ROME, ITALY - JANUARY 30: Massimo D' Alema, leader of Liberi e Uguali meets the foreign press on January 30, 2018 in Rome, Italy. The Italian General Election takes place on March 4th 2018. (Photo by Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images)

IL 4 MARZO NON VOTARE LIBERI E UGUALI.

Francesco Cecchini

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Liberi e Uguali, un partito anziano con un terzo dei candidati over 65, è nato lo scorso 3 dicembre. Piero Grasso, a 73 anni, si unito a Possibile, MDP e Sinistra Italiana, ma anche a Bersani e D’Alema. Una scelta di gente che aveva sostenuto le politiche liberiste dei governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni ed ora alla ricerca di poltrone. Dal 3 dicembre 2017 ad oggi Liberi e Uguali ha confermato quanto sopra. Le ragioni per non votare il 4 marzo sono varie, tra le quali:

1. LA PRESENZA DI MASSIMO D’ALEMA, LEADER E CERVELLO DI LeU.

D’ALEMA E CERMIS. Vent’anni fa, il 3 febbraio del 1998, sulla funivia che collega il centro abitato di Cavalese al monte Cermis, venti persone vennero assassinate da un caccia americano di stanza nella base militare Nato di Aviano. Il 4 marzo Una inaccettabile sentenza emessa dalla Corte Marziale dei marines, con la quale il capitano Richard Ashby, pilota del caccia, fu assolto da tutti i reati imputatigli. Una sentenza inaccettabile. Il 4 marzo 1999 l’allora presidente del Consiglio D’Alema ora di Liberi e Uguali, durante una visita negli Usa, ai giornalisti che gli chiedevano un giudizio sulla decisione della Corte militare statunitense, oppose un vergognoso No comment. Salvo poi, resosi conto della gaffe, definì la sentenza sconcertante. Ma è proprio la prima reazione di D’Alema, quel non voler commentare la sentenza americana, a inquadrare la strage del Cermis nella di subordinazione agli Stati Uniti.

D’ALEMA E OCALAM. Abdullah Ocalan arrivò in Italia il 12 novembre 1998. All’epoca in Italia il governo era guidato da Massimo D’Alema. Abdullah Ocalan arrivò in Italia accompagnato da Ramon Mantovani, all’epoca deputato di Rifondazione Comunista e responsabile Esteri del partito. Una volta arrivato in Italia, Ocalan si consegnò alla polizia sperando di ottenere in qualche giorno l’asilo politico. Il governo di D’Alema però non glielo concesse.

D’ALEMA E LA NATO CHE BOMBARDO’ LA SERBIA. Il 24 marzo 1999 cominciava la guerra in Jugoslavia. O meglio, l’aggressione italiana e della Nato al popolo jugoslavo. In Italia l’artefice della partecipazione alla guerra fu Massimo D’Alema allora presidente del consiglio.

MASSIMO D’ALEMA E LE PRIVATIZZAZIONI. Molte sono le privatizzazioni che il governo D’Alema realizzò. Vedere il video dove Massimo D’Alema dichiara: “Noi abbiamo fatto più privatizzazioni di chiunque altro!” 

https://www.youtube.com/watch?v=29uIwGXCvio

  1. LIBERI, UGUALI E DIVISI SUL M5s. A proposito di eventuali accordi con M5s il presidente del senato e Líder Máximo di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, è possibilista: “Dopo il voto valuteremo la situazione…”. Laura Boldrini anche lei di LeU chiude però a qualsiasi alleanza con i pentastellati. Grasso in un’intervista a SkyTg24 le ha ribattuto: “Comprendo, però poi decide qualcun altro…” Un confronto abbastanza duro tra i due leader di LeU. Pietro anche ultimamente ha aperto a Gigi.
  2. LIBERI E UGUALI APPOGGIA ZINGARETTI. Liberi e Uguali in Lombardia ha detto no a Giorgio Gori del PD.  Nel Lazio vi è un accordo ufficiale per appoggiare il PD La trattativa è stata affidata a Pietro Grasso che ha detto “Ho convocato anche per il Lazio un’assemblea dei delegati regionali che mi hanno dato un mandato per trattare con il presidente Zingaretti, che ricordo è in carica, per portare avanti politiche di sinistra”. Eppure, i cinque anni che il Lazio si è lasciato alle spalle sono stati interessati da continue proteste per l’operato della giunta di centrosinistra, specie nelle province. Critiche alla gestione dei rifiuti, sanità allo sbando e tassazione alle stelle. Su Zingaretti è interessante quello che dice Elisabetta Canitano candidata per PaP alla regione Lazio: Nel Lazio LEU ha accettato di sostenere il PD, nello specifico il PD di Zingaretti, colui che si è dato una vernice di sinistra attuando nella pratica politiche di destra come nessuno aveva osato, trasferendo le poche risorse economiche di una Regione in deficit ai privati e ai religiosi, affamando e umiliando la sanità pubblica, offendendo l’ambiente e vagheggiando privatizzazioni dei trasporti. Chiunque si presti a coprire questa realtà neoliberista, sotto qualsiasi forma, che affossa le nostre istituzioni pubbliche e ci fa credere di aver ottenuto diritti civili che non potremo esigere in ospedali religiosi, lavori sottoposti al ricatto del consenso politico, ci invita a festival letterari radical chic, ci ammansisce con bandi e finanziamenti vari, candidature e altre prebende, si rende responsabile del risorgere di fascismi periferici di chi vede queste bugie e viene accecato dalla rabbia. Noi vi diciamo di non votare Zingaretti nè chi lo appoggia perchè le radici del fascismo allignano più facilmente nelle bugie di chi dovrebbe difendere il popolo e invece nutre amici e nemici con i soldi pubblici.
  3. LIBERI E UGUALI E L’UNIVERSITA’. Pietro Grasso ha affermato che uno dei punti importante del programma di LeU è abolire le tasse universitarie per tutte. Una misura che se applicata favorirebbe gli studenti ricchi, provenienti dalle classi abbienti.
  4. LIBERI E UGUALI E I MIGRANTI. Pietro Grasso a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata ha dichiarato che la politica del ministro Minniti è condivisibile in linea di massima, facendo così aderire Liberi e Uguali al fronte dei partiti anti migranti.
  5. LIBERI E UGUALI E LA RIFORMA FORNERO. Roberta Fantozzi ha criticato Pier Luigi Bersani per le sue dichiarazioni sul fatto che cancellare la Legge Fornero “fa ridere”. La responsabile Politiche economiche di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea ritiene che quella dell’esponente di Liberi e Uguali sia “un’affermazione grave nel merito, e anche per il modo tranchant con cui viene fatta, davvero poco rispettoso delle centinaia di migliaia di persone che stanno pagando le conseguenze della Fornero, e che di tutto hanno voglia meno che di far ridere”. Fantozzi ha quindi ricordati i danni che la riforma delle pensioni del 2011 ha comportato per i lavoratori, le donne in particolare, e i giovani. Dal suo punto di vista è inaccettabile che “sulle pensioni si continui a far cassa, a scapito della vita di tante persone. E che questo venga detto da chi si proclama di sinistra”.

LIBERI E UGUALI E BASSOLINO. L’esperienza politica di Bassolino a Napoli e nella regione Campania è nota. Sembrava che Bassolino venisse candidato da LeU, ma poi non se ne è fatto niente. La vicenda è però significativa di come vecchi personaggi dem abbiano cercato in LeU un’opportunità di ritrovare una poltrona in Parlamento. DICHIARAZIONE DI VIOLA CAROFALO PORTAVOCE DI POTERE AL POPOLO. “LeU? Nessuna differenza con il PD. Sono in tanti a pensare che Potere al Popolo possa in qualche modo ‘saccheggiare’ una parte dell’elettorato di Liberi e Uguali. Altri prospettano un possibile fronte comune qualora entrambi dovessero riuscire ad entrare in parlamento. “Se le proposte di LeU fossero state convincenti ci andavamo prima a fare l’alleanza. Oggi non ha senso, nè prima e nè dopo le elezioni. LeU è il partito di Grasso e D’Alema, di esponenti politici che hanno votato la Buona scuola o la Fornero e tutte le riforme che noi contestiamo. Non possiamo certamente definirli discontinui al PD. Al di là di ciò che Grasso e gli altri dicono in questa campagna elettorale, mi sembra che per loro parlino i fatti. Quando erano al governo non hanno fatto nulla di ciò che oggi affermano di voler fare”.

 

*ROME, ITALY – JANUARY 30: Massimo D’ Alema, leader of Liberi e Uguali meets the foreign press on January 30, 2018 in Rome, Italy. The Italian General Election takes place on March 4th 2018. (Photo by Simona Granati – Corbis/Corbis via Getty Images)

 

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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