MARIO BAUDINOTORINO

La polemica sull’editore Altaforte si allarga oltre il Salone. Oltre 120 librai della catena Feltrinelli, circa il 10 per cento del totale dei dipendenti, hanno spedito alla loro direzione centrale una lettera, in cui chiedono che il libro intervista con Matteo Salvini pubblicato dalla sigla vicina a CasaPound sia bandito dai loro scaffali. «A nostro parere», scrivono, «questo libro nei nostri negozi fisici e on line non deve essere presente. Siamo contrari anche alla possibilità di renderlo reperibile attraverso il servizio Special Order», ovvero di farlo arrivare rapidamente dal magazzino su richiesta del cliente. «Non vogliamo in alcun modo sostenere economicamente il circuito che gravita intorno a CasaPound, così come tutte le realtà che fanno del razzismo, del sessismo e dell’odio nei confronti degli avversari politici la propria bandiera».

In altre parole, boicottaggio. L’appello alla casa madre è dovuto al fatto che le librerie di catena hanno ovviamente un’autonomia parziale. La risposta è arrivata per mano di Alessandro Monti, il direttore vendite. La Stampa ne ha potuto leggere una copia grazie ai librai. La lettera comincia con un caldo ringraziamento ai «cari colleghi», ma pone subito un problema: «la diversità e la libertà di espressione sono il sale della democrazia. Lo dice anche la nostra Costituzione. Sta a me decidere il limite della libertà di espressione? No, spetta alla magistratura». Che al momento, aggiungiamo noi, dovrà valutare la denuncia per apologia di fascismo fatta da Sergio Chiamparino e dalla sindaca Appendino. «Sono quindi contrario a qualunque discrezionale atteggiamento censorio» dice il direttore, anche se, specifica, questo è «solo» il mio parere. In altre parole c’è una posizione già decisa dall’azienda, cioè dalla Feltrinelli: «non promuoviamo questo libro, cioè non lo teniamo in giacenza, ma non neghiamo a nessuno il diritto di leggerlo e la libertà di farsi un’opinione personale, e offriamo il servizio di Special Order. Questo ho già indicato ai vostri direttori e spero ne foste informati».

Si intuisce facilmente che ci sia stata una vivace discussione interna, almeno tra librai e responsabili di libreria, e che la linea già stabilita non abbia convinto quantomeno i firmatari della lettera. È un tema, quello deflagrato al Salone, che coinvolge del resto tutti gli editori. Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, proprio ieri parlando con Radio Montecarlo ha detto che prende atto dell’esclusione dal Salone della casa editrice Altaforte e che rispetta la decisione, aggiungendo però che se come editori «siamo per la libertà d’espressione», non si può pensare di combattere con le armi della «censura preventiva», ma solo con quella della discussione. Che, va detto, in casa Feltrinelli è sempre piuttosto vivace. Proprio Monti ci ricorda come tre anni fa scoppiò un putiferio perché un loro libraio di Bologna aveva detto, rispondendo a un’intervista, di non leggere volentieri libri scritti da donne. Posizione bizzarra, se vogliamo, ma riguardava i suoi gusti personali e non i «consigli di lettura» per i clienti. Scoppiò un putiferio, intervenne per pacificare gli animi Inge Feltrinelli in persona.

I due episodi non sono ovviamente paragonabili. Monti, nella sua lettera, aggiunge anche un ricordo personale: nel ’93, giovanissimo libraio milanese, rifiutò a un cliente che glielo chiedeva per telefono una copia di Mein Kampf, il libro di Hitler. Due ore dopo se lo trovò in libreria. «Mi dice di essere ebreo, di essere un notaio, di avere patito la fame a causa delle leggi razziali, e di voler regalare il Mein Kampf a suo nipote per fargli capire da dove nacque il tormento della vita di suo nonno. Infine mi chiede per favore se potessi fare di più per procurargli quel libro. Gliel’ho procurato».

https://www.lastampa.it/2019/05/10/cultura/oltre-cento-librai-feltrinelli-chiedono-che-salvini-venga-bandito-dagli-scaffali-zTtl6vC5TiJCrOVW1Gj27I/pagina.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy