Francesco Cecchini

https://www.youtube.com/watch?v=KHrXVIBhwIo

Pájaros de verano è un film drammatico colombiano del 2018, diretto da Cristina Gallego e Ciro Guerra e interpretato da Carmiña Martínez, Natalia Reyes e José Acosta. È stato selezionato per aprire la 50a edizione della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes del 2018. Il film, ambientato negli anni ’70, racconta l’ascesa e il declino di una famiglia Wayu nella scena del narcotraffico. I Wayuu sono il gruppo etnico indigeno più numeroso in Colombia. Abitano l’arida penisola di La Guajira, che comprende la Colombia settentrionale e l’estremo nord-ovest del Venezuela. È un luogo di straordinaria bellezza, come Cabo de la Vela, un deserto delimitato dal Mar dei Caraibi, ma che offre anche poche opportunità di sviluppo. Non solo a causa delle condizioni meteorologiche difficili, mancanza di acqua e cibo sono un problema nella regione, ma anche perché è un territorio di sfruttamento e contrabbando di idrocarburi. Negli anni 1970, in Colombia, una famiglia di etnia wayuu entra nel fiorente traffico di droga che sta generando nuovi bisogni nella gioventù nordamericana. Semplici contadini diventano uomini d’affari e vengono presto sopraffatti dall’audacia del sistema. Nel deserto di Guajira, la famiglia indigena assume un ruolo centrale nel progetto di commercializzare illegalmente sostanze stupefacenti e inizia a godere della ricchezza e del potere che ne derivano. In un calderone di avidità, passione e onore, si scatena una guerra fratricida che mette a repentaglio famiglia, vita e tradizioni. Il racconto del film si svolge durante la Bonanza Marimbera, il lucroso affare di vendere marijuana negli Stati Uniti, che fu  precursore di ciò che avrebbe segnato la Colombia per decenni, fino ad oggi. Proibita alla fine degli anni ’30, in Colombia si coltivava mariuana dal dal 1925. Era consumata consumata, soprattutto, da marinai, scaricatori e prostitute nei porti. Più tardi, negli anni ’50, la Colombia ha cominciato ad essere una fonte di esportazione e, un decennio più tardi, i raccolti hanno cominciato ad aumentare in modo esponenziale. La marimbera Bonanza si è sviluppa tra la metà degli anni ’70 e ’80 ed è stato uno dei primi passi compiuti dal paese  nella economia della droga, fino a quando, a metà degli anni ’90, divenne il principale esportatore di cocaina del mondo. Il traffico di droga è una parte importante del realismo magico e tragico della Colombia.

Il film è avvincente, appassionante, potente e meriterebbe una distribuzione adeguata alla sua qualità cinematografica in Italia.

NOTE BIOGRAFICHE DI CIRO GUERRA E CRISTINA GALLEGO.

Ciro Guerra, nato il 6 febbraio 1981, è un regista e sceneggiatore colombiano. Ha realizzato il suo primo film La sombra del caminantenel 2004 all’età di 23 anni.  Il suo film Los caminos del viento ha partecipato alla sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2009 ed è stato selezionato come film colombiano per il miglior film in lingua straniera agli 82 ° Academy Awards. Il suo film del 2015 El abrazo de la serpiente è stato proiettato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2015, dove ha vinto un premio. Ha vinto anche il premio per il miglior film ai festival internazionali di cinema di Odessa e Lima, dove ha anche ricevuto un premio speciale dalla giuria dei critici. Il film è stato anche tra i nominati per il miglior film straniero all’88° Academy Awards, essendo il primo film colombiano ad essere mai stato nominato. Nel 2018, Ciro Guerra realizza il suo quarto lungometraggio, Pajaros de Verano, girato nel deserto di La Guajira, Colombia,

Cristina Gallego è una produttrice cinematografica e televisiva nata a Bogotà,  nel 1978, nota come produttrice di film come El abrazo de la serpiente (2015) e Los viajes del viento (2009), entrambi diretti dal marito Ciro Guerra con il quale ha fondato nel 1998 la società di produzione Ciudad Lunar Producciones.

In rete è possibile vedere il film del 2009 Los viajes del viento di Ciro Guerra e Cristina Gallego. Il link è il seguente:

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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