MATTIA MADONIA
L’Italia è una penisola prevalentemente destrorsa. Era il segreto di Pulcinella, fino a ieri ci si proteggeva da questa verità con il monito di non confondere i sondaggi e gli umori con i voti reali. Adesso, dirompenti e ineluttabili, i voti reali sono arrivati: la Lega alle europee sfonda ampiamente il 30% ed è il primo partito italiano. È l’era di Matteo Salvini. E il dubbio – ma non la speranza – è che possa durare un altro ventennio.
Il leader del Carroccio arriva in sala stampa con il rosario in mano. Prima di commentare la vittoria lo bacia, così come fatto in campagna elettorale, e ringrazia nuovamente la Madonna. Qualche minuto prima aveva postato sui social una fotodavanti a una libreria perfettamente in linea con la costruzione del suo personaggio. Nulla è lasciato al caso: c’è il libro di Putin, il cappellino di Trump, il santino di Franco Baresi, un Tapiro d’oro, un’ampolla della Lega e l’immagine di Cristo in un quadretto. Nella sede della Lega il sottosegretario Giancarlo Giorgetti intanto posiziona in bella vista una statua di Alberto da Giussano, un uovo di Pasqua del Milan e un canederlo sulla finestra della stanza su cui sono puntate le telecamere, come a voler rimarcare l’appartenenza territoriale. Non il miglior modo per ringraziare i nuovi elettori del Sud
Continua…
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