l’economia bellica francese.

Emanuel Macron ha anche dichiarato che “Ciò che avviene oggi in Libia è il nodo di una destabilizzazione dai molteplici aspetti”, commentando ipocritamente un accordo da lui sponsorizzato tra i due leaders libici. Macron indica la causa della crisi libica nell’islamismo terrorista che la Francia contribuisce a sconfiggere, stravolgendo così la realtà. A destabilizzare la Libia è stata proprio la Francia, assieme, principalmente agli Stati Uniti. Stati Uniti e Francia si misero d’accordo per mettere le mani sul petrolio libico, ma anche per bloccare il piano di Gheddafi di creare una moneta africana, in alternativa al dollaro e al franco Cfa, moneta che la Francia impone a 14 ex colonie africane.                                                                           Il Cfa nacque nel 1945 con gli accordi di Bretton Wood. Fino al 1958 si chiamò Franco delle Colonie poi si adatto alla fine del colonialismo e all’inizio del colonialismo e divenne Franco della Comunità Francese dell’Africa (Cfa). Il CFA ancorato a un cambio fisso, prima con il Franco Francese e ora con l’Euro.  La piena convertibilità del Franco CFA è garantita dal Ministero del Tesoro francese, che chiede un deposito presso un conto del ministero, del 65% delle riserve estere dei paesi dei paesi africani che lo adottano (14 ex colonie africane). Il cambio fisso garantisce l’accumulo nelle banche francesi ed europee di grandi ricchezze a scapito delle economie reali locali. Il deposito poi del 65% delle riserve estere presso il ministero del tesoro della Francia ex paese che ha colonizzato limita di molto la sovranità nazionale delle ex colonie. Così le multinazionali possono, a rischio di cambio pari a zero, depredare le immense riserve di materie prime dell’Africa Occidentale: uranio, metalli rari, oro, petrolio, gas ma anche legname pregiato e derrate alimentari. Dal colonialismo al neosocialismo, insomma.

ALEX ZANOTELLI E L’AFRICA, O MEGLIO L’ERITREA.

L’Eritrea ancora oggi lotta per una propria presenza autonoma nel mondo contro le sanzioni dell’ONU, contro i tentativi d’invasione, contro l’isolamento, le ingerenze e per un Corno d’Africa libero da intromissioni imperialiste. Il nome Eritrea deriva dal greco erythros che significa rosso, in relazione al Mar Rosso, un antico libro di geografia s’ intitola Periplus Maris Erytraei, Periplo del Mar Rosso. Il nome venne poi ripreso dai colonialisti italiani. Oggi la parola rosso può assumere emblematicamente altri significati. Di fatto l’Eritrea è una macchia rossa nel continente africano neo colonizzato.

Ultimamente contro l’Eritrea si è aggiunto anche il missionario, o ex missionario Alex Zanotelli che ha affermato: “È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo…” ed altro.

A questa affermazione ha risposto Daniel Wedikorbaria su Media Comunità Eritrea.

Il link è il seguente

http://www.mediacomunitaeritrea.it/risposta-un-africano-alla-lettera-padre-alex-zanotelli-sullafrica/

Significativa la conclusione della risposta di Daniel Wedikorbaria: “Per citare la sua conclusione in -Rompiamo il silenzio sull’Africa- da africano le vorrei svelare caro Alex che domani saranno i nostri nipoti a dirvi quello che voi oggi dite dei nazisti! Personalmente, lei per me resterà sempre uno di quelli che Jomo Kenyatta ai suoi tempi aveva ben inquadrato: –QUANDO I MISSIONARI VENNERO IN AFRICA LORO AVEVANO LA BIBBIA E NOI AVEVAMO LA TERRA. DISSERO: PREGHIAMO E NOI CHIUDEMMO GLI OCCHI. QUANDO LI RIAPRIMMO, NOI AVEVAMO LA BIBBIA E LORO AVEVANO LA TERRA. -”

 

 

 

 

 

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “L’Africa neo-colonizzata, Macron e Alex Zanotelli.”
  1. Domanda: non è vero che l’eritrea è uno dei regimi più oppressivi? Perché Zanotelli dovrebbe mentire? Per scarsa conoscenza? Non mi pare uno sprovveduto e dipingerlo come “ignorante” il colonialismo occidentale è ingeneroso per uno che 30 e rotti anni fa è stato silurato da Nigrizia per la sua copertina sull’Africa/pistola coi colori italiani. La sua é una voce profetica che potrebbe come tale sorvolate sui particolari, ma attaccarlo così , oltre che ingeneroso, mi pare un po’ strumentale. Che dici?
    Franz ex LC

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