SYSTEME DEGAGE, SISTEMA SPARISCI!

Francesco Cecchini


Il 3 maggio è stato l’undicesimo venerdì nel quale il popolo algerino è sceso in strada ad Algeri e nelle principali città dell’Algeria. All’inizio, il 22 febbraio, la popolazione lo ha fatto contro la ricandidatura a presidente di Bouteflka, lo scorso venderdì per un’ assemblea costituente come passo necessario per un reale cambio di sistema. Per il cambio di sistema lo sono con chiarezza e determinazione due partiti di sinistra di opposizione, il Parti socialiste des travailleurs (PST) di Mahmoud Rechidi e il Parti des travaiilleurs (PT) di Louisa Hanoune. Gli algerini si propongono di continuare il movimento anche durante il mese di Ramadhan. Ad Algeri un forte schieramento di polizia non è riuscito a intimidire la popolazione. ” Non ci arresteremo nemmeno durante il Ramadhan! Scenderemo in piazza durante il Ramadhan!” Hanno gridato più volte gli algerini a ribadire che non vi sono ostacoli alla mobilitazione, nemmeno il digiuno. Ma gli slogan più gridati sono stati quelli contro le elezioni del 4 luglio, organizzate e contrllate da personaggi del regime di Bouteflika, come il capo dello Stato ,Abdelkader Bensalah, e il primo ministro Noureddine Bedoui, e contro il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Gaïd Salah. ” Niente elezioni, banditi”. E contro il capo di Stato Maggiore Gaïd Salah”Gaïd Salah sparisci”. Inoltre è stato chiesto anche l’arresto di Saïd Bouteflika, fratello dell’ex presidente, sotto processo e di cui si dubita la buona fede.
In molte occasioni è stata ribadita l’ unità del popolo algerino. Per esempio, a Piazza Audin, Algeri, in un cartello era scritto: ” Le notre culture e le nostre lingue sono diverse, ma gli algerini sono uniti.”
In un’intervista rilasciata al quotidiano El Watan Mahmoud Rechidi Segretario del Partito Socialista ha dato una valutazione politica della situazione generale.
Il link è il seguente:
https://www.elwatan.com/edition/actualite/mahmoud-rechidi-secretaire-general-du-parti-socialiste-des-travailleurs-pst-la-haute-hierarchie-militaire-fait-partie-de-loligarchie-au-pouvoir-04-05-2019


Tra l’altro Mahmoud Rechidi ha affermato :”L’alta gerarchia militare è parte dell’oligarchia al potere.”

MAHMOUD RECHIDI

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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