di Yanis Varoufakis e Amy Goodman

Parliamo con l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis dell’ascesa del partito di estrema destra Alba Dorata nel suo paese e di come le sue politiche “hanno infiltrato la tendenza dominante” della politica europea, comprese misure contro i migranti simili a quelle proposte da Trump. Varoufakis afferma che la promessa di Trump di operare un giro di vite sull’immigrazione dopo l’attacco a New York City non farà che ispirare altri attacchi, notando che “l’ISIS ama Donald Trump”.

AMY GOODMAN:  Proseguiamo la nostra conversazione con Yanis Varoufakis, economista, autore del nuovo libro ‘Adults in the Room: My Battle with the European and American Deep Establishment” [Adulti nella stanza: la mia battaglia con la dirigenza ombra europea e statunitense]. Yanis Varoufakis è stato ministro delle finanze in Grecia nel 2015, prima di dimettersi dal governo di Syriza; è stato famoso per i suoi negoziati con il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea mentre trattava con la Germania e con altri paesi; in seguito ha lanciato il Movimento Democrazia in Europa 2025, noto come DiEM25. Dunque, il sottotitolo del tuo libro Adults in the Room è My Battle with the European and American Deep Establishment. Di che cosa si tratta?

YANIS VAROUFAKIS: Beh, un tempo negli Stati Uniti – ricorda il presidente Eisenhower – era il complesso industriale-militare, il complesso medico-industriale. In Europa era il cartello delle grandi imprese, dell’industria pesante. Ricorda il primo nome dell’Unione Europea. Era chiamata Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Dunque era simile all’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. Era un cartello delle grandi imprese.

Ma poi, con il collasso del periodo di Bretton Woods, dopo lo shock di Nixon nel 1971, abbiamo l’ascesa del settore finanziario. Le banche cominciano a diventare assolutamente importanti, di gran lunga più importanti di industrie come quella automobilistica, quella siderurgica, quella del carbone. Così la finanziarizzazione ha creato una nuova dirigenza ombra che ha incluso le porte girevoli. Ricordi gli anni ’90 quando quelli di Goldman Sachs … beh, cosa dico, gli anni ’90, sta succedendo adesso, mentre parliamo. Quelli di Goldman Sachs si sono presi il Tesoro e poi quelli che stavano al Tesoro sono andati in pensione e sono passati alla Goldman Sachs e alla JPMorgan.

Dunque oggi noi … la dirigenza ombra comprende principalmente la comunità bancaria, i suoi collegamenti attraverso le porte girevoli con il governo di Washington, D.C., in questo paese, a Bruxelles e in vari centri di governo, particolarmente in Germania e a Parigi, in Europa … e il modo in cui hanno cooptato e media e i giornalisti sistemici, che acquisiscono informazioni interne solo nella misura in cui diventano funzionali agli interessi di questa dirigenza ombra.

AMY GOODMAN: Dunque, spiega. Torniamo al 2015 …

YANIS VAROUFAKIS: Sì.

AMY GOODMAN: … a quello che è successo. Voglio dire, sei diventato questa figura famosa che si stava scontrando con … voglio dire, l’immagine sulla copertina del libro; c’è la Merkel, c’è Hollande in Francia e c’è il presidente Obama. La Merkel appare sorpresa. Il presidente Obama sorride. Parlaci dei tuoi rapporti con questi leader.

YANIS VAROUFAKIS: Beh, questo non è un libro su banditi ed eroi. Questo è … il modo in cui l’ho concepito, specialmente dopo che sono finito fuori da quei corridoi, una volta dimessomi, l’ho concepito come una vera tragedia, una tragedia shakespeariana, perché, sai, quando assisti a Re Lear o a Macbeth ti rendi conto che queste persone estremamente, supremamente potenti, personaggi che incontri sul palco, sono al tempo stesso eccezionalmente impotenti. Così io ricordo la mia conversazione … una delle conversazioni che ho avuto con Barack Obama; era estremamente solidale con quello che stavo cercando di fare, e tuttavia del tutto privo del potere di fare qualcosa al riguardo. Jack Lew, il Segretario al Tesoro statunitense, è stato assolutamente trasparente su questo. Sì, avevo ragione, ma, no, gli Stati Uniti non avevano più quello che ci voleva per intervenire, o l’interesse a farlo.

AMY GOODMAN: Che cosa stavi cercando di fare?

YANIS VAROUFAKIS: Beh, stavo semplicemente cercando di tirar fuori il nostro popolo dalla prigione dei debitori, che è quanto meritano oggi i portoricani: una via d’uscita da una prigione permanente del debito.

Per dirlo in modo molto breve, Amy, nel 2010 lo stato greco è finito in bancarotta. Tralasciamo i motivi per i quali è successo. E’ un fatto, proprio come Puerto Rico. E i grandi e i buoni hanno deciso di celare, in modo fraudolento, tale bancarotta. E il solo motivo … il solo modo in cui puoi celare una bancarotta consiste nel concedere un grandissimo prestito. Così abbiamo ricevuto il più vasto prestito della storia umana … non per il popolo greco, ovviamente. Tutti quei soldi ci sono stati dati per tirarci fuori, per poter restituirli alle banche tedesche e francesi. Tutto questo è stato fatto in modo fraudolento, perché i dirigenti tedeschi e francesi, e i dirigenti greci, si sono presentati in Parlamento e hanno in effetti detto che si trattava di un atto di solidarietà con il popolo greco, quando si trattava di un atto di solidarietà con i banchieri. Ma naturalmente non hanno mai detto ai parlamentari che era un atto di solidarietà con i banchieri. E hanno promesso alla gente … nel parlamento tedesco, ad esempio, Angela Merkel ha promesso al parlamento tedesco che si trattava di un prestito concesso alla Grecia a fini solidaristici, perché quando si dà un’enorme quantità di denaro a un’entità in bancarotta, a condizioni di austerità che fanno avvizzire le entrate di quell’entità, non c’è alcun modo di riavere indietro i propri soldi, non perché il debitore non voglia darli, ma perché è assolutamente impossibile rimborsarli, come Puerto Rico oggi.

E poi, naturalmente, quando commetti quel reato contro la logica e menti al tuo parlamento, come ha fatto Angela Merkel al Bundestag, il parlamento federale di Berlino, a quel punto sei come Macbeth: commetti un crimine, devi commettere un secondo crimine per coprire il primo, e poi un terzo crimine. O, per dirlo in termini finanziari, cerchi di pagare un mutuo usando una carta di credito, poi hai bisogno di un secondo credito per rimborsare la prima carta di credito, poi un terzo per il secondo. E io stavo semplicemente cercando di tirar fuori la Grecia da quella spirale di desertificazione.

AMY GOODMAN: Perché ti sei dimesso?

YANIS VAROUFAKIS: Perché il mio primo ministro si è arreso ai creditori e io non ero pronto a fare lo stesso.

AMY GOODMAN: Stai parlando del primo ministro greco Tsipras.

YANIS VAROUFAKIS: Alexis Tsipras.

AMY GOODMAN: Dunque, nel 2016 il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha detto di essere rimasto sorpreso che Trump fosse diventato il principale contendente alla vittoria della gara statunitense per la presidenza e ha detta che sperava, cito, “ciò che segna questa nomina, le idee che rappresenta, l’attrattiva che ha e la minaccia di diventare persino presidente … spero che non subiremo questo male”. E poi abbiamo … giusto qualche settimana fa c’è stato il primo ministro greco, Alexis Tsipras, con il presidente Trump alla Casa Bianca. Quando a Trump è stato chiesto che cosa avesse detto, perché aveva avuto delle belle espressioni per Tsipras, ha detto: “Oh, immagino che avrei dovuto essere informato di questo prima di usare quelle belle parole”. Che ne pensi di quello che è successo alla Casa Bianca due settimane fa, quando è arrivato Tsipras? E puoi parlarci della tua separazione da lui e di che cosa senti debba succedere? Dici che la Grecia è stata l’avvio della Brexit.

YANIS VAROUFAKIS: Non ho alcun dubbio che lo sia stata. Ho fatto campagna in Gran Bretagna contro la Brexit. Ho tenuto discorsi di tredici città e cittadine prima della Brexit, contro la Brexit. E la brava gente, per lo più di sinistra, che è venuta – e progressisti – a sentirmi veniva poi da me a dirmi: “Guarda, ci piaci davvero. Siamo davvero d’accordo con te, con le tue analisi. Ma non possiamo votare per restare nell’Unione Europea dopo il modo in cui tu sei stato trattato”. Dunque, sai, questa è stata una situazione molto paradossale in cui trovarmi. E guarda, ricorda, la Brexit ha vinto per l’1,8 per cento dei voti. Se solo il 3 o 4 per cento di quelli che hanno votato a favore della Brexit è stato motivato dalla distruzione del nostro governo e della nostra democrazia … sai, siamo su Democracy Now! [Democrazia adesso!], Amy. La nostra democrazia è stata schiacciata, come è stata eliminata la democrazia di Puerto Rico. La nostra democrazia è stata eliminata. Il mio amico, ex compagno, Alexis Tsipras, è il primo ministro della Grecia. Ha meno potere del sindaco di una piccola cittadina degli Stati Uniti perché, sai, la sovranità è stata completamente trasferita a un gruppo di ufficiali giudiziari, chiamati la troika dei prestatori.

Per inciso, per tornare alla Casa Bianca, la vista del mio ex compagno che china la testa davanti a Donald Trump, dopo tutto quello che lui ed io dicevamo riguardo a Donald Trump e alla “destra alternativa” e riguardo all’ascesa del populismo xenofobo, è stata un momento estremamente triste per me. Ed è stato anche contro l’interesse nazionale della Grecia, perché fraternizzare con “il Donald” non aiuterà la Grecia in alcun modo. Il Donald non farà nulla per … Obama non ha fatto nulla per intervenire per tirar fuori il nostro popolo dal carcere per debiti. E, sai, la sola cosa che in realtà hanno fatto è stata firmare un accordo da due miliardi e mezzo di dollari o euro per ammodernare gli aerei dell’aviazione greca provenienti dagli Stati Uniti, cosa che, naturalmente è piaciuta davvero a Trump. In un paese nel quale la gente trova difficile mettere del cibo in tavola, nel quale abbiamo profughi che vivono in condizioni che sono deplorevoli e un flagello e una sventura per l’integrità e l’anima dell’Europa, spendere oggi soldi per aggiornare aerei al fine di soddisfare, in una certa misura, Donald Trump, è un abominio.

AMY GOODMAN: Voglio chiederti, rapidamente, in precedenza quest’anno membri del partito neonazista Alba Dorata hanno tenuto una parata alla luce di torce ad Atene, Grecia, chiedendo un bando ai migranti che entrano in Grecia. Tra quelli che marciavano c’era il parlamentare di Alba Dorata Ilias Panagiotaros che ha elogiato il bando del presidente Trump ai profughi e migranti mussulmani.

ILIAS PANAGIOTAROS: Vediamo giusto ora decine di migliaia di migranti illegali nel nostro paese e centinaia … migliaia di altri che sono già arrivati in Grecia anni fa. E il nostro paese è un campo aperto. Tutti possono venire quando vogliono e possono andarsene quando vogliono. Vorremmo seguire una politica come quella oggi di Trump negli Stati Uniti.

AMY GOODMAN: Alba Dorata è il terzo maggior partito nel parlamento greco. Suoi membri sono stati arrestati per aver aggredito e assassinato migranti e avversari politici. L’emblema del gruppo è una bandiera rossonera che ricorda una svastica. A ottobre il partito ha appoggiato l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti. Sei stato minacciato personalmente dall’uomo la cui voce abbiamo appena messo in onda?  

YANIS VAROUFAKIS: Beh, sì, ha minacciato ogni ministro progressista seduto di fronte a lui in parlamento. Questo è uno degli aspetti peggiori della cosa, vedere questi nazisti. Non sono neonazisti. Non c’è nulla di nuovo in loro. Sono nazisti a pieno titolo, vecchio stile. Ma, Amy, sai qual è l’aspetto peggiore di tutti? La sola cosa di buono riguardo a loro è che sono teppisti, dunque la percentuale dei loro voti non aumenta molto rapidamente. Ma le loro politiche hanno infiltrato la tendenza dominante, non solo in Grecia. Pensa al nuovo governo austriaco. La priorità numero uno è erigere confini più alti, segregare fuori i profughi. Pensa all’AfD, l’Alternative fuer Deutschland. Si sta diffondendo in tutta Europa. Il peggior aspetto dell’ascesa del nazismo oggi è che le loro politiche stanno vincendo indipendentemente dal fatto che conquistino il governo.

AMY GOODMAN: Dunque abbiamo Alba Dorata che appoggia Trump come presidente. Lui diventa presidente. E tu sei in questa città, New York City, con questo attacco terroristico appena avvenuto, otto morti. E la reazione immediata del presidente Trump è cercare di reprimere l’immigrazione. Dici che questa è una reazione che in realtà promuoverà il terrorismo. Spiega.

YANIS VAROUFAKIS: Beh, Amy, l’ISIS ama Donald Trump. E’ il miglior addetto al reclutamento dell’ISIS, perché quello che l’ISIS vuole è che noi, le nostre società, ci rivolgiamo contro i migranti, diventiamo xenofobi, gli aggrediamo nelle strade delle nostre città, li escludiamo dai nostri paesi, perché quello è il modo in cui alimenteranno l’odio nelle loro comunità, di mussulmani, ad esempio, e li recluteranno nell’ISIS.

Penso che, essendo qui a New York, devo dire che sono molto rallegrato – perché ci sono sempre buone notizie e ci si dovrebbe concentrare su di esse – dal modo in cui la gente di New York reagisce con calma, democraticamente, alla tragedia accadutale, senza rancori e senza la reazione di Donald Trump che è, sì ….

AMY GOODMAN: Abbiamo dieci secondi. Voglio accennare alla Catalogna; alle massicce proteste a Barcellona. Ti recherai là la settimana prossima. Molti ministri del governo ora sono stati … della Catalogna sono ora stati incarcerati dal governo spagnolo.

YANIS VAROUFAKIS: Così ora abbiamo detenuti politici in Europa. E’ fantastico, non è vero? Guarda, è semplicemente una completa, totale, radicale idiozia. Immagina se il governo di Londra … ricordi, due anni fa gli scozzesi hanno tenuto un referendum?

AMY GOODMAN: Abbiamo dieci secondi.

YANIS VAROUFAKIS: Immagina se il governo di Londra avesse mandato i soldati a picchiare gli elettori nei seggi. La Scozia sarebbe stata fuori dal Regno Unito. Che cosa sta facendo Madrid? Cercando di liberarsi della Catalogna?

[Interruzione]

AMY GOODMAN: Qui è Democracy Now!, democracynow.org, il programma The War and Peace Report. Io sono Amy Goodman. Sono a Flagstaff, Arizona, parte del nostro giro di 100 città, presso la Northern Arizona University. Negli studi di New York c’è Nermeen Shaikh con Yanis Varoufakis, l’ex ministro delle finanze della Grecia, dimessosi per l’austerità. Nermeen?

NERMEEN SHAIKH: Dunque, io voglio ora chiedere di uno dei temi che sollevi nel libro e che anche fa oggi fare più spesso notizia alla Grecia, cioè la crisi dei rifugiati, un problema che pure discuti nel libro. Hai parlato in particolare della nonna greca che ha accolto rifugiati in casa sua nel villaggio di Idomeni. Ha ottantadue anni e il suo nome è Panagiota Vasileiadou. E’ comparsa recentemente in un video dell’agenzia dell’ONU per i rifugiati, l’UNHCR.

PANAGIOTA VASILEIADOU: [tradotta] Ho compagnia in casa. Io parlo, loro ridono. Anche se non ci capiamo tra noi.

NERMEEN SHAIKH: Questa nonna anche cucina per i rifugiati ogni giorno e i bambini la chiamano Mama. In questo video dello scorso luglio, appena una settimana dopo le tue dimissioni, un migrante siriano sull’isola greca di Lesbos ha deprecato le condizioni del campo profughi con parole particolarmente dure.

PROFUGO SIRIANO: [tradotto] Fuggiamo dalla morte, verso la morte. Troviamo la morte in ogni passo del nostro cammino. Fuggiamo dalla morte nel nostro paese per trovare la morte in mare e quando sfuggiamo alla morte in mare la troviamo qui nel campo.

NERMEEN SHAIKH: Ma all’epoca gli amministratori cittadini dicevano di non essere in grado di affrontare la situazione, specialmente in mezzo al tumulto finanziario nel paese. Questo è il sindaco di Mitilene che parla lo scorso luglio.

SINDACO SPYROS GALINOS: [tradotto] E’ come se la comunità internazionale, l’Unione Europea, la Croce Rossa, l’ONU mi abbiano consegnato una bomba da tenere in mano, e la miccia sta bruciando molto lentamente. E io sto disperatamente implorando aiuto per spegnere la miccia, ma loro stanno aspettando che la bomba esploda prima di venirci in soccorso.

AMY GOODMAN: Dunque, Yanis, puoi parlarci della crisi dei profughi in Grecia e anche dei cosiddetti ‘hot spot’, i centri di registrazione dei profughi di cui hai parlato?

YANIS VAROUFAKIS: Beh, George Orwell sarebbe molto, molto orgoglioso dell’Europa e della nostra capacità di un doppio linguaggio e di creazione di termini mediante i quali nascondere la tremenda realtà. Quando vedi l’espressione “hot spot”, traducila semplicemente in “campi di concentramento”. E’ semplicissimo. Il governo greco è stato costantemente sotto pressione dall’Unione Europea per, in effetti, internare i profughi. Invece di trattarli da esseri umani bisognosi di aiuto, sono trattati, secondo Bruxelles, da illegali, stranieri, che saranno rinchiusi in questi hot spot, campi di concentramento. E so da fonti autorevoli del governo greco che la pressione è enorme. Al governo greco che, ovviamente, quanto al bilancio è completamente e del tutto indigente, è detto: “Il solo modo per ottenere soldi consiste nell’internarli. Così, se li lasciati liberi e sciolti, anche all’interno della Grecia, non riceverete un centesimo per contribuire a dar loro da mangiare”. Così abbiamo una magnifica serie di ONG e di volontari che si occupano dei profughi. Lo stato greco è allo sbando, perché non è neppure in grado di occuparsi dei greci, che stanno soffrendo per una lunga grande depressione che dura da sette anni. Lo stato greco sta cercando di fare qualcosa, ma è spinto dall’Europa a trattare quei profughi in modo inumano.

Ma più in generale, guarda, questo non dovrebbe essere un problema. L’Europa è grande abbastanza. E’ ricca abbastanza. Dovremmo essere in grado di gestire questa crisi dei profughi umanamente, efficientemente, senza nemmeno aver bisogno di discuterne. Permettimi di ricordare al nostro pubblico qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato. Quando cadde la Cortina di Ferro nel 1991 la Grecia che è … che non è mai stata un paese ricco, un paese di dieci milioni di abitanti, ha accettato un milione di profughi nel giro di pochi mesi. Metà dell’Albania si è trasferita in Grecia. Sai che cosa è successo? Niente. E’ andato tutto bene. Vivono ancora nel paese. I loro ragazzi vengono nell’università dove io insegno. Sono alcuni dei miei studenti migliori. La Grecia ne è stata arricchita. La nostra cultura è diventata più forte. Il nostro cibo è diventato ancora migliore. E se un paese piccolo, di medio, medio-basso reddito come la Grecia può accettare un afflusso del 10 per cento di profughi nel giro di pochi mesi e cavarsela molto bene e in realtà essere più forte grazie a ciò, l’Europa, che sta invecchiando pateticamente, dovrebbe accettare questi profughi, come ha detto inizialmente Angela Merkel a settembre, ottobre. Penso le sia stato posto il veto dal suo stesso partito e dai suoi sostenitori.

Dunque ciò che abbiamo è l’Unione Europea che si sta disintegrando in questi anni ’30 postmoderni. E’ questo che abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni, a causa della crisi economica. I fondamenti …

AMY GOODMAN: Voglio chiederti, Yanis Varoufakis …

YANIS VAROUFAKIS: Sì, sì, Amy.

AMY GOODMAN: … la Grecia è usata dalla Germania come un esempio, una specie di avvertimento alla Francia?

YANIS VAROUFAKIS: Oh, in campo economico non c’è assolutamente alcun dubbio al riguardo. Amy, uno degli aspetti magnifici, dei pochi aspetti magnifici, di aver lavorato per cinque, sei mesi su quella sedia elettrica del ministero delle finanze della Grecia è stato che per la prima volta nella mia vita non ho dovuto teorizzare su questi problemi. Mi veniva spiegato. Dirigenti tedeschi del più alto livello hanno risposto affermativamente alla tua domanda. Mi hanno detto esplicitamente: “Come possiamo perdonare a voi, quando vogliamo che la troika vada a Parigi a mettere un freno al bilancio nazionale francese?” Dunque una nazione fiera come la Grecia è usata come un danno collaterale. La sua miseria è usata come un segnale alla Francia che non può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Con questo, quello che intendo … e i tedeschi, le élite tedesche, hanno una specie di punto. Le élite francesi hanno sempre voluto dominare l’Europa, decidere i … essere gli amministratori dell’Europa, usando la credibilità monetaria tedesca per farlo. E la Bundesbank e il governo tedesco vogliono tirar loro un ceffone per questo. Purtroppo li stanno schiaffeggiando tirando ceffoni alla Grecia e spingendo la nazione greca in una tremenda, spaventosa recessione.

Ora, quando l’Europa usa intere popolazioni come strumenti per il perseguimento di una politica di potere da diciannovesimo secolo, sai che c’è qualcosa di profondamente marcio nel regno dell’Europa. E poi, quando aggiungi a ciò la crisi dei profughi, le forze centrifughe, gli atteggiamenti scrocconi, il tipo di mentalità da “non nel mio giardino” causata dal malessere economico e dal conflitto economico, allora si trasferisce nel campo dell’occuparsi dei rifugiati trattandoli il peggio possibile per cacciarli dal cortile di casa e in quello di qualcun altro, e la conseguenza è una totale perdita dell’integrità e dell’anima dell’Europa.

NERMEEN SHAIKH: Bene, Yanis, molto rapidamente prima di concludere, hai parlato dell’ascesa di partiti in destra – e in Greci di Alba Dorata, in particolare – che peggiora con il peggiorare della crisi economica. Potresti parlarci dell’impatto di Alba Dorata e del suo recente potere espansionista … potere in espansione?

YANIS VAROUFAKIS: Non è solo Alba Dorata. E’ dovunque in Europa. Abbiamo un governo neofascista in Ungheria. Abbiamo Marine Le Pen che sarà al primo posto nella corsa per la presidenza in Francia l’anno prossimo. Voglio dire, basta citare questo per entrare nel panico. C’è l’UKIP, il Partito Indipendentista del Regno Unito, in Gran Bretagna. Abbiamo avuto l’Austria: a Vienna, nella magnifica città di Vienna, il 42 per cento ha votato a favore di un partito neofascista alle ultime elezioni municipali, e la scorsa settimana, alle presidenziali …

NERMEEN SHAIKH:  Abbiamo trenta secondi; dunque rapidamente per favore.

YANIS VAROUFAKIS: Molto semplice. Grande Depressione, umiliazione nazionale … mettili insieme, come negli anni ’20 e ’30 in Germania e finisci con lo schiudersi dell’uovo del serpente.

[…]

Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/nazi-resurgence-in-europe/

Originale: Democracy Now

traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2017 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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