Esercito di Liberazione Nazionale


Francesco Cecchini


Da quando è diventato presidente della Colombia, lo scorso 7 agosto, Iván Duque Márquez ha condizionato la ripresa dei dialoghi di pace con l’Esercito di Liberazione Nazionale, ELN, alla rinuncia di operazioni armate e alla concentrazione in un luogo. Una resa senza condizioni, quindi. Va sottolineato che Duque è un uomo dell’ex presidente Álvaro Uribe Vélez il nemico numero uno della pace. L’ELN ritiene, quindi, che il governo ostacoli la ricerca di una soluzione politica al conflitto armato imponendo condizioni inaccettabili per riprendere i negoziati.: L’ ELN ha annunciato la cessazione delle operazioni armate durante le festività natalizie. La tregua durerà dal 23 dicembre al 3 gennaio per contribuire a un clima di tranquillità a Natale e a Capodanno. Va ricordato che durante il governo dell’ex presidente Juan Manuel Santos, una tregua bilaterale di 101 giorni era stata stabilita tra il 1 ° ottobre 2017 e il 9 gennaio 2018. La direzione nazionale dell’ELN ha sottolineato che è loro scopo dare continuità al tavolo di dialogo allestito all’Avana , di rimanere impegnati nella ricerca di una soluzione politica al conflitto e di chiedere al presidente della Colombia, Iván Duque, di inviare i suoi delegati nella capitale cubana. si legge Nella loro dichiarazione si legge: “Il presidente Duque, abbandonando le strade e gli sforzi di dialogo e pace, aggrava la crisi colombiana, perché finirebbe per distruggere ciò che resta degli accordi con le FARC, Forza rivoluzionaria comune alternativa.” L’ELN ribadisce che non si alzerà dal tavolo del dialogo e continuerà a lavorare per la continuità del processo di pace, in conformità con l’agenda stabilita, attraverso la partecipazione della società e l’accompagnamento della comunità internazionale. Lo scopo è porre fine al conflitto armato e stabilire una vera democrazia in Colombia.

Iván Duque Márquez presidente della Colombia

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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