La lega continua a tuonare, ‘stavolta con una nuova proposta di legge. Sarà un peto. Ma tuona, e il suo suono (o puzza) si estende come eco sui social diventando oggetto di acerrimo dibattito. La nuova proposta di legge, la 387, promulgherebbe “l’esposizione del Crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni” secondo il principio che “Il Crocifisso, emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana, è riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa”.

La retorica del ministro degli affari interni, nonché vicepremier, è ormai chiara: velare con fiumi di parole evanescenti le contraddizioni sociali, mascherando tutto col solito vecchio tranello del dare la colpa al più debole. E’ indubbio infatti che la proposta di legge 387 sui crocifissi si interpone nella strategia xenofoba governativa con la quale si orienta l’odio delle masse verso il più debole; verso l’emigrato il quale manco a farlo a posta è di una religione differente da quella prevalente sul suolo italiano.

Possiamo affermare quindi che il crocifisso simbolo della cristianità è in realtà uno spauracchio retorico: serve a creare una estetica identitaria; una sorta di bandiera da issare contro il diverso emigrante musulmano.

 

Cosa rappresenta laicamente il crocifisso ?

Il crocifisso è storicamente simbolo della modalità di esecuzione della pena di morte usata in età Romana. Un supplizio così atroce che non veniva usato per i cittadini romani, ma solo per gli stranieri. Gesù infatti era uno straniero. Un emigrante.

Ne consegue che La bandiera del crocifisso issata contro lo straniero va a negare sé stessa, in quanto il simbolo cristiano della crocifissione di Gesù dovrebbe esortare alla fratellanza; a non ricommettere l’atroce supplizio verso altri uomini in quanto stranieri. E invece nelle mani del governo la crocifissione, la passione, la sua agonia, il suo dolore si trasformano. Il dolore dei tanti gesucristi emigranti viene violentato dalla storia, viene camuffato, ridimensionato, annullato, proprio perché diversi, stranieri e quindi meritevoli d’essere crocifissi. Il governo usando il crocifisso come scusa adopera crocifissioni multiple.

 

Una propaganda infinita…

Naturalmente la proposta di legge ha una funzione pratica oltreché retorica: ossia quella di procrastinare le questioni serie. Le promesse non mantenute dalla Flat-tax al reddito di cittadinanza, l’impossibilità pratica della loro concretizzazione in legge. Il governo quindi lucrando sulle vite degli emigranti flagellati con una propaganda infinita tiene a bada il consenso. La fabbrica del consenso fatta di aforismi pop quali “taxi del mare” e la “la pacchia è finita”, ha però la controindicazione di acuire l’odio. Recentemente a Latina si è dedicato l’ex parco “Arnaldo Mussolini ” a Falcone e Borsellino, cui cerimonia ha avuto come sottofondo la protesta di casapound e forza nuova al suono di faccetta nera. Non basta, recentemente a Roma una bambina di 13 mesi è stata colpita solo perché Rom da un esaltato il quale ha asserito di aver potenziato per renderla più potente, la pistola a piombino. E ancora: Soumaila Sacko migrante maliano di 29 anni, sindacalista e bracciante, ucciso da una fucilata in Calabria.

Articolo a cura di Barbone.

https://www.lavocedellelotte.it/it/2018/07/29/salvini-il-crocifisso-e-le-crocifissioni-una-propaganda-infinita/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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