Narendra Modi


Francesco Cecchini


Nonostante che quasi nulla di ciò che ha promesso cinque anni fa sia stato fatto, Narendra Modi ha vinto le elezioni. Modi ha tagliato i già magri budget per l’istruzione e la sanità, a beneficio del settore privato scarsamente controllato, inoltre ha gonfiato il budget della difesa. Il contratto del secolo è stato l’ acquisizione di caccia-bombardieri Rafale da Anil Ambani, socio di Modi. Come in altri paesi, in altre latitudini, il populismo identitario, la polarizzazione settaria e l’ultra destra più militarista e disinibita sono stati premiati da una parte importante dell’elettorato. Il BJP,Bharatiya Janata Party Partito del Popolo Indiano, ha vinto perché è il partito di gran lunga più ricco e in molte parti dell’India i voti sono in vendita. Un esempio significativo. Nel Rajasthan, il BJP ha perso le elezioni cinque mesi fa, ma ora ha preso tutti i seggi in gioco. Va ricordato anche che tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, il BJP era stato estromesso nelle elezioni per il Congresso in tre dei suoi feudi, oltre che nel Rajasthan, negli stati del Madhya Pradesh e del Chhatisgarh, ora riconquistati o meglio ricomprati . Un ruolo importante lo ha avuto la propaganda. Il Kashmir è stato strumentalizzato dalla propaganda di regime. A febbraio in Kashmir furono più di quaranta morti, i media indiani parlarono di trecentoventi terroristi uccisi senza alcuna prova. L’abattimento, per errore di un elicottero indiano da parte dell’esercito è stato taciuto, i morti furono sei e il pilota fu restituito dai pakistani. Un indiano ucciso dai pakistani è stato consacrato dalla telivisione indiana come un eroe nazionale. E così via. L’ex cameriere del tè, Narendra Modi, ha vinto perché assomiglia molto più all’indiano medio di Rahul Gandhi, figlio, nipote e pronipote dei primi ministri della stirpe Nehru-Gandhi. Modi parla con gli indiani nella loro lingua; India per gli indù, è la parola d’ordine dell’hindutva, l’deologia di Narendra Modi .
L’opposizione a Modi dalla Lok Sabha, (Camera del popolo) la camera bassa del Parlamento indiano, continuerà nella realtà dove drammatici problemi, tra gli altri, sono i seguenti.
IL KASHMIR, che richiede e lotta per l’ indipendenza
I NAXALITI, che continuano l’opposizione politica e militare al sistema, nelle zone centrali dellIndia che coincidono con quelle tribali e mirerarie, le loro roccaforti.
https://ilmanifesto.it/chi-sono-i-naxaliti-e-perche-vogliono-boicottare-le-elezioni-in-india/
I GIOVANI. Due terzi della popolazione ha meno di 35 anni e la metà ha meno di 25 anni. Con 1 milione di nuovi lavoratori al mese nel mercato del lavoro, trovare lavoro è difficile. Nel 2014, Narendra Modi a promesso di creare 10 milioni di posti di lavoro allanno. Cinque anni dopo, il record è deludente e il tasso di disoccupazione, pari al 6,1%, è il più alto in 45 anni, nonostante una crescita eccezionale del 6,7%.


I CONTADINI. LIndia ha 260 milioni di agricoltori, la maggior parte in povertà. Movimenti di sciopero si sono succeduti negli ultimi anni. Superfici di terra troppo piccole, stagnazione dei prezzi, agricoltori senza terra, esodo rurale, etc.,etc..
LA CLASSE OPERAIA, il cui peso specifico sta aumentando enormemente a causa dello sviluppo capitalista e dell’integrazione globale dell’India con il capitalismo prima o poi entrerà in conflitto con il governo di Modi .
LE CASTE. Modi e il suo partito sono per il sistema di caste e lo difendono. In India, però, sta crescendo un movimento per l’abolizione delle caste.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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