di Franco Astengo

1)            E’ necessario che  finalmente tutti si prenda atto del fatto che la sinistra alternativa in Italia, in questo momento, è in deficit di strutturazione e di capacità di rappresentanza politica  e che occorre una nuova soggettività. Alcune ipotesi, come quella di Potere al Popolo e di Dema sono in piedi ma è necessario principiare il discorso senza riserve pregiudiziali. Questo discorso dell’inadeguatezza riguarda in particolare i partiti ancora presenti quale frutto della liquidazione del PCI e del tormento percorso di Rifondazione Comunista;

2)            Serve un più di presenza politica organizzata e non uno scivolamento verso scimmiottamenti “civici” e /o movimentisti, magari alimentati dal punto di vista del quadro delle relazioni politiche dall’uso del web come strumento decisionale;

3)            Di conseguenza al punto due: deve essere evitato ogni accostamento imitatorio rispetto al movimento 5 stelle. Tenendo conto che proprio quel movimento ha finito con l’aprire la strada alla peggiore destra che l’Italia ha conosciuto negli ultimi tristi tempi;Le “tensioni” verso sinistra che sembrano palesarsi in quel movimento debbono essere raccolte in un dialogo che stia dentro ad un progetto di ricostruzione complessiva;

4)            E’ necessaria la rappresentanza del lavoro, quello vero e vivo: il grande negletto di questi tempi e non soltanto la rappresentanza delle contraddizioni post – materialiste;

5)            Sarebbe bene che le forze politiche (penso alle recenti esperienze sia sul versante di LeU, sia su quello di PaP) aprissero tra loro un dibattito aperto non nascondendosi dietro a infingimenti di tipo “civico” o di “rappresentanza delle lotte”. I responsabili politici, negli organismi dirigenti deve essere espressa la responsabilità di esprimere con chiarezza le posizioni.

6)            Le esperienze passate ci dicono che dimostrare di affidarsi a un eccesso di personalizzazione, addirittura sul piano dell’intestazione della lista, sarebbe del tutto sbagliato;

7)            E’ necessaria una franca discussione intorno alla problematica centrale delle prossime elezioni riguardante i riferimenti europei che l’eventuale lista sarà chiamata ad assumere;

8) Occorre anche discutere d’identità e del patrimonio storico del movimento operaio italiano.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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