Recensione di Francesco Cecchini

CARTA D’IDENTITA’ Titolo: Il Capo. La Grande Guerra del Generale Cadorna. Autore: Marco Mondini Editore: Il Mulino. Collana: Biblioteca storica Anno di pubblicazione: 2017 Pagine: 392 Prezzo: € 26,00
Il Grande Massacro terminò il 3 novembre 1918 a villa Giusti di Padova con la firma dellarmistizio tra Italia e Austria. Il 3 novembre 2018 è stato aperto a Villa Correr Pisani di Montebelluna il Memoriale, MEVE, della Grande Guerra. Con questo orrendo mattatoio iniziò il secolo che avrebbe dovuto essere del progresso, ma invece fu di catastrofi. Dal 2015 al 2018 in Italia vi sono state molte celebrazioni retoriche, adunate, discorsi, etc.,etc., ma nessun intento celebrativo nella realizzazione del Memoriale, MEVE, di Montebelluna. Niente di quanto è già conservato nei numerosi musei e sacrari che nel solo nord est italiano, ovvero lungo larea del fronte orientale del conflitto, ricordano degnamente la tragica, straordinaria quotidianità del conflitto. Nessun sacrario se non quello, doveroso, alla memoria di una tragedia che cancellò, sui diversi fronti, circa 17 milioni di vite. Non è un museo con i cimeli esposti nelle teche, anche se qualche cimelio c’è, ma tante postazioni interattive, manifesti e foto a raccontare il Grande Massacro. Ideatore del Memoriale è il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero. La parte museale è curata da Monica Celi, direttrice del Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna.
Nell’ambito del programa del Memoriale,MEVE, il 30 marzo 2019, alle ore 10.30. verrà presentato libro di Marco Mondini, Il Capo. La Grande Guerra del Generale Luigi Cadorna.
Il generale Luigi Cadorna è passato alla storia per essere l’uomo delle fucilazioni e decimazioni e per la sconfitta di Caporetto. Diventato capo di Stato Maggiore nel 1914, prima della dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria, Luigi Cadorna già riteneva che la disciplina nel Regio Esercito era deficitaria e cercò di regolamentarla con la Circolare N. 1, richiamando i principi fondamentali d’obbedienza e di autorità, facendo ricorso a toni duri e minacciosi. Quella circolare fu l’origine di un capitolo doloroso della storia italiana quello di mille e più soldati italiani, il numero esatto non è conosciuto, fucilati e comunque uccisi dal piombo di altri soldati italiani perché ritenuti colpevoli di codardia, diserzione o disobbedienza. Fra di loro ci sono anche i decimati, estratti a sorte da reparti ritenuti vigliacchi e passati per le armi per dare lesempio. LItalia detiene il record pesante di essere stata al primo posto. Un esercito di 4 milioni e 200 mila soldati al fronte ne giustiziò circa 1000.
Per quanto riguarda Caporetto, Palmiro Togliatti scrisse nel 1919 nella rivista L’Ordine Nuovo: ” Caporetto fu dunque tutta la guerra anche prima del 1917, e se la guerra fu l’esito di mezzo secolo di storia itaiana, la sconfitta del 14 ottobre resta il fatto culminante di questo periodo storico. Caporetto ha rivelato la realtà italiana, nel modo più semplice e più crudo.”
Cadorna in armonia con il suo pensiero sulla disciplina insufficiente dei soldati di leva in un comunicato del 28 ottobre gettò le colpe dello sfondamento sulla mancata resistenza della Seconda Armata: ” vilmente ritiratasi senza combattere o ignominiosamente arresasi al nemico.” Cadorna Capo di Stato Maggiore ha evidenti e grandi responsabilità sulla sconfitta, basti pensare alla sua circolare d’ istruzione agli ufficiali, chiamata il libretto rosso, dove privilegia l’attacco frontale ad ogni costo, premessa di massacri. In ogni caso come ha detto Togliatti, Caporetto è il prodotto di una fase storica che inizia molto prima della Grande Guerra.
Il libro Il Capo di Marco Mondini racconta la carriera e loperato di Cadorna collocandolo nel contesto della cultura militare europea e della storia italiana dellepoca. Luigi Cadorna appare così come il rappresentante, non eccezionale, di una generazione di professionisti delle armi ossessionata dal passato inglorioso, dalle umilianti sconfitte e dai difetti di un paese che ritenevano debole e indisciplinato. Non un’eccezione quindi, tanto che anche con il suo sostituto Diaz le fucilazioni continuarono. Così scrive Marco Mondini: Cadorna era stato un esponente tipico della sua generazione, un generale tra i generali, un soldato di mestiere non particolarmente geniale.
Il libro di Mondini non è soltanto la biografia di un generale che vuole essere assoluto nelle decisioni, è anche la storia della guerra 15-18, di un popolo, di una nazione non nata, di un esercito di contadini in grigioverde, analfabeti i più, che di tradotta in tradotta non sanno neppure dove si trovano, altro che ultima guerra del Risorgimento, lo slogan urlato dagli interventisti.

Generale Luigi Cadorna.
BREVE NOTA BIOGRAFICA DELL’AUTORE.
Marco Mondini è nato a Bassano del Grappa (VI) nel 1974. Ha studiato allUniversità di Pisa, dove si è laureato cum laude in storia militare nel marzo 1998, e presso la Scuola Normale Superiore, dove si è diplomato in discipline storiche nel novembre 1998 e perfezionato in storia contemporanea nel giugno 2003. Insegna Storia militare nellUniversità di Padova ed è ricercatore allIstituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Con il Mulino ha pubblicato «La guerra italiana» (2014) e «Andare per i luoghi della Grande Guerra» (2015); ha inoltre curato «La guerra come apocalisse» (2017).

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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