Al grido di “NO all’FMI” ieri e l’altro ieri gli argentini sono scesi in piazza in segno di protesta contro la decisione di Macri di chiedere un nuovo prestito-capestro al Fmi.

La nuova crisi finanziaria sta riaprendo vecchie ferite per gli argentini con il peso, sotto la minaccia dell’iper inflazione e un presidente Mauricio Macri che chiede aiuto al Fondo Monetario Internazionale.

Ma la condizione per far sì che l’Argentina ottenga il prestito dal Fmi è che raggiunga una serie di obiettivi economici, sul fronte dell’inflazione e della politica monetaria. I tassi di interesse sono stati portati in pochi giorni al 40% proprio per impedire una svalutazione del peso (-20% nel 2018) e mettere un freno alla fiammata dei prezzi al consumo. Il costo della vita per le famiglie è cresciuto del 30% da gennaio.

L’ultima volta che l’Argentina aveva concluso un accordo di standby con il Fmi è stato quasi 20 anni fa quando il tasso di disoccupazione del paese era salito al 20 per cento, i salari si erano brutalmente ridotti e la gente aveva ritirato grandi somme di pesos dai propri conti bancari per cambiarli in dollari USA.

continua…

http://contropiano.org/news/internazionale-news/2018/05/12/largentina-torna-in-piazza-contro-il-fmi-e-il-governo-macri-0103843

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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