a cura di Franco Astengo

C’è qualcuno che riconosce la situazione descritta nei versi che seguono e che, a mio avviso, delineano molto bene anche e soprattutto l’attualità ?:

“Si scrive pel popolo,

pel popolo si parla,

e il calo dell’opere

dà fiato alla ciarla.

Ben cento s’impancano

che strillano a gara:

Qui vendesi al popolo,

la scienza più rara!

Fratelli ignoranti,

servitevi e avanti!

E fuori ci ruttano

Con tuono insolente

Eterni sproloqui

che dicono niente,

beati se un asino

in qualche giornale,

dà a bevere ai semplici

che sana ogni male

il tocco mirifico

del loro specifico.

Ma il forno del diavolo

non cuoce buon pane,

e in onta agli antidoti

la lebbra rimane;

s’addentra la fistola

pei loro fomenti

e sotto l’intonaco

dei magici unguenti

più livida stagna

la vecchia magagna.

Ippolito Nievo “Dai Versi” (1854) Drammaturgia popolare (versi 1-30)

Di AFV

Ancora Fischia il Vento è per un’altra informazione, una voce che prova a dare parola a chi parola non ne ha. Noi siamo contro il pensiero unico che ogni giorno ci viene propinato, e vogliamo, nel nostro piccolo, contribuire alla lotta per un’informazione d’alternativa.

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