Questa sera parlavo con una persona che mi ha chiesto se Maduro fosse da ritenersi un dittatore.
Dopo l’ultimo mese di tensione credo che valga questa risposta per spiegare bene un fatto:
Guaidò si è autoproclamato presidente chiedendo ai militari, alla burocrazia, alla polizia dello stato a tutti i cittadini di riconoscerlo come Presidente del Venezuela, pur non avendone alcun titolo.
Lo ha fatto da uomo libero, come liberi erano e sono ancora tutti i membri del parlamento che fanno parte dei gruppi si opposizione che lo hanno sostenuto su questa follia.
Dopo il fallimento del golpe conclamato dopo il 23 febbraio scorso è fuggito in elicottero in Colombia e lo ha fatto con un elicottero dell’esercito colombiano.
Dittatore, una parola che si pronuncia controppa facilità, basta essere un presidente eletto democraticamente ma non allneato ai dettami dell’occidente e del neoliberismo che subito si diviene dittatori.
Se davvero Maduro fosse stato un dittatore, come lo furono:
Videla,
Galtieri,
Pinochet,
Batista,
Duvalier,
Somoza,
Stroessner,
Alvarado,
E altri ancora,
Guaidò e tutti coloro che in Venezuela lo avessero sostenuto, sarebbero stati immediatamente arrestati e fucilati nel giro di poche ore e i corpi fatti scomparire per sempre.
Bisogna sempre domandarsi il senso di una parola, perchè in questa vicenda una sola cosa emerge chiara, che non ci sono stati arresti di massa, che nessuna violenza è stata perpetrata dalla polizia, che fa ordine pubblico sempre senza armi da fianco, che tutto l’apparato dello stato si è dimostrato fedele al suo dovere e alla Costituzione del Paese, e che le manifestazioni continue della popolazione in difesa della democrazia nel Paese hanno ampiamente assicurato la totale tenuta democratica del Venezuela di fronte ad un tentativo di golpe sostenuto solo da potenze esterne al Venezuela.
La calma e la serenità con cui i facinorosi golpisti sono stati lasciati agire indisturbati per un mese intero, ci dicono quanto in realtà nel governo fossero sicuri della fedeltà al loro dovere ad ogni livello dello Stato, sinceramente oltre le aspettative di chiunque.
Altro che dittatori.
Stefano Orsi
Elencare Juan Velasco Alvarado tra i dittatori quali Videla, Stroessner etc., etc., è una coglionata storica.
Il generale progressista Juan Velasco Alvarado rimase al potere fino al 1975 tentando, con un governo rivoluzionario di mettere in atto cambi politici sociali ed economici. Realizzò uno dei punti del programma del MIR di Luis De La Puente Uceda, la terra ai contadini, con una riforma agraria.
Concordo perfettamente. Velasco Alvarado non fu un dittatore. Tutt’altro. Io ho vissuto in Perù proprio nei primi anni del governo rivoluzionario di Velasco e posso assicurare che dopo il suo golpe c’era più libertà. Nazionalizzazione del petrolio è delle risorse naturali, riforma agraria, riforma dell’acqua, riforma dell’industria, il “Plan Inca” vero e proprio progetto di cambiamento della società in senso anticapitalista ecc. ecc. Tutte a favore degli sfruttati. Velasco Alvarado fu casomai un precursore per Chavez che, infatti, lo considerava una specie di maestro.