I numeri del bilancio, nero su bianco, mostrano senza equivoci la direzione di marcia dell’esecutivo: su la spesa pubblica per foraggiare pensionati e assistenzialismo. Chi paga? Studenti e imprese. A proposito di cambiamento
Francesco Cancellato
Scusate se torniamo a parlare della manovra del cambiamento, ma sono passati in cavalleria, i numeri del bilancio pubblico riclassificato per “azioni politiche”, allegato al disegno di legge di bilancio votata, senza discussione alcuna, negli ultimi giorni dell’anno. Numeri del governo, quindi, non dei gufi. E forse, a distanza di qualche giorno, quei numeri meritano un breve ripasso, giusto per capire di che morte moriremo, e quale sia stata la direzione del “cambiamento” del governo di Lega e Cinque Stelle, attraverso quella legge di bilancio che, nelle intenzioni, doveva essere il manifesto programmatico di una nuova stagione politica, di una nuova agenda di priorità.
Ecco: in quell’agenda, numeri alla mano, c’è tanta spesa pubblica e zero revisione della spesa. Ci sono più sussidi e meno incentivi alle imprese. Ci sono tanti soldi in più ai pensionati e tanti soldi in meno a istruzione e cultura.E ci sono un sacco di interessi in più da pagare ai nostri cari creditori, i veri sovrani del sistema Italia.
Continua…
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