di CARLO CEFALONI   

Città Nuova, 24 Marzo 2018. Intervista al portavoce del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che si riunisce a Roma dopo un viaggio di mobilitazione per difendere il diritto all’acqua e l’esito del referendum, ignorato dalle forze politiche, che per la maggior parte hanno continuato a privatizzare. (i.b).

È cosa nota. In Italia, di fatto, non è stato applicato finora l’esito del referendum sull’acqua del 2011 che chiedeva di riconsegnare la gestione del ciclo idrico alla mano pubblica. Di questa battaglia si è fatto paladino, a suo tempo, il M5S mentre nel Pd, soprattutto tra i giovani, il dibattito dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo ha toccato anche la contraddizione del mancato rispetto della volontà popolare.Cerchiamo di capire lo stato delle cose con questa intervista a Paolo Carsetti, segretario e portavoce del Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Cioè la realtà eterogenea che non ha mai cessato di portare avanti le istanze per l’applicazione del referendum popolare e che, sabato 24 marzo, si radunerà a Roma al termine di un viaggio di mobilitazione in giro per l’Italia per promuovere “Il diritto all’acqua, per il diritto al futuro”. Secondo Carsetti, «l’acqua e i beni comuni possono essere un nuovo orizzonte di senso in grado di connettere terreni e conflitti diversi, di parlare potenzialmente a tutti ben al di là dei recinti angusti della politica di palazzo e ricostruire alle radici una diversa cultura collettiva».

Continua…

Ripreso dal sito di Città Nuova, qui raggiungibile.

http://www.eddyburg.it/2018/03/acqua-pubblica-un-referendum-da.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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