I palloni gonfiati, usati in Venezuela dagli Stati Uniti per il loro tentativo di cambio di regime, non hanno svolto il lavoro assegnato. Il New York Timedichiara che il loro movimento si è “sgonfiato”:

Sgonfiata, l’opposizione venezuelana pensa di negoziare con Maduro

Undici ore dopo la pubblicazione della storia [in inglese] (e dopo la chiamata dalla Casa Bianca?), il titolo è cambiato [in inglese]:

Il leader dell’opposizione venezuelana Juan Guaidó potrebbe negoziare con Maduro

Pur continuando a ripetere le affermazioni della propaganda, l’articolo fa chiarezza sulla mancanza di sostegno pubblico a Juan Guaidó:

E ‘stata una mossa audace: Juan Guaidó, il leader della opposizione venezuelana, è rimasto in piedi di fronte ad una base militare, insieme a decine di ufficiali in uniforme e di alleati politici, incitando alla rivolta militare contro il Presidente Nicolás Maduro.

Tre settimane più tardi, Guaidó sta facendola la spola fra una mezza dozzina di luoghi sicuri per sfuggire alla cattura… E le proteste che riempivano le strade con i suoi sostenitori stanno scemando…

Indebolito e incapace di arrivare ad una soluzione rapida della crisi politica che sta bloccando il Venezuela, Guaidó è costretto a considerare la possibilità di negoziati con Maduro. Entrambi gli schieramenti hanno mandato i loro rappresentanti in Norvegia per tenere dei colloqui, una concessione che precedentemente Guaidó aveva respinto.

Questo cambiamento è un punto di svolta per l’opposizione, la stessa che in gennaio aveva accelerato attraendo il largo sostegno internazionale e richiamando grandi folle di sostenitori. Adesso quella spinta si è quasi esaurita, testimoniando la presa di Maduro sul potere perfino mentre il paese gli sta crollando attorno.

Il governo del Venezuela sta parlando con alcuni partiti di opposizione, mancano ancora conferme che il partito di Guaidó, quello più radicale, sia stato invitato, ed è dubbio che il governo voglia “negoziare” con esso.

È interessante notare che il New York Times abbia ora messo da parte il falso appellativo “presidente ad interim” che in precedenza [in inglese] usava [in inglese] per descrivere Guaidó.

Che Guaidó abbia fallito la sua pagliacciata [in inglese] del colpo di Stato non implica che gli Stati Uniti abbandonino i loro sforzi per arrivare ad un cambio di regime.

L’economia del Venezuela è in profonda crisi, causata non dalle timide riforme socialiste portate avanti dal governo, ma dalla guerra economica che gli Stati Uniti stanno conducendo contro di essa:

Le sanzioni economiche decretate dagli Stati Uniti stanno devastando le importazioni ed il vitale settore petrolifero venezuelani, rendendo il governare sempre più difficile a Maduro. Durante il fine settimana, il paese si è quasi fermato per la scarsità di carburante, mancanza che Maduro ha attribuito alle sanzioni.

Fortunatamente nessuno è ancora morto di fame in Venezuela, ma ci sono [in inglese] grossi problemi:

Sono trascorsi tre anni dalla caduta del prezzo del greggio dai più di 100 dollari a barile dell’inizio del 2014 ai 40 dollari a barile un anno dopo. Inoltre sono trascorsi tre anni dall’applicazione delle prime sanzioni da parte dell’amministrazione Obama, intensificate dall’attuale governo statunitense. Il risultato è stata la combinazione di questi due fattori con la struttura, enormemente complessa, del sistema alimentare venezuelano, dipendente dalla importazioni, pesantemente colonizzato dalle abitudini alimentari nordamericane, e gonfiato dal boom petrolifero dei recenti decenni. Attualmente, nonostante tutti gli sforzi, la dinamica dell’accesso al cibo dipende dal reddito: quelli che hanno più soldi mangiano di più e meglio.

Nel 2015 l’opposizione usò il suo sostegno da parte dei grossi produttori, importatori e distributori per creare artificialmente una scarsità di cibo e di prodotti igienici. Il governo rispose creando [in inglese] i CLAPs, i Comitati Locali per la Produzione e la Fornitura [sostenuti anche dal movimento delle comuni, vedi qui in italiano] che distribuiscono pacchi mensili a più di sei milioni di famiglie:

Il programma dei CLAPs è un accordo fra il governo e i gruppi della società civile per distribuire a prezzi controllati cibo ed altri beni di prima necessità ai capifamiglia venezuelani a basso reddito.

I poveri accolgono con entusiasmo i loro pacchi, ma i più ricchi sostenitori dell’opposizione, negli Stati Uniti [in inglese] e localmente, hanno sempre odiato [in inglese] il programma:

Mentre il movimento venezuelano delle comuni in gran parte sostiene i CLAPss, l’opposizione ha affermato da tempo che il programma discrimina i capifamiglia che non sostengono il governo. Secondo le autorità, i CLAPs hanno ridotto in tutto il paese la fame e la scarsità di cibo.

Il programma si basa sui mezzi, ma ci sono [in inglese] anche dei mercati CLAP in cui chiunque può acquistare. I CLAP non discriminano fra sostenitori e oppositori del governo, è solo che i poveri non sono quelli che sostengono le politiche neo-liberali preferite dalla opposizione.

Durante i recenti disordini, i sostenitori dell’opposizione hanno dato fuoco ai magazzini [in inglese] e le sedi dei CLAP.

L’amministrazione Trump si sta ora unendo agli sforzi dell’opposizione per aumentare il numero di venezuelani sofferenti la fame [in inglese]:

Gli Stati Uniti stanno preparando sanzioni e procedimenti penali contro i funzionari venezuelani ed altri, sospettati di usare il programma di aiuti alimentari gestito dai militari per il lavaggio del denaro per conto del governo di Nicolás Maduro, secondo fonti informate sui fatti.

Sanzioni e inchieste per frodi sono al vaglio sia contro militari e politici venezuelani che contro affaristi venezuelani e loro soci stranieri, dicono le fonti.

Molte famiglie venezuelane, per le loro necessità basilari, fanno affidamento sul programma di aiuti alimentari conosciuto con le sue iniziali in spagnolo, CLAP, …

Come può “lavare il denaro per il governo del Presidente Nicolás Maduro” un programma di sussidi agli alimenti del governo? Non c’è logica nelle argomentazioni fatte dall’amministrazione Trump.

La mossa sarà inefficace, non aiuterà il “cambio di regime” del governo. Bersagliare la distribuzione ai poveri degli aiuti alimentari non aumenterà il sostegno all’opposizione. Di ogni intoppo nei CLAP saranno accusate queste sanzioni. Meno aiuti le gente riceve, più sarà dipendente dai CLAP, anche se ridotti, e da altri programmi del governo.

C’è pura cattiveria, non una meditata politica, all’origine di tutto ciò.

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Articolo di b pubblicato su Moon of Alabama  il 22 maggio 2019
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

http://sakeritalia.it/america-latina/venezuela-il-sostegno-allopposizione-si-sgonfia-e-gli-usa-colpiscono-gli-aiuti-umanitari/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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