Condannata a 35 anni per aver dato a Wikileaks le prove dei crimini americani, è stata graziata da Obama. Ora vorrebbe candidarsi nel Maryland

Chelsea Manning

Chelsea Manning

Chelsea Manning, la ‘talpa’ del caso Wikileaks, sogna di rappresentare, per i democratici, lo Stato del Maryland nel senato degli Stati Uniti. Ha infatti presentato la relativa domanda di cui parla il Washington Post.
Nel documento, intitolato “Dichiarazione di candidatura”, disponibile sul sito internet della Federal Election Commission, la richiesta figura a nome di Chelsea Elizabeth Manning, residente a North Bethesda (Maryland).
Ma della domanda, datata 5 gennaio e che è stata depositata sei giorni dopo, ancora non vi è traccia nella lista dei candidati iscritti pubblicata sul sito dedicato alle elezioni in Maryland, previste per novembre.
Condannato nel 2013 da un tribunale militare a 35 anni di reclusione per il passaggio a Wikileaks di oltre 700.000 documenti riservati sulle guerre in Iraq e Afghanistan, Chelsea Manning ha trascorso sette anni in prigione (tre di custodia) prima che la sua condanna sia stata commutata dall’ex presidente Barack Obama.
Nata uomo, con il nome di Bradley, Chelsea ha fatto la transizione di genere durante la detenzione.
Nel video una delle stragi americane in Iraq tenute nascoste e rivelate solo grazie alla fuga di notizie.
Si vede l’uccissione a freddo di un gruppo di civili (tra cui un reporter) sbrigativamente  indicati come terroristi.
Ovviamente gli autori di queste stragi non sono non hanno fatto nemmeno un giorno di galera, ma non sono finiti nemmeno davanti alla corte marziale

 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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