Francesco Cecchini

ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA. TERREMOTO DI SANTA COSTANZA, 1695

L’Italia è storicamente terra di terremoti. Per restare nella Marca trevigiana, il 25 febbraio 1695 il terremoto di Santa Costanza colpì innanzitutto l’area della Valcavasia e dell’asolano, ma non solo. Fu il più forte terremoto localizzato  in Veneto, insieme a quello bellunese del 29 giugno 1873 e soprattutto l’ultimo terremoto distruttivo di cui si abbia notizia nel territorio della Provincia di Treviso, da 323 anni in qua. La distruzione di vite umane e di fabbricati fu immensa, per esempio Cavaso fu distrutto al 70%. Prima del terremoto di Santa Costanza i terremoti nel triveneto furono dal 1364  oltre 40. Tutto ciò va ricordato, studiato per costruire una  memoria sismica collettiva, importante per affrontare l’attualità drammatica dei terremoti. Un testo utile, fra altri, è Terremoto di Santa Costanza. 24 febbraio 1695 di Sivio Reato. Danilo Zanetti Editore.

Nella Marca Trevigiana sono 47 i comuni col rischio sismico pari a quello dell’Aquila. I comuni con sismicità 9 (II categoria) sono: Altivole, Asolo, Caerano San Marco, Cappella Maggiore, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cison di Val Marino, Codognè, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Cornuda, Crespano, Crocetta del Montello, Farra di Soligo, Follina, Fonte, Fregona, Gaiarine, Giavera, Godega di Sant’Urbano, Loria, Maser, Miane, Monfumo, Montebelluna, Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, Orsago, Paderno del Grappa, Pederobba, Pieve di Soligo, Possagno, Refrontolo, Revine Lago, Riese Pio X, San Fior, San Pietro di Feletto, Santa Lucia di Piave, San Vendemmiano, Sarmede, San Zenono degli Ezzelini, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Volpago.

Mappa del rischio:

A stabilirlo è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha assegnato a questi comuni della Marca un indice sismico calcolato con il valore “9”, pari alla seconda categoria, che è poi la medesima della zona dell’Abruzzo dove purtroppo si continuano a verificare scosse sismiche. Nello studio effettuato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dove si prende in considerazione l’accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in un arco temporale di 50 anni, emerge che tra i comuni più esposti al rischio sismico, e con la popolazione più numerosa, vi sono Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Valdobbiadene.                     Va ricordato che alle 3:32 di 6 aprile 2009  una violenta scossa di terremoto si abbatté sulla città di L’Aquila seminando morte e distruzione e interessando gran parte dell’Italia centrale. A evento concluso il bilancio definitivo fu di 309 vittime, oltre 1.600 feriti, circa 80.000 sfollati e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati.

La situazione sismica nell’area pedemontana della provincia di Terviso potrebbe peggiorare se si troverà gas a Nervesa e lo si stoccherà a Susegana. In merito leggere l’articolo pubblicato su Oggi Treviso. il link è il seguente:

http://www.oggitreviso.it/terremoto-gas-111644

Il  30/09/2018 La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, è quest’anno alla sua prima edizione.  La giornata è promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio nazionale degli Ingegneri e Consiglio nazionale degli Architetti con il supporto scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici,Dipartimento della Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. Lo scopo è favorire una cultura della prevenzione sismica e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese. Nella Marca trevigiana una cinquantina di comuni parteciperanno in maniera attiva alla giornata nazionale sulla prevenzione sismica. Tra questi Montebelluna uno dei più popolosi e uno di quelli a più rischio sismico. Monteblluna è anche all’avanguardia per  quanto riguarda la messa in sicurezza sismica di edifici scolstici, innanzi tutto in confronto alla sconfortante situazione generale in Italia. il Comune si è dotato di un piano di microzonazione sismica.  Altro punto importante è il Piano di Emergenza del Nucleo Comunale di Protezione Civile per il controllo del materiale operativo e dei piani di soccorso per far fronte alle emergenze e per la verifica della sicurezza degli edifici pubblici, in particolare delle scuole. A tal fine negli ultimi due anni sono stati realizzati dei corsi di formazione nelle scuole cittadine tenuti dai responsabili della Protezione Civile di Montebelluna. E difatti in alcuni istituti alcune classi si sono subite allertate uscendo dalla scuola per poi rientrarvi appena rientrata l’emergenza. Inoltre vi è un’attenzione costante alla tematica terremoti. Il 23 maggio scorso la CNA di Montebelluna, con la sponsorizzazione dell’amministrazione comunale ha organizzato il convegno “Difendiamo i nostri immobili, la nostra storia, il nostro futuro.&

Vi sono comunque punti critici quali l’abbandono di edifici di grandi dimensioni in cattive condizioni e non in sicurezza sismica. Per esempio la filatura Monti in centro e un mulino a Biadene. In caso di terremoto queste strutture possono diventare un ulteriore fattore di pericolo.

Domenica 30 settembre il comune di Montebelluna assieme ad altre 300 amministrazioni italiane ha deciso di aderire alla Giornata nazionale della prevenzione sismica. , in programma domenica 30 settembre. L’obbiettivo è  quello di sensibilizzare i cittadini montebellunesi e favorire la cultura della prevenzione, a partire dal miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare delle città. Sotto la Loggia dei Grani  dalle 9:00 alle 19:00. saranno allestiti dei punti informativi presidiati da professionisti della materia, che avranno il compito di spiegare in modo chiaro e comprensibile a tutti il rischio sismico ed altro. Significativa la dichiarazione di Marzio Favero, sindaco di Montebelluna:  “Ringrazio gli ingegneri e gli architetti che si sono messi a disposizione per questa iniziativa dal grande significato, soprattutto per una città come Montebelluna che purtroppo si trova in un’area che è definita come classe 2 dal punto di vista del rischio sismico. E’ un tema che sta a cuore alla mia amministrazione comunale e che per quanto riguarda il patrimonio degli edifici scolastici ricordo che tra gli interventi già effettuati e quelli programmati sono ben 14 milioni di euro messi in gioco per garantire la sicurezza degli studenti. Ma questa è solo una parte del problema perché il rischio sismico con tutta evidenza non è limitato solo agli edifici pubblici ma investe anche le abitazioni privati. Questa iniziativa offre la possibilità anche ai privati di avere alcune informazioni di base sul tema della prevenzione sismica e con la possibilità di usufruire di una prima visita tecnico informativa compiuta da professionisti qualificati per farsi una prima idea dell’entità degli interventi da sostenere nel caso si scelga di mettere a norma sismica la propria abitazione. Il tema non è facile anche perché veniamo da dieci anni di crisi e quindi molte persone possono essere in difficoltà nel fare investimenti, però conoscere la propria situazione è il primo passo intanto per conoscere se vi sono problemi e poi per valutare quando e come intervenire&. Inoltre proprio a partire dalla settimana prossima verranno distribuiti a tutte le scuole di Montebelluna dei vademecum realizzati dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sulle principali regole da osservare durante un’emergenza. Gli opuscoli erano stati richiesti dalla Protezione Civile su impulso del Sindaco Marzio Favero alcune settimane fa, molto prima che si realizzasse questa eventualità. Gli stessi verranno poi distribuiti nei prossimi mesi a tutte le famiglie.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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