A questo proposito, Morales ha avvertito che “in America Latina, al momento, non ci sono colpi di stato militari, ma colpi di stato giudiziari”, vale a dire, ha proseguito Morales nel corso dell’intervista, “l’altro meccanismo degli Stati Uniti per mettere fine ai presidenti anti-imperialisti”.
Per questo motivo, il leader della Bolivia riiene che in corso ci sia una lotta “permanente” che fa parte della “lotta dell’umanità”.
Morales si è dichiarato “molto ottimista” per l’esito di questa lotta. “Ho molta speranza” perché le persone riflettono e reagiranno per “riportare quei presidenti al servizio del popolo e non dell’impero nordamericano”.
Per quanto riguarda la situazione in Venezuela, Evo Morales ha dichiarato che “quando gli Stati Uniti non possono utilizzare un colpo di stato militare, giudiziario o del Congresso che sia, cerca e agisce con la cospirazione e i tumulti”. E lo stesso, secondo il presidente della Bolivia, spiega anche la situazione di ciò che accade in Nicaragua. “Se ci sono problemi economici in Venezuela è a causa del blocco economico. Se gli Stati Uniti sono preoccupati per il Venezuela, perché non tolgono il blocco?” ha chiesto il presidente Morales. Quando Washington lavora per porre fine ai governi anti-imperialisti è sempre “per prendere il possesso delle risorse naturali di quei paesi. “La rivoluzione bolivariana del Venezuela e il presidente [Nicolás] Maduro sono nel mirino, ma l’obiettivo è il petrolio venezuelano”, ha concluso Morales.