Piazza Maidan, a Kiev, è di nuova piena di manifestanti accampati, ma questa volta l’occidente guarda dall’altra parte.

Nel 2014, quando una strana coalizione di neonazisti, membri dell’estrema destra ucraina, estremisti liberali ed europeisti scontenti scese nelle strade di Kiev per rovesciare il presidente e il governo ucraino legittimi, era destino che un simile colpo di Stato sarebbe arrivato a mangiare il mostro che aveva creato.

Anche se i sostenitori occidentali del golpe hanno avuto successo nel rovesciare il governo, hanno avuto meno successo in termini di preparazione per governare in modo competente.

Il risultato è che proprio come nel dicembre del 2013, le tende, i manifestanti e i dimostranti sono tornati nel Maidan (la piazza centrale) di Kiev, solo che questa volta le telecamere dei media tradizionali occidentali sono vistosamente assenti.

Le ragioni di ciò sono abbastanza chiare. Le potenze occidentali non hanno mai avuto intenzione di ricostruire l’Ucraina dopo averla abbattuta. Gli è bastato rimuovere un presidente geo-politicamente neutrale e personalmente debole nella forma di Viktor Janukovyč e sostituirlo con un gruppo eterogeneo di figure filo-occidentali che includeva neonazisti, russofobi, razzisti, mafiosi e teppisti diventati sedicenti politici reazionari.

Il fatto che persone del genere non riescano gestire un paese che perfino sotto il governo dei moderati era disfunzionale a causa della mancanza di basi storiche [in inglese], non dovrebbe sorprendere nessuno. Inoltre chiunque in Occidente con una conoscenza della storia persino rudimentale lo avrebbe saputo prima del 2014. Come George W. Bush in Iraq, “missione compiuta”, perché gli avversari occidentali di Janukovyč non intendevano creare un nuovo paese – volevano semplicemente distruggere il vecchio.

Oggi, tuttavia, c’è un ampio malcontento in tutti i livelli della società. Tra i neonazisti, c’è insoddisfazione per il fatto che la guerra di aggressione di Kiev contro il Donbass, sostenuta dall’Occidente, non abbia distrutto le repubbliche popolari di Donestk e Lugansk. Tra la maggior parte degli ucraini di tutte le fazioni politiche e non, c’è un’insoddisfazione palpabile per il fatto che l’economia sia in rovina, i servizi pubblici siano inesistenti, la realtà che nuovi oligarchi incompetenti abbiano sostituito vecchi oligarchi semi-competenti, e per il fatto che la corruzione è a livelli francamente osceni.

Per mesi, le folle sul Maidan hanno continuato a gonfiarsi e recentemente, sono state guidate e incoraggiate dall’ex-presidente georgiano ultra-filooccidentale Mikheil Saakashvili.

A prima vista, Mikheil Saakashvili è un leader improbabile per un Maidan 2.0, ma vista l’assurdità delle realtà politiche a Kiev, sotto molti aspetti, ha fin troppo senso.

Come ho scritto in precedenza,

“Se il regime ucraino non fosse impegnato in una guerra di aggressione che ha visto l’uso di armi chimiche contro i civili [in inglese], ci sarebbe in effetti da ridere della situazione nel paese. Invece, il regime è una tragedia umana solidamente costruita su una farsa traballante. Uno degli elementi più farseschi del regime ucraino è stato il fatto che il suo leader, Petro Poroshenko , abbia recentemente spogliato [in inglese] l’ex presidente georgiano ed ex governatore di Odessa della sua cittadinanza ucraina acquisita di recente.

Nel maggio del 2015, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha nominato l’ex presidente della Georgia caduto in disgrazia, Mikheil Saakashvili, Governatore dell’Oblast’ di Odessa. La nomina è stata subito considerata un insulto alla gente della multiculturale, sebbene storicamente e spiritualmente russa, città e regione di Odessa, anche perché questo è stato il luogo in cui il 2 maggio 2014 dei giovani sono stati massacrati da una folla armata mentre dimostravano pacificamente contro il fascismo.

È stato un doppio insulto, perché Saakashvili era uno straniero senza alcun legame con la regione. Infine, il fatto che sia ricercato in Georgia per gravi accuse corruzione, tra cui l’appropriazione indebita, azioni che avrebbe commesso dopo aver iniziato una guerra di aggressione [in inglese] contro il popolo dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, avrebbero reso Saakashvili inadatto a qualsiasi posizione politica, in qualsiasi paese.

Per quanto riguarda i crimini di guerra e la corruzione interna, Poroshenko  e Saakashvili sarebbero entrambi in competizione per l’oro se cose del genere fossero eventi olimpici. Ciò non ha impedito ad entrambi gli uomini di accusarsi l’un l’altro di essere corrotti, un raro caso in cui entrambi hanno ragione, anche se per motivi sbagliati.

Ma non si dovrebbero considerare bugiardi patologici come Saakashvili e Poroshenko  come fonti affidabili sulla vera natura degli eventi. Ciò si comprende meglio dal fatto che Poroshenko  ha recentemente visitato la Georgia, mentre Saakashvili sarebbe stato probabilmente arrestato nel momento in cui avesse messo nuovamente piede in Georgia.

Il 17 luglio Poroshenko  ha visitato [in inglese] la Georgia per colloqui con gli attuali leader politici del paese. La Georgia è attualmente governata dal partito Sogno Georgiano, una sorta di movimento politico pigliatutto che ha un po’ attenuato il fanatismo russofobo degli anni di Saakashvili, anche se fa ancora marciare il paese in una direzione che lo vede tentare di unirsi sia alla NATO che all’UE, nonostante si trovi più vicino all’Iran che alla UE.

Poroshenko cercava chiaramente un alleato a Tbilisi, ma siccome la Georgia, sotto la sua attuale leadership, riesce a malapena a sopravvivere, è tornato indietro senza nulla di tangibile. Detto questo, visto che Saakashvili si era già dimesso dalla sua posizione ad Odessa nel novembre 2016, spogliare un cittadino ricercato in Georgia della cittadinanza ucraina, rendendolo quindi tecnicamente apolide, può essere visto come una concessione alle attuali autorità georgiane. Prima di questo la Georgia vedeva Poroshenko  come l’Ecuador per l’aspirante Assange Saakashvili, solo che Assange ha riempito il mondo di verità molto richiesta, Saakashvili  si è riempito le tasche di tanto ricercati soldi pubblici.

Inoltre, poco dopo aver lasciato il suo incarico a Odessa, Saakashvili ha registrato un nuovo partito [in ucraino] in Ucraina. Anche se è difficile vedere come un tale partito possa essere una vera minaccia politica per la base di potere di Poroshenko, già minacciata dai partiti ucraini con un’ideologia ancora più lontana di quella di Poroshenko, sembrava che Poroshenko non volesse correre rischi. Così, ha privato Saakashvili della cittadinanza ucraina poco dopo essere tornato dal suo paese natale.

In breve, Saakashvili è un opportunista corrotto che si è rivolto alla base di potere di un altro opportunista corrotto, Poroshenko. Poi quel secondo opportunista corrotto ha licenziato e privato della cittadinanza il primo opportunista corrotto, con il pretesto che il primo opportunista corrotto fosse un opportunista corrotto, che poi si è messo a chiamare il secondo opportunista corrotto un opportunista corrotto.

Questa è letteralmente la farsa della politica ucraina post-golpe”.

Continuavo poi,

“Saakashvili è desideroso di dipingere sé stesso come un eroico combattente per la libertà, forse anche un “attivista per la democrazia” che ha ricevuto un trattamento ingiusto e forse illegale da un regime corrotto (quella parte è oggettivamente vera) che ha reso apolide un individuo attraverso un’azione arbitraria (cosa che molti esperti affermano essere illegale).

Oltre a ciò, l’arci-opportunista ed ex primo ministro di Kiev Yulia Tymoshenko si è lasciata affascinare dalla causa di Saakashvili. La Tymoshenko viene ampiamente vista, anche tra i suoi compagni dell’estrema destra, come qualcuna che dirà e farà qualsiasi cosa per andare al potere. Il fatto che finora non abbia avuto alcun ruolo nel regime di Poroshenko, l’ha fatta sentire fottuta e ora sta scommettendo sul fatto che Saakashvili possa aiutarla a riportarla alla ribalta, cosa che lei desidera molto chiaramente.

Con la polizia dell’Ucraina occidentale che sostiene di aver aperto un procedimento penale contro Saakashvili per la sua prodezza al confine, è sempre più probabile che un uomo che è stato in gran parte dimenticato e ignorato possa essere un candidato improbabile per far luce sulla natura corrotta e abitualmente insignificante del regime di Kiev, anche se le sue divergenze con Kiev sono in gran parte estetiche e personali. In termini di politica, sia Poroshenko che Saakashvili hanno una storia di crimini di guerra, distruzione delle relazioni economiche con la Russia, supervisione di regimi in gran parte inefficaci la cui popolarità cala rapidamente e derubano la tesoreria dello Stato per profitto personale. Detto questo, se si è costretti a scegliere, bisogna dire che tra Poroshenko e Saakashvili , quest’ultimo è più politico del primo. Detto questo, l’asticella si è incredibilmente abbassata.

In questo senso, Poroshenko, privando Saakashvili della cittadinanza, si è reso da solo la vita più difficile.

In un mondo giusto, quelli che si oppongono alla guerra, al razzismo, alla censura politica, al collasso economico, alla corruzione e alla depravazione dello stato sarebbero quelli che farebbero cadere il regime di Poroshenko. Ma nel mondo reale, come disse una volta Ataturk, “Vanno come vengono”.

Non ci sarebbe stata una fine più adeguata al regime di Poroshenko, di Saakashvili che raduna sostenitori contro di lui. Mettergli contro nuovi fischi, proprio come col vecchio capo – in più di un modo”.

Poiché il Maidan 2.0 è una battaglia tra vari tirapiedi filo-NATO, tutti con un passato discutibile, l’Occidente può sedersi e rilassarsi, felice nel fatto che Kiev rimarrà un mal di testa per Mosca e un aggressore nei confronti di Donbass, rimanendo totalmente compiacente del fatto che un tale regime sarà probabilmente altrettanto deprecabile per i civili innocenti delle regioni controllate da Kiev, come lo era il regime post-Maidan originario.

Nonostante ciò, c’è una natura genuina nel Maidan 2.0 che mancava al suo recente antenato. Oggi i maidanisti operano in gran parte da soli, e questa volta sono davvero preoccupati dal fatto che, nonostante le promesse occidentali di un “futuro migliore”, le statistiche economiche indichino che l’Ucraina di oggi è molto peggiore di quella del 2013 e dell’inizio del 2014. Il fatto che questo Maidan si sia mosso ad un ritmo più graduale è la prova che il movimento non ha il sostegno internazionale e delle esuberanti ragazze pom-pon dei media tradizionali occidentali di cui ha goduto il colpo di Stato lampo iniziale.

La gente in Ucraina è “indiavolata” e “non ce la fa più”. Il problema è che mentre questa volta la rabbia è molto più autentica, lenta e legittima, le soluzioni sono irrealistiche come lo erano nel 2014 e, se mai, le figure di spicco del “movimento” sono ancora più incompetenti.

Dal 2014 l’Ucraina è passata da una tragedia farsesca, ad una tragica farsa.

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Articolo di Adam Garrie pubblicato su The Duran il 5 dicembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

http://sakeritalia.it/ucraina/maidan-2-0-la-rivolta-ucraina-al-rallentatore-e-piu-autentica/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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