FILA A UN SEGGIO ELETTORALE

Francesco Cecchini


Si sono chiuse domenica19 maggio le elezioni legislative in India, le più lunghe e vaste del mondo, con 900 milioni di votanti. I 29 Stati indiani e 7 territori dell’Unione indiana sono andati alle urne secondo un calendario di 7 appuntamenti, stabilito dalla Commissione elettorale. Iniziate il 10 aprile durate 6 settimane, i risultati saranno noti il prossimo giovedì 23 maggio. Devono essere eletti i 545 deputati della camera bassa del Parlamento indiano, Lok Sabha. Il primo ministro uscente, Narendra Modi, potrebbe uscire da queste elezioni senza una maggioranza assoluta. Dal 2010, il paese ha avuto una crescita economica alta, anche davanti alla Cina, con un tasso vicino al 7%. Tuttavia non ha seguito uno sviluppo sociale: nel 2017, quasi un terzo della popolazione viveva ancora al di sotto della soglia di povertà critica, e la disoccupazione è in aumento.La società indiana è organizzata in caste. Questa divisione della popolazione deriva dall’induismo, la religione maggioritaria del paese e praticata da quasi l’80% degli indiani, prima dell’islam (14,2%) e del cristianesimo (2,3%). Ufficialmente, l’India è una repubblica laica, ma atti anti-musulmani, in particolare a causa di dispute storiche con il Pakistan. Le elezioni dei 543 seggi si svolgono con scrutinio uninominale maggioritario a turno unico: in ognuna delle 543 circoscrizioni vince il candidato che ottiene il maggio numero di consensi. Di queste, 84 sono riservate a candidati di caste riconosciute (Dalit) e 47 vanno a tribù (Adivasi). Il presidente indiano nominerà successivamente altri due deputati in rappresentanza della comunità anglo-indiana, per un totale di 545 seggi al Lok Sabha.
Le ultime settimane sono state segnate da scontri durissimi, conditi da insulti, tra la fazione che fa riferimento al premier nazionalista Narendra Modi, del BJP, e l’opposizione dinastica guidata da Rahul Gandhi, del Partito del Congresso, che ha accusato il primo di condurre una politica divisiva nella già complessa società indiana e di aver trascurato il dato economico, oggi al di sotto delle aspettative suscitate dalla elezione dello stesso Modi. I due se le sono date di santa ragione, arrivando definizioni reciproche come “pazzo” e ladro”, ma solo nei prossimi giorni si vedrà a chi gli elettori hanno dato ragione.

Narendra Modi

Rahul Gandhi
In sintesi, la competizione è tra un nazionalismo indù brutale di Narendra Modi e la posizione di Rahul Gandhi, che è per un’India multiculturale e multireligiosa.
Sullo sfondo restano i problemi reali dell’India, tra i quali.
IL KASHMIR, che richiede indipendenza
IL PAKISTAN. Le tensioni con il Pakistan, che dopo gli scambi militari del 14 febbraio scorso sono vive e crescenti.
I GIOVANI. Due terzi della popolazione ha meno di 35 anni e la metà ha meno di 25 anni. Con 1 milione di nuovi lavoratori al mese nel mercato del lavoro, trovare lavoro è difficile. Nel 2014, Narendra Modi a promesso di creare 10 milioni di posti di lavoro all’anno. Cinque anni dopo, il record è deludente e il tasso di disoccupazione, pari al 6,1%, è il più alto in 45 anni, nonostante una crescita eccezionale del 6,7%.
I CONTADINI. L’India ha 260 milioni di agricoltori, la maggior parte in povertà. Movimenti di sciopero si sono succeduti negli ultimi anni. Superfici di terra troppo piccole, stagnazione dei prezzi, agricoltori senza terra, esodo rurale, etc.,etc..

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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