Cosa deve ancora succedere per affrontare e superare il clamoroso e insopportabile conflitto di interessi che investe in pieno la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi nella vicenda di Banca Etruria? Francamente, c’è da rimanere sconcertati per il conformismo e la silente complicità della gran parte delle reazioni e dei commenti a questa imbarazzante storia. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni non può che minimizzare e confermare la sua fiducia alla sottosegretaria. Un atteggiamento che non meraviglia, stretto com’è in un angolo e con poche forze per reagire. Il galateo istituzionale, la pazienza democristiana e la oggettiva debolezza di “Paolo il temporeggiatore” non sono sufficienti, però, a derubricare o minimizzare una gigantesca questione politica.
Non giriamoci intorno e stiamo ai fatti: la sottosegretaria Boschi è stata la regista di un violenta censura nei confronti del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il quale ha più volte censurato i vertici di Banca Etruria, di cui, dal 2011, ha fatto parte il padre della Boschi. Il controllore (Banca d’Italia) è stato giudicato dalla figlia del controllato (la sottosegretaria Boschi). Potremmo fermarci qui, data l’evidenza del conflitto d’interessi in gioco. In paesi normali (occidentali), per molto, molto meno ci sarebbe stata, da tempo, una lettera pubblica di scuse e dimissioni. Invece, in Italia, il crepuscolo del renzismo si caratterizza per un’arroganza e un familismo che fanno impallidire la tanta vituperata Prima Repubblica.
Continua…
[…] Sorgente: Non giriamoci intorno, l’attacco a Visco è frutto del conflitto di interessi della sottosegre… […]