ALEXIS TSIPRAS per le elezioni del 7 luglio*:
Lottare per vincere le forze nere dell’austerità con il popolo progressista e democratico

Vorrei ringraziare tutti quelli che avete dato in questi giorni la battaglia elettorale nelle elezioni amministrative ed europee con abnegazione, altruismo, determinazione. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono in questa sala, i membri del Comitato centrale di SYRIZA, i membri del comitato elettorale dell’Alleanza progressista, i membri del gruppo parlamentare di SYRIZA, della federazione di Atene, i candidati e le candidati di queste elezioni amministrative ed europee.
Voglio anche ringraziare tutti i cittadini e tutte le cittadine che ci hanno sostenuto in questa battaglia difficile e determinante. Ogni persona che domenica ha scelto le liste SYRIZA e di Alleanza progressista per noi è unica e particolare. Ognuno di questi cittadini e cittadine ha ansie, aspirazioni, speranze per una vita migliore. E queste speranze dobbiamo fare tutto ciò che passa per la mano nostra, per non deluderle. Dobbiamo farli vedere che sono nel giusto.
È chiaro compagni e compagni che il risultato delle elezioni è stato inferiore alle nostre aspettative. Non solo per noi, ma anche per le migliaia di cittadini progressisti e democratici in questo paese. Abbiamo perso una battaglia, ma abbiamo di fronte a noi una guerra cruciale. E non abbiamo né il lusso né il diritto di tornare indietro. Abbiamo imparato, naturalmente, ad assumersi sempre le nostre responsabilità ed ad andare avanti. Facciamo lo stesso anche ora. Inoltre, penso che Eukleidis Tsakalotos l’abbia scritto ieri, che nella vita la cosa fondamentale non è se cadi, ma se ti alzi. Perciò vi chiedo oggi che ci alziamo tutti insieme, di riorganizzarci e di combattere. E sappiamo bene che possiamo farcela, perché la nostra arma principale, la nostra forza, è che difendiamo i nostri diritti e i nostri valori, difendiamo i valori della democrazia e della Sinistra.
Dobbiamo quindi appoggiarci, sostenere ed essere sostenuti, in linea di principio, alle centinaia di migliaia di elettori, quasi 1,5 milioni, che ci danno come punto di partenza il 24% dell’elettorato. Un numero di elettori, che è quasi lo stesso di quelli che hanno dato fiducia a SYRIZA alle elezioni del Parlamento europeo nel 2014, poco prima del grande sconvolgimento politico. Non voglio dire che la lotta che abbiamo davanti è una lotta facile, so che sarà una lotta difficile. Ma credo profondamente che sia una lotta che può essere vinta.
Oggi, quindi, voglio invitarvi a questa cruciale battaglia, per organizzarci meglio e per darla con le migliori condizioni. Dobbiamo dare questa battaglia credendo nella verità, sapendo cosa è in gioco nelle prossime elezioni nazionali. E questa verità dovremmo dirla con coraggio al popolo greco. Prima di tutto, tuttavia, dobbiamo dire al popolo greco che abbiamo ricevuto il suo messaggio di ieri. Sappiamo, lo abbiamo anche detto prima delle elezioni, che gli ultimi anni non sono stato facili. Abbiamo anche commesso errori e compromessi. Alcuni gli abbiamo deluso perché non siamo stati in grado di cambiare il Paese da un giorno all’altro. Abbiamo la responsabilità di tutto ciò, e non lo abbiamo mai negato.
Probabilmente, abbiamo la responsabilità, e alcuni c’è lo mettono nel conto, che nei giorni prima che prendessimo il governo avevamo messo l’asticella troppo in alto. Perché volevamo, credevamo e crediamo ancora, alla necessità di una grande trasformazione sociale e radicale. Avendo questa sete, potremmo siamo diventati volontaristici, forse abbiamo creduto che solo la volontà era sufficiente. Ora sappiamo bene, abbiamo l’esperienza, che ci vuole molto più tempo, molto più impegno, molta più fatica per ottenere la patria che vogliamo, lo stato che vogliamo, la vita che vogliamo. Non ignoriamo il messaggio delle elezioni europee di ieri. Abbiamo ricevuto questo messaggio.
Abbiamo ricevuto il messaggio dei cittadini e delle cittadine che ci avevano votato, ma ieri hanno preferito di non venire alle urne, esprimendo la loro insoddisfazione. Abbiamo ricevuto il messaggio della delusione di migliaia di elettori di SYRIZA che, ovviamente, non hanno scelto le urne della Nuova democrazia, ma hanno scelto partiti minori dell’area democratica. Abbiamo ricevuto il messaggio della stanchezza di una società dopo 8 anni di memorandum. Di una società che non ha avuto il tempo di sentire il cambiamento nella sua vita e nella sua vita di tutti i giorni dall’uscita dei memorandum, ma anche dalle misure di sostegno della società che abbiamo legiferato recentemente. Abbiamo anche ricevuto il messaggio noi stessi, che non dovremmo dimenticare mai chi siamo, chi rappresentiamo e per chi lottiamo.
E la prova che abbiamo ricevuto il messaggio era ieri notte, quando non abbiamo scelto di essere indifferenti ai risultati. Alla fine ho scelto di non soffermarsi sul nostro obiettivo iniziale e il nostro progetto, la nostra pianificazione centrale, di esaurire i quattro anni, il termine costituzionalmente stabilito di governo, ma ho deciso di accelerare le elezioni nazionali, come prova della conformità al verdetto popolare, ma anche dai messaggi dei cittadini. Perché questa è una differenza qualitativa di base tra noi e quelli precedenti. Nelle elezioni europee del 2014, non ho nemmeno chiesto le elezioni immediate quando abbiamo vinto con 4 punti di differenza. Avevo chiesto di accelerare le procedure, perché non c’era una corrispondenza politica, e avevo chiesto dal signor Samaras di non nominare il governatore della Banca Centrale di Grecia e di non prendere alcun impegno cruciale per il paese. Ha fatto come se nulla fosse accaduto. Questa è una differenza morale di base, se si vuole, tra la fazione democratica, tra tutti noi che non possiamo nemmeno per un attimo immaginare noi stessi in posizioni di potere, quando si questiona la fiducia dei cittadini.
Credo che la Grecia abbia un governo da quattro anni, che ascolta i cittadini, non li ignora. Non governa in contumacia. Per questo motivo vorrei invitare i cittadini, il popolo greco, alle urne, per prendere la decisione cruciale in ultima analisi, per il loro futuro e delle prossime generazioni per i prossimi, critici, quattro anni. E sappiamo tutti che il dilemma delle elezioni europarlamentari e diverso da quello delle elezioni nazionali. Tradizionalmente nel nostro paese le elezioni europee, dai 1981 quando sono istituite, erano elezioni che nello stesso momento rappresentavano l’opportunità per i cittadini di esprimere la loro insoddisfazione. Il malcontento, per la maggior parte, verso i partiti al potere, o l’opportunità per esprimere la loro più vicina preferenza politica, sapendo che questo voto non elegge un governo.
Pero, ora, abbiamo davanti a noi le elezioni nazionali, e tutti e tutte sanno che con il voto sceglie chi e con che progetto vorrà governare il paese nel corso dei prossimi quattro anni. Ora, i dilemmi e le scelte di tutti i cittadini che verranno a questo scrutinio saranno perfettamente chiari. E sono due opzioni. Perché secondo la legge elettorale vigente e non siamo responsabili di questo, perché abbiamo provato di cambiarla, abbiamo votato il proporzionale semplice, per non avere ogni volta che vengono le elezioni lo stesso dilemma. Ma questa è la realtà di oggi, con questa realtà, con questa legge andiamo alle urne – in base a questa legge, le scelte dei cittadini sono chiare per il giorno successivo:
Il giorno dopo le elezioni nazionali o avremmo un governo di Nuova democrazia del signor Mitsotakis, con ministri come il signor Georgiadis, il signor Voridis e altri loro compagni di estrema destra. O avremo un governo progressista e democratico con SYRIZA e l’Alleanza progressista. Questo è il dilemma. E questo dilemma non lo mettiamo noi, non lo metto io, lo mette la vita stessa. Non c’è, purtroppo o per fortuna, una terza opzione per il giorno successivo, e quindi dal voto di ciascuno e di ciascuna dipenderà che governo e che programma politico avremmo. Se abbiamo un governo di Nuova democrazia, che ha dimostrato la sua insistenza ossessiva alle politiche di austerità impopolari, o avremo un governo che continuerà e farà allargare i suoi sforzi per proteggere e sostenere la maggioranza sociale.
In queste elezioni, compagni e compagni, il dilemma è centrale e implacabile. E lo scontro programmatico, credo anche io – e ci batteremo per avere questo confronto in pubblico. Perché ci sono due grandi tradizioni politiche, due grandi famiglie politiche e ideologiche. Si confronta la fazione del neoliberismo duro, il partito che ritiene che il progresso è il risultato di una lotta di tutti contro tutti e, d’altra parte, il partito della solidarietà sociale, della cooperazione sociale, dell’uguaglianza, della protezione sociale. La domanda, quindi, è chiara: vogliamo una società in cui tutti saranno soli o una società del “noi”?
Sono fiducioso, e lo credo profondamente che se nei prossimi giorni fino al confronto nelle importanti elezioni nazionali, saremo capaci e metteremo questa questione al centro del dibattito politico, riusciremo ad incontrare di nuovo con le centinaia di migliaia, i milioni di persone che abbiamo camminato insieme in passato. Con i quali abbiamo combattuto, abbiamo lottato insieme e con i quali sono sicuro che lotteremo insieme ancora.
Il dilemma e le scelte non riguardano solo i cittadini e il popolo greco. Riguardano anche tutte le forze politiche che si definiscono nello spazio progressista e democratico. Tutti non devono più avere illusioni. Hanno visto come hanno cercato di intercettarli prima delle elezioni europee. Soprattutto il KINAL (PASOK) che ha fatto un lotta frontale contro SYRIZA e s è trovato nei giorni scorsi ad ascoltare stoicamente al signor Mitsotakis di caratterizzare “voto perso” i voto nel loro partito.
Ora sanno bene, credo, lo sanno bene sia la leadership, ma soprattutto i loro gli elettori, i loro membri, la loro base, i comuni cittadini progressisti, che rispettiamo la loro scelta alle elezioni europee, lo sano bene sapere che una sconfitta di SYRIZA significa la vittoria di Nuova democrazia, la vittoria di una Nuova democrazia che si è spostata a destra negli ultimi anni.
Inoltre, sanno bene che nel fronte anti-SYRIZA che ha cercato di creare tutti questi anni il signor Mitsotakis e che sono stati protagonisti anche loro, non possono più esistere sponsor politici impliciti o espliciti dallo spazio politico del centro o dallo spazio del centro-sinistra, ancora di più. Inoltre, ieri l’unico vincitore su questo fronte anti-SYRIZA era la Nuova democrazia e non loro. E tutti devono riposizionarsi su questi fatti. E soprattutto le forze progressiste, che devono smettere di vedere come se fosse invisibile la Destra in Grecia. Di perdonare i suoi i peccati e darle un certificato di buona condotta, per le ragioni di una spicciola politica e di convenienza politica.
Quindi diremo per ancora una volta la verità al popolo greco, anche se tuttavia molte volte sembra di essere ammara, che è cruda, ma questa è la verità. Noi non ci siamo mai nascosti dalle nostre responsabilità, né abbiamo fatto trucchi. Inoltre abbiamo scelto di non andare alle triple elezioni simultaneamente, come facevano pressioni i nostri avversari in qualsiasi momento, e se vi ricordate, anche se eravamo consapevoli che le elezioni europarlamentari ed amministrative, tradizionalmente, non riflettono il principale dilemma politico.
Abbiamo scelto di non indietreggiare, di contarci, né con la traccia degli equilibri, senza il dilemma di chi governerà domani, né con la nostra responsabilità in questo crocevia storico ed importante per il paese. Perché l’atteggiamento e il posizionamento del popolo anche se sono sarò critico nei nostri confronti, non ci spaventa. Al contrario, ci costringe a correggere gli errori che abbiamo commesso. E, infine, se la gente ha scelto nella prima parte di questa battaglia, la Destra piuttosto che il campo democratico e la Sinistra non dobbiamo dire che è peggio per il popolo. È il peggiore per noi, e dovremmo migliorare perché non accada di nuovo.
Quindi dobbiamo trarre conclusioni. Perché è questo popolo che ci ha dato due vittorie elettorali travolgenti e ha inviato un messaggio assordante in Europa nel 2015. E ha il criterio, giudica sulla base della sua vita e della sua vita quotidiana. È nostro dovere, pertanto, percepire le sue ansie e i suoi bisogni in ogni momento e diventare il suo sostegno. Come credo, e lo abbiamo dimostrato, è stato questo il nostro unico sostegno. Per questo motivo noi non abbiamo giocato e non giocheremo mai con le istituzioni e con il verdetto popolare.
Abbiamo detto con coraggio, pochi giorni prima delle elezioni europee, la scorsa settimana, una verità, che il voto del popolo nelle elezioni europee, conoscevamo i criteri, ma abbiamo detto coraggiosamente, che avrebbe potuto mettere ad un’avventura il piano per il suo recupero dell’economia e le misure di alleggerimento sociale dei pesi che abbiamo recentemente votato.
Saremo anche coraggiosi per dire anche ora la verità. E la verità è che le elezioni nazionali che abbiamo di fronte mettono di fatto un dilemma per chi governerà e con quale programma il paese. La verità è che la sua scelta di essere la Nuova democrazia io il campo democratico con asse portante SYRIZA determinerà anche le misure politiche da attuare in Grecia nei prossimi quattro anni.
Quindi, oggi, in occasione della riunione di oggi, mi rivolgo a tutti e tutte coloro che ci sono stati critici con noi nelle elezioni di ieri, ma che appartengono alla più vasta area progressista e democratica, ma anche agli elettori conservatori che sanno pero che il programma della Nuova Democrazia, se attuato, condurrà loro stessi e la maggioranza sociale nei giorni bui che abbiamo vissuto negli anni precedenti e che non dovrebbero essere ripetuti.

Mi appello a tutti e tutte quelli e quelle, mi rivolgo un ampio invito democratico a tutti i cittadini e a tutte le cittadine progressisti e democratici. A questo invito democratico non si deve mettersi nessuno e nessuna a parte. E questo invito democratico riguarda la grande battaglia delle elezioni nazionali che abbiamo davanti a noi, ma riguarda anche la lotta della domenica prossima, nei comuni e nelle regioni.
E devo dire che soprattutto nel comune di Atene, con Nasos Iliopoulos, e nella regione dell’Attica, con la Rena Dourou, dobbiamo dimostrare che sappiamo come lottare, perché perdenti sono quelle lotte che non sono state combattute. E questa lotta è una lotta che può essere vinta, e ha bisogno di tutti noi per essere vincere.
Ha bisogno del sostegno di tutti noi, e della nostra presenza fisica, con rappresentanti di lista elettorali. Credo che Rena possa dare il primo messaggio a coloro che credono che il gioco sia finito per le elezioni nazionali, potrebbe dare il primo messaggio che è bene di non considerare il caso chiuso prima che i cittadini finalmente parlino con il loro verdetto.
Ma voglio parlare del secondo turno delle elezioni municipali e regionali in tutta la Grecia e voglio invitare i cittadini che ci hanno sostenuto e hanno votato noi, i nostri membri, i nostri dirigenti, i nostri amici e tutti i cittadini, per sostenere con determinazione, ovunque, le liste progressiste.
In ogni comune, in ogni regione, anche dove non ci sono candidati per SYRIZA e l’Alleanza progressista, devono essere sostenute con il nostro cuore e la nostra anima le liste progressiste. Dobbiamo dare il messaggio che il campo aperto e il partito del progresso, della democrazia, della solidarietà è presente. E continua a prendere coscienza e di cambiare la vita dei cittadini.
Inoltre, non voglio dimenticare, a questo punto, dal momento che facciamo la nostra analisi dei risultati di ieri, di esprimere credo, credendo che esprimo tutto il mondo democratico, il nostro apprezzamento per la sconfitta schiacciante subita la formazione neonazista di Alba Dorata, tanto alle elezioni amministrative che alle urne europee, nonostante il fatto che ci sia un elemento allarmante, che mostrano gli exit poll sull’alta percentuale di giovani che ci sono andati a loro, e questo deve preoccuparci. Ecco perché dobbiamo lavorare con una dedizione e un piano ancora maggiori in termine dei giovani, delle giovani generazioni, perché dobbiamo lottare e lavorare, non solo per avvicinarli ai valori e le idee del campo democratico e della sinistra, ma anche per renderli conto che è una vergogna per la storia del nostro paese votare per un partito come l’Alba Dorata.
Voglio, infine, prima di chiudere, vi chiedervi, entro domani, che questo messaggio di militanza unita, di voglia di lottare, della determinazione che viene dalla nosta assemblea di oggi qui, perché qui non vedo facce cupe, ma persone che hanno l’ansia e la testardaggine per dare la lotta e uscire con la vittoria da questa battaglia. Voglio chiedervi di venire da domani, principalmente i ministri, i dirigenti di SYRIZA, i deputati, di essere da domani ad ogni regione, ad ogni grande città del nostro paese e convocare ovunque i comitati elettorali dell’Alleanza progressista. Dobbiamo fare riunioni aperte, parlare alle persone. Di fare la nostra autocritica. Di parlare anche dei nostri errori e del modo migliore in cui possiamo organizzarci. Ascoltarli, ascoltare le loro preoccupazioni e a chiedere loro, se hanno dato una volta con disinteressatamente questa battaglia delle elezioni di ieri, che la prossima battaglia la danno con una determinazione maggiore di due e tre e quattro volte, perché riguarda il futuro del paese, riguarda l futuro dell’Alleanza progressista, il campo progressista e democratico del nostro paese.
E dobbiamo dire a loro, e non solo sulla base, se volete del conforto psichico ed emotivo, che le battaglie perdenti sono quelle che non vengono combattute, per dobbiamo parlare a loro con i fatti. Dobbiamo dire che gli elettori che hanno dato ieri a Nuova democrazia questo risultato importante e vittorioso per le elezioni europee sono quasi uguale al numero dei elettori che hanno votato la Nuova Democrazia. nel gennaio 2015, nella schiacciante sconfitta di Nuova democrazia da SYRIZA. E se si immagina che ovviamente, così danno i exit poll, così mostrano le analisi, dicendo che la Nuova democrazia è arrivata al tetto del suo consenso, questo significa che la lotta che dobbiamo dare non è una lotta che è stata giudicata. Al contrario. Se riusciremo a riconquistare chi è indeciso o ha scelto diversamente ieri per le proprie ragioni, che dobbiamo assolutamente rispettarli, ma dobbiamo convincerli, la battaglia elettorale sarà a nostro favore.
Lo credo, lo credo profondamente. Lo deve credete ognuno e ognuna di noi, che dobbiamo dare questa battaglia con determinazione per cambiare il gioco.
E per mandare anche un messaggio ai nostri avversari politici: che non si comportano come governanti prima che il popolo greco esprima il suo verdetto finale. So certamente che non possono nemmeno nascondere la loro arroganza o la loro sete di tornare a posizioni di potere. Ma devono sapere che il gioco non viene giudicato nel primo tempo. Il gioco sarà giudicato alle elezioni nazionali, e il popolo greco che deciderà, e che deve ancora dire la sua ultima parola. Lo ripeto, quasi 1,5 milioni di persone sono attualmente convinte che la Grecia può essere un paese con futuro con dignità, con giustizia sociale e con sviluppo. Senza nuove coercizioni, senza che l’oligarchia domestica definisce tutto in questo paese.
Queste persone sono le persone che ci hanno sostenuto ieri, e ci sono altre centinaia di migliaia di persone che pensano la stessa cosa, e penso che possiamo, e riusciremo a mobilitarle e portarle alle urne. Perché in questo paese c’è una memoria collettiva e una forza collettiva. E c’è, ovviamente, democrazia e controllo sociale.
Abbiamo ricevuto un messaggio chiaro. Non possiamo riposarci, non possiamo lasciare che il fanatismo e la divisione conquisti le anime degli uomini. Dobbiamo diventare migliori, più efficaci, più determinati per materializzare tutto questo che questo popolo ha bisogno per vivere meglio.
I nostri avversari hanno investito quasi tutto nel voto per la nostra punizione. Ma questo ha sempre un limite. Da domani dovranno dirci cosa propongono loro. E il nostro sforzo dovrebbe essere quello di dimostrare il vero volto che si nascose con cura dietro questa campagna anti-SYRIZA. Il programma di governo di Nuova democrazia, che non è solo e semplicemente titoli, ma direi che è il grande cambiamento della vita quotidiana della maggioranza dei cittadini per il peggio.
E, naturalmente, per mostrare ancora più chiaramente il nostro programma, il come e in che modo costruiremo la Grecia della nuova era che stiamo immaginando. Perché il popolo greco deve darci ora la possibilità di governare senza le mani legate dietro la schiena. Ora che possiamo, avendo usciti dai memorandum, di applicare i nostri piani.
Quindi, con questi pensieri, voglio ringraziare tutti voi calorosamente. Voglio dare il benvenuto alla presenza tra di noi di Giannis Tsironis, a nome dei Verdi Ecologisti, che avevano preso la propria decisione di scendere separatamente nelle elezioni di ieri. Hanno preso quasi l’1%, che non è indifferente, e che ci uniscono con noi in questa battaglia fondamentale per non far tornare al paese al regime e la politica della dura austerità. Spero che troveremo altri collettivi e forze politiche che lavoreranno con noi nel prossimo periodo. Soprattutto, tuttavia, cittadini democratici, che verranno a nostro fianco, che si uniranno a noi in questo grande sforzo.
Quindi voglio concludere dicendo che sono sicuro, lo vedo a voi e mi sento che lo stesso sentono oggi tutti che ci hanno votato, centinai di migliaia di elettori, ma anche quelli che non ci hanno votato e si sono pentiti, vedendo che quello che avanza è buoi per il nostro paese, se ripeteranno il loro atteggiamento di ieri.
Quindi voglio dire, chiudendo, il detto di Nietzsche, “ciò che non ti uccide ti rende più forte”. Oggi siamo più forti, più determinati, più convinti. E ricordate, che forse il risultato di ieri può dimostrarci una cosa buona per noi. Forse alla fine diventeremo più forti, più forti nella cruciale battaglia che abbiamo davanti a noi, nella cruciale battaglia delle elezioni nazionali. Auguro a tutti e tutte noi buona forza, buona organizzazione, buona lotta, testardaggine e determinazione.
Tutti insieme ci riusciremo. La domenica che viene, ma anche nelle cruciali elezioni nazionali.

*Il discorso di Alexis Tsipras nella convocazione congiunta del Comitato centrale di SYRIZA e del Comitato elettorale di Alleanza progressista dopo le elezioni per il Parlamento europeo del 26 maggio del 2019.
Traduzione: Argiris Panagopoulos

Pagina FB Argyrios Panagopoulos

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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