Francesco Cecchini

Iván Duque Gustavo Petro
Mancano pochi giorni al voto che deciderà il futuro presidente della Colombia. I colombiani andranno alle urne domenica 17 giugno. In recenti sondaggi l’uribista Iván Duque del Centro Democrático, mantiene il primo posto, ma Gustavo Petro di Colombia Humana avanza. Un esempio. In un sondaggio di Datexto, realizzato per W Radio, Duque guida con il 46,2% e Petro lo segue da vicino con il 40,2%, tra l’altro è in testa a Bogotá . La partita è quindi ancora aperta anche se non sarà facile per Gustavo Petro vincere. Il tema principale è la pace. Tra di loro ci sono importanti differenze che riguardano la continuità o meno del processo di pace. Nelle sue dichiarazioni, Duque ha assicurato che nel caso di vittoria farà dei cambiamenti agli Accordi, tra i quali ci sono alcuni che riguardano direttamente gli ex guerriglieri, ai quali non sarà permesso partecipare alla politica e saranno aumementate pene detentive ed altro ancora. Da parte sua, Petro è deciso a continuare il processo di pace con le FARC-EP e i negoziati con l’ELN. Inoltre presenta una programma di riforma agraria, la cui mancanza è stata una delle basi del conflitto armato in Colombia. Il capo negoziatore dell’ELN, Pablo Beltrán, ha espresso il suo timore sul futuro dei colloqui di pace con un governo uribista dopo le elezioni del 17 giugno. Tuttavia, ha assicurato che se Iván Duque vincerà, non abbandoneranno il negoziato per la pace. Timochenko leader del nuovo partito FARC ha recentemente dichiarato: ” Siamo a un bivio in cui dobbiamo prendere posizione, e dobbiamo prendere posizione dal mio punto di vista e dal punto di vista delle FARC a favore del candidato che garantisca l’attuazione e la continuazione degli accordi firmati all’Avana.”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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