Ecco il secondo articolo della nuova rubrica “Media. La disinformazione passa anche dai piccoli gesti”
Guardiamo il caso dei sondaggi elettorali e di Potere al popolo. I sondaggi politico vengono realizzati in maniera neutrale? Noi crediamo di no! Basti vedere come vengono somministrati i quesiti. Potere al Popolo ad esempio non viene mai presentato risulterà difficile quindi vedere un risultato che non sia lo 0,0%
Il neonato movimento di sinistra tutravia sembra acquistare sempre più simpatie a appoggio di nomi illustri difficile quindi non tenerlo in considerazione.
Allora lo si fa in maniera furviante ed è così che nel sondaggio di Lorien Consulting “Verso le Politiche 2018. Intenzioni di voto” troviamo “Sinistra antiliberista” che poi sarebbe PaP alla Camera con l’1,9% non è tanto ma sempre meglio dello 0,0% e chissa se dessimo il giusto nome alle cose magari il risultato sarebbe diverso.
Ora questi sondaggi vengono trasmessi sui media nazionali, possiamo quindi parlare di mala informazione o disinformazione?
Concordo sul fatto che mai come oggi i sondaggi siano utilizzati come strumento di promozione, la cui efficacia è direttamente proporzionale alla quota di indecisi, disinteressati e disinformati. Una parte di costoro poi (purtroppo) va a votare lo stesso ed è attratta dal partito di cui sente parlare più spesso, un po’ come se dovesse comprare un detersivo al supermercato.
Tuttavia va osservato che nella “Sinistra anticapitalista” non c’è solo PaP, ma anche il Partito Comunista (che sembra ottenere consensi addirittura maggiori) e almeno un’altra lista.
La Lorien ha confermato che quel 1,9% è riferito a Potere al Popolo.
Ne dubito. Resterebbe lo 0,2% che dovrebbe comprendere Rizzo, Ferrando ed ogni altra listarella. Assurdo. D’altra parte se la dicitura è “Sin. antiliberista” nei risultati, si presume che la stessa formula compaia anche nel quesito agli elettori. PaP all’1,9% sarebbe il triplo del dato riportato dai pochi altri istituti di ricerca che la citano nei sondaggi.