Grazie Viola, per aver accettato di essere intervistata sul Sahara Occidentale da Ancora Fischia il Vento e da Wesatimes
AFV/W. Potere al Popol conosce la questione del Sahara occidentale?
La conosciamo, perché era molto presente nelle rivendicazioni del movimento antagonista italiano negli anni ’90, ovvero quando molti di noi hanno iniziato a fare politica. Erano gli anni dei movimenti anti-globalizzazione, e da poco era finita la guerra civile.
AFV/W. Ci sono contatti tra Potere al Popolo e la rappresentanza del Fronte Polisario in Italia? No, non abbiamo costruito contatti. Speriamo che questa intervista possa metterci sulla buona strada, per recuperare…
AFV/W. I rappresentanti del Fronte Polisario in Italia sono Omar Mih e Fatima Mahfud. Invieremo loro l’intervista e ti daremo in privato i contatti.
AFV/W. Uno degli obiettivi di Potere al Popolo è la difesa dei diritti umani, vi è anche la difesa dei diritti del popolo sahrawi ?
Pur non avendo contatti diretti, noi siamo a favore di tutte le rivendicazioni dei popoli oppressi. L’equilibrio raggiunto nel 1991 dopo la guerra civile è una vera e propria beffa per il popolo Saharawi, costretto a un’autonomia fittizia, relegati nella zona più povera del territorio, mentre quella più ricca di risorse e con lo sbocco al mare è rimasta sotto il controllo del Regno del Marocco, nonostante il riconoscimento dell’Unione africana. Non si tratta né più né meno che di uno stato di occupazione, dunque non possiamo che ritenere la difesa dei diritti del popolo Saharawi al pari di ogni rivendicazione di questo tipo.
AFV/W. La Corte di Giustizia Europea si è varie volte pronunciata a favore del Fronte POLISARIO, anche con una sentenza del 21 dicembre 2016 su una causa contro la Commissione Europea per lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale. C’è in Europa il tentativo di eludere questa sentenza. Cosa pensa Potere al Popolo dei paesi e delle aziende europee, comprese quelle italiane, che non vogliono rispettare la sentenza della Corte Europea? La sentenza della Corte Europea del 21 dicembre 2016 è una buona sentenza, ma da sola non basta se non viene sostanziata con dei principi giuridici che riconoscano concretamente l’autodeterminazione dei popoli. Bene il fatto che il popolo Saharawi sia stato riconosciuto come un soggetto terzo tra Bruxelles e Rabat, ma se questo riconoscimento si limita a una questione circostanziata e non assume il valore di un principio che vale a prescindere dall’ambito di applicazione, ci sarà sempre la possibilità di un’elusione.
Potere al Popolo si ispira al Partito laburista di Jeremy Corbyn, alla France insoumise di Jean-Luc Mélenchon ed altri partiti e movimenti europei di sinistra e , rivendica la lotta di classe e il sindacalismo di base nato intorno alle vertenze dei braccianti agricoli nell’Italia meridionale, ma anche le battaglie dei lavoratori della logistica e dei call center nel centro e nel nord, denuncia l’esclusione delle donne e dei giovani dalla leadership politica italiana e prova a fare i conti con la complessa eredità politica e culturale del Partito Comunista Italiano, che è stato il più grande d’Europa. Il suo obiettivo è rifondare la sinistra in Italia.