Cosa sta succedendo in Arabia Saudita? Sono stati arrestati oltre 200 pezzi grossi e sono stati confiscati circa 800 miliardi di dollari provenienti da “profitti illegali”.

Il regno è in tumulto. Il regime saudita di Re Salman e del suo ambizioso figlio 32enne, il Principe Ereditario Mohammad bin Salman, afferma che fa tutto parte di un’operazione anti-corruzione che ha il pieno sostegno di Washington.

Completamente assurdo. Ho fatto affari in Arabia Saudita dal 1976, e posso attestare che l’intero regno, con le sue migliaia di principi e principesse avvolti nella bambagia, è una grande palude di corruzione. In Arabia Saudita, l’intera nazione e i suoi vasti ricavi petroliferi sono considerati proprietà della famiglia reale saudita allargata e dei suoi tirapiedi. Praticamente un salvadanaio gigante.

L’ultimo leader libico Mu’ammar Gheddafi mi disse che i Sauditi sono “una banda di beduini incredibilmente ricca che vive dietro alte mura ed è spaventata a morte dai loro vicini più poveri”.

Abbiamo appena assistito ad un colpo di Stato di palazzo a Riyad, causato dalla violazione del sistema di leggi tradizionali del deserto, basato sul compromesso e sulla condivisione delle ricchezze della nazione.

La nomina del giovane Principe Ereditario, Mohammad bin Salman, ad erede apparente di suo padre malato, Re Salman, che pare soffra di problemi cognitivi, ha sconvolto il collaudato sistema collegiale saudita e ha provocato l’attuale crisi. Tra le persone arrestate finora ci sono stati 11 principi e 38 funzionari e uomini d’affari, tra i quali l’uomo d’affari più noto e ricco della nazione, il Principe al-Walid bin Talal, che possiede pezzi importanti di Apple, Citigroup e Twitter. È imprigionato nello sfarzoso Ritz-Carlton Hotel di Riyad.

Sono stati arrestati anche Bakr bin Laden, presidente della più grande società di costruzioni saudita, la Saudi Binladin Group, e l’ex Principe Ereditario Mohammed bin Nayef, acerrimo rivale del nuovo Principe Ereditario Mohammad.

È interessante notare che non ci sono segnalazioni di importanti figure militari saudite arrestate. L’esercito saudita è sempre stato mantenuto debole ed emarginato per paura che un giorno potesse fare un colpo di Stato militare come quello guidato dal Colonnello Gheddafi, che rovesciò il vecchio regnante libico, il fantoccio britannico Re Idris. Per decenni all’esercito saudita sono state negate le munizioni. Per proteggere i reali sauditi sono stati assunti mercenari pakistani.

I Sauditi ancora tremano al ricordo di Re Faysal II d’Iraq e del suo uomo forte, Nuri al-Sa’id, burattini degli inglesi che vennero rovesciati e assassinati dalle masse dopo che un colonnello dell’esercito iracheno, Abd al-Karim Qasim, organizzò un colpo di Stato nel 1958. Nuri finì impiccato ad un lampione di Baghdad, il che portò l’uomo forte dell’Egitto, Gamal Abd el-Nasser, a chiamare giustamente la nuova giunta militare irachena “i selvaggi di Baghdad”.

Altri misteri sono sorti in questa settimana tumultuosa. Uno dei più influenti principi sauditi, Mansour bin Muqrin, è morto nel misterioso schianto del suo elicottero, un “incidente” che puzza di sabotaggio. Un altro principe chiave, Mut’ib, è stato esautorato. Era il comandante della famosa “Guardia Bianca”, l’esercito tribale beduino saudita progettato per proteggere la monarchia, ed un ex pretendente al trono. Nel frattempo, sembra che tre o quattro altri principi sauditi siano stati rapiti dall’Europa e mandati a casa, portando a voci che vedono coinvolto il nuovo alleato saudita, Israele.

Sembra che il principe Mohammad e i suoi uomini abbiano finora sequestrato almeno 800 miliardi di dollari agli arrestati per riempire le casse saudite impoverite dalla guerra. La si potrebbe definire una tradizionale razzia tribale araba – tranne il fatto che nessuna donna e nessun cavallo sono stati portati via.

Ma dietro tutto questo c’è lo stallo della guerra saudita contro lo sciagurato Yemen, la nazione più povera e più arretrata del mondo arabo. L’Arabia Saudita ha pesantemente bombardato lo Yemen per più di due anni, usando aerei da guerra e armamenti forniti dagli USA, incluse bombe a grappolo e al fosforo bianco, e sotto la gestione della US Air Force. Il blocco saudita dello Yemen, aiutato dagli Stati Uniti, ha causato una carestia di massa ed epidemie come il colera.

Quando ho visitato per la prima volta lo Yemen, alla metà degli anni ‘70, stava cercando di uscire dal XII secolo. Ora è stato fatto tornare indietro al VI secolo a forza di bombe.

Nonostante spendano più di 200 milioni di dollari al giorno (senza includere i pagamenti ai membri della coalizione come l’Egitto), i sauditi sono bloccati in una situazione di stallo nei confronti del popolo Sciita yemenita degli Huthi. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna stanno vendendo allegramente bombe e armi ai Sauditi. Il presidente Donald Trump ha lodato la distruzione dello Yemen perché crede, erroneamente, che alla base della resistenza anti-saudita ci sia l’Iran.

Lo Yemen è un terribile disastro per i diritti umani, ed è la scena di diffusi crimini di guerra. Mi ricorda la barbarie inflitta all’Afghanistan dai sovietici negli anni ‘70.

I sauditi sono stati degli stupidi ad entrare in Yemen. Il principe Mohammad voleva mostrare alle tribù yemenite chi era il capo. Ora lo sa, e non è l’Arabia.

I sauditi sembrano progettare provocazioni militari contro il loro vicino cattivo, l’Iran. Queste potrebbero includere attacchi in Libano contro Hezbollah – che potrebbero aprire la strada ad attacchi statunitensi all’Iran e ai suoi alleati. I Sauditi sono furibondi per la loro sconfitta in Siria, e vogliono vendetta.

Questo è l’inizio del crollo della Dinastia Saudita? Oppure un rinascimento saudita guidato dal Principe Mohammad, come lui afferma? Rimanete sintonizzati.

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Articolo di Eric Margolis pubblicato su Unz Review l’11 novembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

http://sakeritalia.it/medio-oriente/che-follia-sta-avvenendo-in-arabia-saudita/