Francesco Cecchini

MANIFESTAZIONE PER I DESAPARECIDOS  DEL ZUCCHERIFICIO LEDESMA E DELLA MINIERA AGUILAR.

https://www.youtube.com/watch?v=QOfByx7Hldk

In Argentina le ferite provocate dalla criminale dittatura militare, che governò tra il 1976 e il 1983,  sono ancora aperte e sanguinano. Tra il 20 e il 27 luglio 1976, i militari e l’impresa Ledesma spensero le luci nelle città del Libertador General San Martin, Calilegua e El Talar, nella provincia di Jujuy, per sequestrare 400 lavoratori, studenti , militanti e professionisti. Molti di loro furono spostati in furgoni che erano di proprietà dell’azienda Ledesma. I sequestrati furono portati alle prigioni e alle stazioni di polizia  di Jujuy. Inoltre, al centro di detenzione clandestino di Guerrero, situato nelle vicinanze dell’impresa Ledesma. Questa mega operazione fu chiamata “la Noche del Apagón”, “La Notte del Oscuramento”, un esempio di complicità tra la dittatura militare e il padronato. Dopo 42 anni giustizia non è ancora stata fatta. Giovedì 21 giugno è  iniziato un mega processo che riguarda 16 casi di crimini commessi durante  la dittatura. Viene chiesta giustizia per 113 vittime  per 113 vittime, 38 dispersi e 75 sopravvissuti. Sotto processo sono 23 criminali, di cui 20 appartengono alle forze di sicurezza. I crimini sono  : violazione di domicilio, aggravato privazione illegale della libertà, torture, omicidi, violenza sessuale aggravata, perquisizione illegale, severità, la coercizione illegale, violenza sessuale e riguardano la scomparsa di lavoratori e persone appartenenti o in relazione con l’impresa Ledesma e la Miniera Aguilar. Questo processo è un evento storico che consentirà di giudicare la responsabilità civile del genocidio di Stato. Nel 2015 Carlos Pedro Blaquier (proprietario di Ingenio Ledesma) e il suo ex amministratore, Alberto Lemos, sono stati assolti per mancanza di prove in un caso che ha cercato di dimostrare la loro partecipazione, logistica e materiale, ai sequestri di lavoratori. L’assoluzione è stata impugnata dall’accusa ed è anche previsto che la Corte Suprema della Nazione si pronunci. Per questo motivo, questo processo è fondamentale per comprendere la responsabilità civile e aziendale del genocidio di stato e  ottenere  giustizia.

Ni olvido, ni perdón, pero justicia.

ALCUNI DESAPARECIDOS

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Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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