Di Jared Keyel

 

Se gli Stati Uniti dovessero seguire le regole della guerra scritte nella legge militare degli Stati Uniti e nei trattati di cui gli Stati Uniti fanno parte, dovrebbero immediatamente porre fine al loro appoggio alla guerra guidata dall’Arabia Saudita in Yemen. Dovremmo anche usare tutti i loro strumenti diplomatici per porre fine al conflitto. Fin dal 2015, l’Arabia Saudita e i suoi alleati, come gli Emirati Arabi Uniti hanno intrapreso una guerra devastante in appoggio al governo dello Yemen contro una rivolta degli Houthi. Amnesty International ha definito quel conflitto una “guerra dimenticata” perché le sue conseguenze letali non sono riuscite ad arrivare al  livello di crisi internazionale sui media o nei programmi di governo. Tuttavia, con il Presidente Barack Obama e ora con Donald Trump, gli Stati Uniti sono stati complici nei crimini di guerra  e nella creazione di un incubo umanitario del tutto evitabile per gli Yemeniti.

Il 28 agosto 2018, l’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani, ha diffuso un rapporto descrivendo in dettaglio la brutale condotta della guerra. Nel giugno 2018, almeno 6475 civili erano stati uccisi e più di 10000 erano stati feriti nel conflitto. Nel rapporto si osserva che “la cifra reale è probabile che sia sensibilmente più alta.” Mentre le prove “indicano con forza”  che tutte le parti nel conflitto hanno violato la legge internazionale, il rapporto dice chiaramente che gli attacchi della coalizione guidata dai Sauditi sono responsabili del maggior numero delle morti e delle lesioni dei civili. Inoltre, questa ci sono prove significative che la coalizione guidata dai Sauditi ha ripetutamente bombardato quartieri civili, strutture mediche, mercati, matrimoni, funerali e anche un autobus carico di bambini. Attaccare intenzionalmente i civili è un crimine di guerra.

Gli Stati Uniti hanno fornito informazioni, e rifornimenti in volo ai caccia sauditi,  rendendo possibili bombardamenti continui. Gli Stati Uniti hanno anche venduto armamenti sofisticati all’Arabia Saudita, comprese le bombe a grappolo che sono un’arma vietata da un trattato dell’ONU e messa fuori legge dalla maggior parte dei paesi del mondo. Le azioni dell’America sono state letali per i civili yemeniti. Nell’esempio più recente, gli organi di informazione nell’agosto 2018 hanno riferito che le delle bombe fabbricate dagli Stati Uniti hanno ucciso 40 bambini e altri, con un solo attacco aereo saudita contro uno scuola bus. Indipendentemente dal modo in cui è riportato sui media o dai rappresentanti del governo, la guerra aerea non è pulita e non è precisa.

Nella realtà, la situazione è tragica. L’ONU riferisce che la detenzione arbitraria e la tortura in prigioni controllate dalle forze affiliate agli Emirati Arabi Uniti è diffusa e che le forze  di sicurezza del governo hanno trasformato in “pratica comune” il sequestro e lo stupro di donne allo scopo di estorcere denaro alle famiglie delle vittime. Nel cauto linguaggio dei resoconti sui diritti umani, l’ONU afferma che ci sono “motivi ragionevoli” per credere che l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, e il governo dello Yemen hanno commesso crimini di guerra, compresi stupri e torture. L’Arabia Saudita a i suoi alleati hanno anche bloccato l’accesso allo Yemen sia dal cielo che dal mare, impedendo che il cibo e le strutture sanitarie di primo soccorso arrivino nel paese. Di conseguenza, 8.4 milioni di Yemeniti erano sull’orlo della carestia, a iniziare dall’aprile 2018. Il collasso delle infrastrutture sanitarie causate dal blocco ha portato alla più vasta serie di epidemie di colera della storia moderna, che ha colpito più di un milione di persone.

Le condizioni in Yemen sono insopportabili e del tutto opera dell’uomo. L’Arabia Saudita e i suoi alleati, compresi gli Stati Uniti, stanno causando enormi sofferenze a milioni di civili. In Marzo, i senatori americani Bernie Sanders (Indipendente per lo Stato del Vermont)- Mike Lee (Repubblicano-Utah) e Chris Murphy (Democratico-Connecticut) hanno introdotto una legge che avrebbe posto fine  al sostegno degli Stati Uniti alla guerra. La legge è stata bocciata con 55 voti a 44 con 10 Democratici  che si sono uniti alla maggioranza  Repubblicana. Prima del voto, il capo della maggioranza Repubblicana al  Senato,  Mitch McConnell, ha affermato che ritirare il sostegno degli Stati Uniti avrebbe aumentato il rischio per i civili. Questo argomento mette a dura prova la buina fede, dato che sono l’Arabia Saudita e i suoi alleati che stanno causando la maggior parte delle vittime. Inoltre, se McConnell si preoccupasse della sicurezza dei civili, spingerebbe il Congresso e l’Amministrazione Trump a portare al tavolo dei negoziati le parti in conflitto.

Perseguire negoziati di pace per porre fine al conflitto, è un importante tentativo diplomatico che gli Stati Uniti dovrebbero intraprendere immediatamente. Devono anche smettere di sostenere gli stati e i gruppi che commettono crimini di guerra.

Come minimo, devono sospendere immediatamente tutte le vendite di armi all’Arabia Saudita.

Infine, se i leader statunitensi dichiarano di preoccuparsi per i civili in Yemen, dovrebbero seriamente incrementare gli aiuti umanitari per gli Yemeniti, ai quali hanno causato sofferenze e gli Stati Uniti devono riaprire il loro programma di reinsediamento per gli Yemeniti sfollati.

Dal 2015 alla fine del 2016, l’Amministrazione Obama non ha  sollecitato  per questo insieme  ed di iniziative diplomatiche, ed è ancora meno probabile che Trump intraprenda queste azioni. E’ quindi obbligatorio che gli Americani chiamino e scrivano ai loro rappresentanti eletti per fare pressione su di loro affinché mettano fine al nostro appoggio per  la decimazione dello Yemen. Se gli Americani si preoccupano dei diritti umani e della legge internazionale, il minimo indispensabile che possiamo fare è di smetterla di essere complici dei crimini di guerra contro gli Yemeniti.

Nella foto: dimostranti chiedono che l’ONU e il mondo aiutino i bambini dello Yemen mettendo fine alla guerra e di revocare il blocco imposto allo Yemen dalla coalizione guidata dai Sauditi.

 

Jared Keyel, collaboratore di PeaceVoice, è dottorando alla Scuola di Affari Pubblici e Internazionali Virginia Tech, e fa ricerca sul reinserimento dei rifugiati negli Stati Uniti.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://www.counterpunch.org/2018/08/31/no-more-forgotten-wars-end-us-support-for-saudi-coalition-war-crimes-in-yemen

Originale: non indicato

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2018 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

 

 

 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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