Jeremy Corbyn ha avvertito i partiti socialisti europei che, se vogliono tornare a vincere, devono seguire il suo esempio e abbandonare le politiche neoliberiste del «centro» immaginario.

Il leader laburista – come riporta Jon Stone oggi sull’Independent – è stato accolto come un eroe alla conferenza “Europe Together”, a Bruxelles, dove è stato presentato come «il nuovo primo ministro della Gran Bretagna» e ha ricevuto due standing ovation da parte di un auditorium pieno zeppo.

I leader socialisti guardano al Labour di Corbyn come a un modello per ridare vigore ai loro partiti. In tutta Europa – dalla Francia alla Germania, dall’Austria ai Paesi Bassi, dalla Spagnaalla Grecia – i partiti socialdemocratici, un tempo potenti, sono ridotti a un’ombra di ciò che erano in passato. Il Labour rappresenta un’eccezione degna di nota.

Corbyn ha detto che tasse bassederegulation e privatizzazioni non hanno portato prosperità per i popoli d’Europa e che, se i partiti socialdemocratici continueranno ad appoggiare queste politiche, allora continueranno a perdere le elezioni.

Ha poi rimproverato la leadership del centro-sinistra, dicendo che «per troppo tempo le voci più eminenti del nostro movimento sono apparse come fuori dal mondo, troppo inclini a difendere lo status quo e l’ordine precostituito, in un tentativo disperato di proteggere ciò che è visto come il centro politico. Per poi scoprire che il centro si è spostato o non è mai stato dove le élite pensavano che fosse».

Citando l’ascesa dell’estrema destra in paesi come Austria e FranciaCorbyn ha poi affermato che l’abdicazione delle politiche più radicali da parte della sinistra ha creato lo spazio per partiti reazionari.

«Il nostro sistema malato ha fornito terreno fertile per la crescita delle politiche di stampo nazionalista e xenofobo. […] Sappiamo tutti che la politica dell’odio, della colpa e delle divisioni non è la risposta, ma se non offriremo un’alternativa netta e radicale, soluzioni credibili per i problemi che abbiamo davanti, la possibilità di cambiare questo sistema malato e una speranza per un futuro più prospero, spianeremo la strada all’estrema destra che penetrerà ancora più a fondo all’interno delle nostre comunità. Il loro messaggio di paura e divisionediventerà il mainstream politico».

«Ma noi possiamo offrire un’alternativa radicale, abbiamo le idee per rendere le politiche progressiste la forza dominante di questo secolo. Però se non facciamo chiarezza sul nostro messaggio, se non difendiamo i nostri valori fondanti, se non stiamo dalla parte del cambiamento, allora affonderemo e stagneremo».

[…] «Il modello economico neoliberista è fallato. Non funziona per la maggior parte delle persone. Le disuguaglianze e le tasse basse per i più ricchi stanno facendo del male ai nostri cittadini e colpendo l’economia, come riconosce anche il Fondo Monetario Internazionale. […] Se il nostro messaggio sarà coraggioso e radicale, se ascolteremo ciò che davvero vuole la maggioranza, smentiremo le élite e gli esperti».

Corbyn è a Bruxelles negli stessi giorni in cui Theresa May partecipa al vertice del Consiglio Europeo. Ha sfruttato questa occasione per mettere in guardia contro una Brexit senza accordo, accusando il primo ministro e il suo partito di avere creato il «caos». «Non raggiungere un accordo sarebbe […] catastrofico per i lavoratori nell’industria manifatturiera. E avremmo grossi problemi in tutti i settori dell’economia. Non voglio assistere a una cosa del genere […]. Ecco perché stiamo facendo del nostro meglio affinché un accordo venga raggiunto». […]

http://www.largine.it/index.php/jeremy-corbyn-ai-partiti-socialisti-europei-abbandonate-il-neoliberismo-per-tornare-a-vincere/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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