Il presidente Donald Trump ha twittato che l’ISIS è stato sconfitto, pertanto gli Stati Uniti hanno iniziato il ritiro delle sue truppe dalla Siria.
Tuttavia, sostiene Trump che non significa la fine della campagna militare nel paese dilaniato dalla guerra, ma segna una “nuova fase” nella lotta contro lo Stato islamico (IS, ex ISIS).
Gli Stati Uniti hanno un totale di 2.000 militari, che sono particolarmente coinvolti nell’addestramento delle milizie locali. La notizia arriva mentre gli SDF sono sul punto di riconquistare una delle ultime grandi roccaforti del gruppo terroristico: la città di Hajin, situata a est dell’Eufrate.
Il ritiro dovrebbe durare tra i 60 ei 100 giorni, secondo i rapporti che citano funzionari USA. Ulteriori rapporti hanno suggerito che tutto il personale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sarebbe stato evacuato dalla Siria entro 24 ore.
Anche dopo il ritiro, tuttavia, gli Stati Uniti manterrebbero una presenza considerevole nel vicino Iraq, con circa 5.200 soldati stazionati appena oltre il confine siriano.
La decisione di Washington arriva pochi giorni dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha esortato gli Stati Uniti a far ritirare i loro alleati curdi dalla città di Manbij, situata a ovest dell’Eufrate, nel nord-est della Siria.
Un funzionario kurdo ha dichiarato mercoledì sera che le forze statunitensi e francesi hanno iniziato a ritirare le loro truppe dalla Siria orientale.
Un funzionario della coalizione armata a guida curda (SDF) ha commentato, al giornale Sky News Arabia, la decisione degli Stati Uniti di ritirare le sue truppe dalla Siria, è una “una pugnalata alle spalle”.
Fonti: RT, Al masdar news
