Roma - Scontri Studenti a piazza Navona - Fotografo: benvegnù-Guaitoli-Lannutti
Roma – Scontri Studenti a piazza Navona – Fotografo: benvegnù-Guaitoli-Lannutti

Francesco Cecchini

In questi ultimi anni, varie formazioni di estrema destra – fasciste, populiste o nazionaliste – sembrano aver assunto una maggiore visibilità e capacità di penetrazione politica in Italia e anche in Europa. Sono il prodotto dei forti cambiamenti che stiamo attraversando, sintomo di una progressiva frantumazione sociale. Tali formazioni si battono in difesa di una presunta identità culturale dell’Occidente, oggi minacciata dai crescerti flussi migratori. In Italia una delle espressioni più evidenti e paradigmatiche di una generale deriva sovranista, nazionalista e identitaria, cui assistiamo in questi anni di crisi economica e sociale, è sicuramente rappresentata da CasaPound, da Forza Nuova e altri fascisti del terzo millennio. Lo sdoganamento, la protezione dei fascio-nazisti, la diffusione del razzismo di Stato, l’ampio uso dei mass media come megafono e promozione dei fascio-razzisti per lungo tempo, con trasmissioni televisive occupate da Salvini e ora da Casa Pound e Forza Nuova, tutti da Mentana o Piazza pulita, e ancor meglio se usati in situazioni difficili come i quartieri delle periferie urbane, le tensioni intorno all’arrivo dei migranti, etc.,  etc., ora cominciano a produrre qualche effetto indesiderato anche per la borghesia. Gruppi di fascio razzisti dando continuità alle azioni notturne e alle aggressioni vigliacche verso migranti, ecc., usano i mass media con azioni a viso aperto, e con iniziative “esemplari” che siano di indicazioni, di pubblicità e propaganda. Questo ha prodotto l’occupazione da parte di naziskin veneti del centro dei volontari che fanno accoglienza migranti a Como e la sceneggiata fascista di Forza Nuova sotto la sede di Repubblica ed Espresso. La lezione della storia insegna che non contrastare all’inizio questo tipo di eversione, produce la sommersione, il diffondersi del fascismo vecchio e nuovo che si sposa col moderno fascismo fuso con lo Stato di polizia e che produce quella sovversione dall’alto che unita alla diffusione di massa dentro la crisi della “reazione comune”, segna il tempo, dentro e fuori i riti elettorali. La manifestazione del 9 ottobre a Como contro a ogni forma di intolleranza e nuovo fascismo è stata positiva. Alla manifestazione «È questo è il fiore» (un verso di Bella ciao), nata dopo un blitz contro le associazioni di aiuto ai migranti di Veneto Fronte Skinheads, hanno aderito Pd, che l’ha promossa, Mdp, SI, Campo progressista, Liberi e uguali, organizzazioni comuniste come Rifondazione Comunista e Partito Comunista dei Lavoratori.  Ci sono stati anche Anpi, con la presidente nazionale Carla Nespoli, Anci, Arci, sindacati, la Cgil con in testa la segretaria Susanna Camusso. Era presente quasi tutto il governo con Martina, Madia, Pinotti, Fedeli, Delrio e Orlando. Presente anche Laura Boldrini. Non hanno partecipato M5s, per il quale fascismo e antifascismo, destra e sinistra, sono cose del passato e Lega Nord, vi è stato una passata vicinanza tra la Lega i Salvini e CasaPound e ancora oggi vi sono rapporti tra settori della Lega e questi fascisti del terzo millennio.  E’ stata vietata una contromanifestazione di Forza Nuova, che però ha organizzato un convegno pubblico lì vicino. Serve, però, un antifascismo militante, un lavoro di massa là dove c’è la penetrazione dei fascisti, ma serve anche pretendere, finché esiste questa Costituzione nata dalla Resistenza e quindi antifascista, la repressione di Stato verso i fascio-nazisti, l’applicazione della legge Mancini del divieto di ricostituzione del partito fascista, integrata se è il caso dalla messa fuorilegge delle realtà che aggirano queste leggi, come fanno CasaPound, Forza Nuova e organizzazioni simili. Serve protestare contro Rai e i giornali quando si fanno megafono, in nome della “libertà di stampa”, “libertà di opinione” dei fascisti, delle loro idee, delle loro azioni. Così pure serve apprezzare giornali e pubblicazioni, media che documentano, informano sulla vera realtà torbida, criminale dei fascisti del terzo millennio. Bisogna, quindi, essere solidali assieme a FNSI, il sindacato dei giornalisti, con gli articoli di Repubblica e dell’Espresso e premere perché continuino, anche questo serve

 

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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