Fare informazione risulta faticoso, specialmente se si tenta di fare informazione d’alternativa.
Cosa si intende per informazione d’alternativa? Si intende mostrare le cose, gli eventi, da un punto di vista diverso rispetto all’omologazione dei media tradizionali. Perché è importante l’informazione d’alternativa? Io credo sia importante per dare l’opportunità ai lettori di farsi un’idea dei fatti la più plurale  possibile, perché l’informazione, per quanto imparziale, è giocoforza soggettiva.
Sui nostri media si tende a definire, per quello che riguarda la politica estera, tutto quello che fa l’occidente come buono, e quello che fa il resto del mondo come cattivo. Può sembrare una semplificazione banale, ma di fatto accade proprio questo: da una parte c’è il bene, dall’altra il male.
Così, una bomba sganciata da un jet USA nel centro di Raqqa colpisce precisamente i miliziani dell’ISIS, mentre una bomba sganciata sui terroristi nel centro di Aleppo da un jet russo colpirà sempre un ospedale facendo una strage di civili.
È informazione d’alternativa, quindi, cercare di analizzare  il mondo partendo dalla consapevolezza che questo non si divide in bianco e nero, ma in tantissime sfumature.

Tornando al perché è faticoso fare informazione d’alternativa, lo è perché partendo dall’assunto che esistano solo il bianco e il nero, chi cerca di dire che il bianco non è così bianco, viene tacciato di essere “pro nero”.
Perciò, se si analizza la battaglia di Aleppo e si sostiene che la città è  stata liberata dall’esercito siriano con l’aiuto russo, si viene immediatamente etichettati come vicini al regime di Assad e amici di Putin; se poi si osa addirittura affermare che le bombe intelligenti USA non sono così intelligenti e hanno fatto stragi di civili a Raqqa, cosa mai detta dai media tradizionali, allora si è un filo-russi nemici dell’occidente.
Ed è così, a mio avviso, sulla base di un certo modo di vedere le cose come bianche o nere, buone o cattive, che Ancora Fischia il Vento finisce nell’omologazione di pro-Assad e pro-Putin (pur non essendo simpatizzanti nè del primo nè del secondo). Così leggiamo su Q CODE Magazine, in un pezzo dal titolo SIRIA: LA REPUBBLICA E L’ANNOSA QUESTIONE DELLE FONTI AFFIDABILI IN TEMPO DI GUERRA:
“Il dietrofront di La Repubblica, che è quanto di più meritorio si potesse fare, ha comunque scatenato la
fantasia di tutta quella galassia di siti vicini alle posizioni del regime di Assad e al governo russo, in odore di ‘rossobrunismo’, come viene definita quell’unione tra le frange più estreme del panorama politico, dove convergono radicali di sinistra e di destra.
Da L’Antidiplomatico a Il primato nazionale, da Vietato parlare ad Ancora fischia il vento fino a L’intellettuale dissidente, tutti hanno descritto il pezzo di La Repubblica (prima versione) come una crepa inaspettata e meravigliosa in un impianto di menzogne ben radicato”.
Come webmaster di AFV posso affermare che la tesi del grande complotto mediatico è una teoria che non ci appartiene; credo anzi siano gli stessi autori del pezzo a vedere anticomplottisti ovunque.
Considero soprattutto diffamante e qualunquista l’associazione AFV e Rossobrunismo.
Gli autori di QCM, da quanto abbiamo potuto appurare, sembrano essere molto vicini alle posizione dei ribelli; nutriamo quindi qualche perplessità sulla loro imparzialità, la stessa perplessità che avevamo riposto in Repubblica e sulle sue fonti unilaterali.

Potete leggere altri articoli sulla vicenda

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Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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