Non si fermano le proteste, in Ungheria, contro il premier Viktor Orban. Le mobilitazioni sono state innescate dalla cosiddetta “legge schiavitù”, il provvedimento che autorizza i datori di lavoro a chiedere fino a 400 ore di straordinario l’anno pagato però in tre anni.La norma è stata voluta per far fronte alla mancanza di manodopera nelle imprese, causata in buona parte dalla decisa stretta sull’immigrazione.

Le manifestazioni contro la legge sugli straordinari hanno assunto col passare dei giorni un significato più ampio, che ha coinvolto anche il tema più generale della tenuta democratica del paese dinanzi alle numerose leggi illiberali promosse dal governo di stampo nazionalista, portando in piazza un diffuso malcontento contro il regime instaurato dal premier Orban.I parlamentari, Akos Hadhazy e Bernadett Szell, erano entrati nello studio della tv di Stato Mtva per leggere una petizione, con alcune delle principali rivendicazioni dei manifestanti. I due esponenti dell’opposizione hanno denunciato di essere stati picchiati e buttati fuori dall’edificio.Fra le rivendicazioni, portate dai dissidenti alla tv di Stato, c’era la revoca della legge che autorizza i datori di lavoro a chiedere fino a 400 ore di straordinario l’anno (ribattezzata “legge schiavistica”), la fine del controllo totale del governo sull’informazione, l’assicurazione della libertà accademica, e una sanità pubblica uguale per tutti, nonché la fine della corruzione generalizzata e l’adesione dell’Ungheria alla procura europea.

http://www.sinistraineuropa.it/europa/ungheria-cresce-la-protesta-contro-orban-per-la-legge-schiavitu/

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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