Francesco Cecchini

POLIZIA MAROCCHINA CHE REPRIME SAHARAWI.

La situazione dei diritti umani continua a peggiorare ogni giorno di più nel Sahara occidentale. Ciò a causa di violazioni contro i cittadini saharawi da parte dello Stato del Marocco, tra cui il diritto all’autodeterminazione, alla manifestazione pacifica e alla libertà opinione ed espressione. Lo ha affermato una commissione saharawi. Nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel Sahara occidentale per il periodo dal 1 maggio 2017 al 30 aprile 2018, il Comitato di Difesa del diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione, ha messo in guardia contro “Il ritmo frenetico di gravi violazioni perpetrate dallo stato marocchino contro i civili saharawi”. La Commissione ha discusso i principali problemi per la redazione del rapporto, in particolare a causa di “restrizioni nei confronti di attivisti dei diritti umani e giornalisti impedito qualsiasi movimento e costantemente sotto controllo e sottoposti a una ricerca.” Il rapporto citato da l’agenzia  Sahrawi (SPS) fa presente i casi di “violazioni marocchine di Saharawi, repressione intensiva e il grave deterioramento della situazione umanitaria, le manovre per frenare le proteste pacifiche da parte delle organizzazioni diritti umani nel Sahara occidentale “. La commissione ha anche fatto presente diversi casi di tortura di cittadini saharawi nel periodo 1 maggio 2017 al 30 aprile 2018, tra cui abusi fisici e verbali, uso eccessivo della forza, repressione delle manifestazioni, l’arresto di giornalisti e il sequestro dei detenuti saharawi nelle carceri marocchine (Salé, Taroudant, El Arjat ). Il rapporto cita anche i sommari e iniqui processo contro saharawi, compreso il gruppo Gdeim Izik, e il divieto a osservatori internazionali e a famiglie dei detenuti ad assistere alle udienze.

( da El MOUDJAHID, quotidiano algerino, dell’ 8 giugno 2018)

Un documentario, 3 Stolen Cameras (3 telecamere rubate), offre la possibilità di capire  ciò che accade nel Sahara Occidentale sotto l’occupazione marocchina, attraverso gli obiettivi di Equipe Media usati per filmare proteste e testimonianze degli abusi dei diritti umani fornite da giornalisti spesso nascosti o che fuggono dalla polizia.

https://vimeo.com/221398816

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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