Secondo la stima dell’ONU, in oltre tre anni di «guerra sanzionatoria» con le nazioni occidentali, la perdita economica della Russia è stata di 55 miliardi di dollari, mentre quella dell’Unione Europea ammonta a 3,2 miliardi di dollari al mese ovvero, calcolati sui tre anni, almeno due volte di più.

Questi dati sono stati resi noti nel rapporto dell’esperto delle Nazioni Unite Idriss Jazairy, che in aprile si è recato per la prima volta in Russia con lo scopo di preparare un rapporto sugli effetti della sanzione. «In Unione Europea e nella Federazione Russa, le sanzioni potrebbero aver portato perdite economiche per un totale di 155 miliardi di dollari, senza tuttavia alcuna conseguenza chiaramente positiva», questa è in linea generale la conclusione del resoconto presentato da Jazairy.

Come descritto nel rapporto, l’abbassamento del PIL della Russia a causa delle misure sanzionatorie potrebbe arrivare fino all’1%. Questa contrazione ha portato all’ aumento del numero di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà (con un reddito di diecimila rubli al mese, circa 145 euro), che ammontavano a 15,5 milioni nel 2013 fino ad arrivare a 19,8 milioni nel 2016. Alla fine di giugno Tatyana Golikova, presidentessa della Corte dei conti della Federazione Russa, ha dichiarato che in Russia, nel primo trimestre, già il 15% della popolazione, ovvero 22 milioni di persone, viveva sotto la soglia di povertà.

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Articolo di redazionale comparso su Eurasia Daily pubblicato il 13 settembre 2017

Traduzione in italiano a cura di Ilaria Cubalchini per SakerItalia.it

http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta-russa/onu-nessun-effetto-positivo-per-russia-e-unione-europea-dopo-le-sanzioni-di-155-miliardi-di-dollari/