“Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite vende le nazioni per una manciata di dollari”

Al grido di “Morte all’Arabia Saudita”, “Morte a Israele” e “Morte agli USA”, i manifestanti hanno iniziato oggi una massiccia protesta marcia presso la sede della Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a Sana’a, capitale Yermenita. Ripudiando il blocco aereo, marittimo e terrestre imposto all’inizio di questo mese dalla coalizione guidata da Arabia Saudita, migliaia e migliaia di yemeniti hanno voluto far sentire la loro voce.

Riyadh ed i suoi alleati hanno annunciato l’assedio a tempo indeterminato dopo un attacco missilistico delle forze yemenite contro l’aeroporto internazionale di Riyadh. L’attacco era in risposta ai ripetuti ed indiscriminati attacchi sauditi.

L’ONU ha chiesto all’Arabia Saudita di togliere il blocco il più presto possibile dallo Yemen, avvertendo che la mossa potrebbe avere un “impatto negativo enorme su una situazione che è già catastrofica.”

L’assedio, secondo le Nazioni Unite, ha impedito la consegna di aiuti umanitari alle persone colpite, aumentando, di fatto, il rischio di morti civili per carestia. Gli yemeniti hanno, in particolare, condannato il silenzio mortale della comunità internazionale per  “l&#

39;assedio ingiusto” sullo Yemen. “Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite vende le nazioni per una manciata di dollari”,si leggeva su uno dei cartelli durante la manifestazione.

La dichiarazione finale della manifestazione ha difeso il diritto del paese di difendersi contro qualsiasi aggressione, e ha elogiato lo sviluppo del programma missilistico dello Yemen.

Il presidente del Consiglio politico supremo in Yemen, Saleh al-Samad, presente anche lui alla marcia, ha sottolineato che la continuazione dell’aggressione e del blocco costringeranno lo Yemen a sviluppare le sue capacità per scoraggiare gli attacchi sul suo territorio.

Il movimento popolare yemenita Ansarollah ha promesso di attaccare con i missili l’Arabia Saudita fino a che Riyadh non cesserà la sua offensiva, mattanza ed il blocco contro il popolo yemenita.

Da quando è iniziata una guerra sanguinosa di aggressione contro lo Yemen nel marzo 2015, più di 33.395 persone sono state uccise o ferite, secondo varie stime fatte da diverse ONG.

Fonte: Hispantv – Ruptly

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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