Francesco Cecchini

La vita di Tina Modotti fu breve, solo 45 anni, ma ricca di esperienze sentimentali, artistiche e rivoluzionarie. Amò e fu amata da uomini come Roubaix de l’Abrie Richey, Robo, Edward Weston, Xavier Guerrero Julio Antonio Mella e Vittorio Vitali. Per sette anni, dal 1923 al 1929 fotografò il Messico e realizzò immagini di grande valore estetico e sociale. Comunista e antifscista partecipò alla guerra civile di Spagna. E’ una leggenda che ha attratto ed attrae molti scrittori. Ricordo, tra gli altri Elena Poniatowska, Mildred Constantine, Ricardo Toffoletti, Margaret Hooks e Patricia Albers.

Sulle Tracce di Tina Modotti, poi ripreso da Asterios con il titolo Tina Modotti: Verità e Leggenda di Christiane Barckhausen Canale  è un’ottima biografia di Tina Modotti.

Christiane Berkausen Canale ha dedicato parte importante della sua vita a Tina Modotti. Il prodotto di questo impegno è stato la biografia di Tina Auf den Spuren von Tina Modotti, pubblicato in Gemania nel 1988, a Cuba nel 1989, Verdad y leyenda di Tina Modotti, da Casa de las Americas  e poi in Italia, vedere sopra

Christiane Berkausen Canale ha avuto accesso ad archivi e documenti del Komintern che l’ hanno aiutata a definire il profilo personale, artistico politico di Tina Modotti. La biografia è ricca di una bibliografia di giornali e riviste e di articoli politici di Tina, compresi quelli che scrisse per Soccorso Rosso. Christiane Berckausen Canale viaggiò in Europa e Messico per raccogliere informazioni e documenti su Tina. Purtrooppo essendo comunista non gli fu concesso di andare negli Stati Uniti. Christiane racconta nella prefazione di Tina Modotti verità e leggenda il suo incontro nel 1982 con la fotografa e l’affinità con lei: “Nel 1982, quando mi imbattei per la prima volta nel suo nome, c’eranomolti comprensibilissimi motivi perché risvegliasse in me un interesseparticolare: ero comunista e artista, ero una scrittrice. Avevo un idealee sapevo quanto il mondo fosse lontano dal realizzarlo. Sapevo anche, ocredevo di sapere, perché era così, e avevo trovato una possibilità di farconoscere ad altri il mio ideale e la mia visione del mondo. Per vent’anni avevo fatto l’interprete in congressi sulla solidarietà internazionale coni combattenti, gli oppressi, gli aggrediti a Cuba, in Vietnam, in Nicaragua o nel Salvador…”

Christiane Barckhausen Canale  ha anche un’altro grande merito.

Grazie a lei a Bonefro (Campobasso, Molise) dal settembre 2016 nelle sale del Convento di Santa Maria delle Grazie vi è l’Archivio Tina Modotti.

Archivio Tina Modotti.

L’ Archivio Modotti raccoglie documentazione raccolta da Christiane Barckhausen in anni di ricerca per scrivere l’autobiografia della fotografa dapprima ebbe sede dal 1991 nel Centro Interculturale delle Donne (SUSI), quando questo chiuse il materiale, raccolto in sacchi di plastica venne ammucchiato in sacchi di plastica nella casa di Berlino di Christiane. A 120 della morte di Tina Modotti ha trovato una degna sede in piccolo comune, 1400 abitanti, del centro Italia.

Nell’archivio si possono consultare documenti che si riferiscono a tutta la  vita di Tina Modotti, dalla sua infanzia nel Friuli e in Austria fino alla sua morte in Messico. Vi sono sue fotografie e cataloghi delle sue mostre fotografiche; interviste con suoi biografi e articoli; le lettere scritte e ricevute da Tina ed altri suoi scritti.

Vi sono biografie ed altri scritti su Tina Modotti pubblicate in diversi paesi.

I materiali sono scritti in italiano, tedesco, spagnolo, inglese e russo.

L’Archivio è prezioso. Un esempio tra i molti, vi è una dichiarazione del 13 novembre 1948 del fratello Benvenuto che testimonia  che Tina è morta di arresto cardiaco e soffriva di cuore da tempo. Con questa dichiarazione pubbicata il 13 novembre 1948 sul’Unità del Popolo, settimanale progressista italo-americano, Benvenuto smentiva qualsiasi calunnia su Vittorio Vidali come assassino di Tina.

 L’archivio è aperto al pubblico e può essere consultato da studiosi e appassionati. A breve sarà attivo un sito internet che consentirà la fruizione in rete dell’Archivio. Christiane Barckhausen può essere contattata per informazioni al seguente indirizzo email:

chirigio@arcor.de

BIOGRAFIA

Christiane Barckhausen, nata a Berlino, ha vissuto nella Repubblica Democratica Tedesca. Ha lavorato come traduttrice e interprete nella prima rappresentanza diplomatica di Cuba nella DDR (1962-1965) e in quella del Fronte di Liberazione delVietnam del Sud (1968-1973). Nel 1991 ha fondato a Berlino un centro interculturale femminile

ha pubblicato diversi libri, tra cui “Tina Modotti. Verità e leggenda”, basato su documentiscritti e iconografi ci e sutestimonianze di persone che

conobbero direttamente l’artista. Da anni risiede a Bonefro( Campobasso, Molise).

Christiane Barckhausen Canale 

INTERVISTA.

Grazie Christiane per la disponibilità ad essere intervistata.

Francesco: Christiane, sei nata ed hai vissuto a Berlino, hai girato mezzo mondo, come mai hai deciso di vivere a Bonefro e di organizzare in questo paesino l’Archivio Modotti?                        Christiane: E’ stato un puro caso che ho trovato Bonefro. Un mio amico da Berlino che per caso e anche il curatore di moltissime mostre fotografiche, fra altri di tina modotti, aveva chiesto al mio compagno rumeno di fare dei lavori nella sua casa a Bonefro, ed io ne approfittai per fare qualche settimana di vacanze in una parte dell’Italia che non coniscevo. Cosi scoprii Bonefro, io ero entrata da poco in pensione ed avevo cercato da anni un posto definitivo per il mio archivio. Volevo che questo posto definitivo fosse in Italia. Volevo che Tina ritornasse finalmente in Italia, la sua patria. A Bonefro ho trovato nel corso degli anni diversi sindaci disposti a mettermi a disposizione uno spazio, ma nel fratempo c’e stato anche il terremoto del 2004 e cosi ho dovuto aspettare fino al 2016 per vedere diventare realta il mio sogno. Devo anche dire che una coppia di dcompagni comunisti di Lecce hanno pagato di loro tasca il trasporto dell’archivio da Berlino a Bonefro. Oggi un gruppo di giovani ( dal punto di vista della mia eta) ha creato un’associazione, CreaTina per valorizzare l’archivio

Francesco: Quale biografia, libro consiglieresti, fra i tanti che vi sono, per conoscere Tina ModottI?Christiane: Consiglierei di leggere il romanzo di elena poniatowska, Tinissima, e per conoscere un poco di piu il contesto politico nel quale si svolgeva la vita di Tina raccomando il libro ” Tina Modotti fra arte e rivoluzione” di Letizia Argentieri

Francesco: Tina Modotti oltre che fotografare ha scritto, molto e bene.                                                              Pensi che gli scritti di Tina possano essere riuniti in un unico volume, magari dal titolo Tina Modotti, scrittrice?                                                              Christiane: Credo che sarebbe molto interessante. Per il titolo ho dei dubbi. Tina non era scrittrice nel vero senso della parola. E’ stata piuttosto una saggista politica che raccontava il lavoro del Soccorso Rosso Internazionale, in diversi paesi dell’America latina e non solo.

Francesco: Tina Modotti dopo il Messico ha smesso di fotografare. E’ comprensibile che con abbia trovato stimoli in Germania o in Unione Sovietica, ma avrebbe potuto fotografare in Spagna. Cosa pensi?                                           Christiane: Sicuramente sarebbe bello avere anche delle foto scattate di Tina in Spagna. Ma credo che dobbiamo rispettare ed anche capire che per lei, per come era fatta lei, non bastava osservare le sofferte del popolo spagnolo. Voleva agire per mitigare quelle sofferte ed e questo che ha fatto lavorando alla testa del Soccorso Rosso Spagnolo.

Francesco: In Italia vi sono state mostre fotografiche su Tina Modotti e Robert Kapa. Ne manca una su Gerda Taro. Pensi che ne verrà organizzata una?                                                  Christiane:  Credo che sarebbe molto importante dare a conoscere il lavoro di Gerta Taro ( Gerta Oihorylle) in Spagna, lavoro svolto accanto al suo compagno Robert Capa. Stiamo cercando da tempo un’organizzazione o una galeria disposta ad organizzare una mostra delle sue fotografie, ma in questo tempo e abbastabza difficile. In un archivio in Spagna ho trovato la sua richiesta del permesso di fotografare in tempo di guerra ed il consenso del 5. reggimento. ho trovato analogue richieste anche di Capa, di Saint Exupery e di altri fotografi.

Grazie Christiane per le risposte e buona attività per l’Archivio Tina Modotti.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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