Perché è positivo che il Giappone esca dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene.

Commentario del Capitano Paul Watson.

Non mi è molto chiaro perché così tanti conservazionisti difensori delle balene siano turbati dall’annuncio odierno dell’imminente uscita del Giappone dall’IWC.

Dopo 16 anni di azioni contro il Giappone nel Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud questo mi sembra uno sviluppo molto positivo.

Significa che la guerra per le balene in Oceano del Sud è finita e noi e le balene abbiamo vinto.

Lo scopo per cui abbiamo lottato è stato raggiunto: la fine della baleneria in Oceano del Sud.

Il fatto che il Giappone esca dall’IWC permetterà all’IWC di votare e approvare l’istituzione del Santuario dei Cetacei in Atlantico del Sud.

Questo significa che l’intero emisfero australe sarà libero dai balenieri per la prima volta nella storia.

Si tratta di un risultato notevole e meraviglioso.

Questa decisione implica che il Giappone non potrà più nascondere le proprie attività di baleneria commerciale illegali sotto la maschera della “ricerca scientifica”.

Non hanno mai smesso di cacciare balene per scopi commerciali. Il Giappone ora entrerà a far parte con Norvegia, Islanda e Danimarca delle ultime nazioni baleniere sul pianeta e la baleneria commerciale continua ad essere illegale. Senza il pretesto della “ricerca” sarà più facile contrastare i giapponesi. Il Giappone ha continuato ad uccidere balene all’interno delle proprie acque territoriali per decenni. Nulla è cambiato. Non stanno riprendendo la caccia alla balena perché in realtà nel Pacifico Nord-Occidentale non hanno mai smesso di cacciare balene.

In altre parole i giapponesi, così come norvegesi, danesi e islandesi, sono stati riportati alle proprie coste. I balenieri del mondo sono in ritirata.

Senza baleneria pelagica il Giappone non costruirà una nuova e costosa nave fabbrica. In Giappone è stata fatta molta pressione politica per non costruire questa nave e con questa decisione non saranno più obbligati a proseguire con questa trappola finanziaria.

Perché il Giappone sta agendo in questo modo?

Per 5 motivi principali.

  1. Pressione diplomatica internazionale sempre più aggressiva.
  2. Crescenti costi di sicurezza per evitare l’intervento di Sea Shepherd.
  3. Crescenti costi operativi con la necessità di dismettere la Nisshin Maru e di sostituirla con una nuova nave fabbrica.
  4. Riduzione del mercato della carne di balena in Giappone.
  5. Presa di coscienza del fatto che l’IWC non autorizzerà mai il ritorno della baleneria commerciale in Oceano del Sud.

Il Giappone ha deciso di fare ciò che Islanda e Norvegia hanno fatto dal 1987 e cioè di limitare l’uccisione delle balene alle proprie acque territoriali. La baleneria commerciale continua, ma senza il pretesto della ricerca scientifica il nostro compito di continuare a contrastare la baleneria in tutto il mondo diventa più facile perché non ci saranno più pretese di legalità. Qualsiasi attività di baleneria commerciale compiuta da chiunque in qualsiasi luogo del mondo è considerata illegale dal 1987.

Sea Shepherd continuerà a contrastare la baleneria illegale con una varietà di strategie e tattiche.

Ma oggi festeggiamo un’enorme vittoria per le balene.

Il Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud sarà presto al sicuro e gli arpioni verranno fermati.

Presto avremo un Santuario dei Cetacei in Atlantico del Sud.

La baleneria nell’emisfero australe è finita.

Non serve lamentarsi di qualcosa che non è cambiato. Abbiamo invece bisogno di celebrare ciò che c’è di positivo. Metà di questo pianeta sarà al sicuro dagli arpioni. Tutte le tradizionali nazioni baleniere dell’emisfero australe hanno posto fine alle loro attività di baleneria, incluse Australia, Perù, Cile e Sudafrica. Il Giappone era l’ultima nazione a massacrare balene nell’emisfero australe.

Questa decisione del Giappone è accolta positivamente da Sea Shepherd. Grazie Giappone, ma sappi che la lotta continua.

Sea Shepherd è intervenuta contro la baleneria illegale nel Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud in modo continuativo dal 2005 al 2017. Sea Shepherd ha inviato oltre un migliaio di volontari a bordo di svariate navi e ha salvato dagli arpioni oltre 6.000 balene. Ma, soprattutto, Sea Shepherd ha causato al Giappone un consistente aumento dei costi operativi e per la sicurezza oltre a rendere note al mondo intero, incluso il popolo giapponese, le attività illegali del Giappone in Oceano del Sud.

Traduzione: Alice Rusconi Bodin

Da pagina Fb Sea Shepherd Italia

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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