Lo sbarco dei migranti albanesi, 8 agosto 1991 - (foto da wikipedia.org)

Il più grande sbarco di migranti avvenuto nel nostro Paese è di 28 anni fa, quel giorno arrivarono con una sola nave 20mila albanesi, ma non si parlò di invasione come si fa oggi per poche decine di disperati

Per impedire lo sbarco di poche decine di migranti salvati dalle Ong il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha imposto ai grillini un secondo decreto ‘sicurezza’, ha chiuso il porto di Lampedusa, ha ordinato il blocco messo in atto dalla Guardia di finanza, ha insultato i parlamentari dell’opposizione, la Capitana della Sea Watch 3 ed i magistrati che non hanno fatto quanto egli aveva suggerito dai suoi canali di comunicazione preferiti: i social. Tutto per impedire una presunta ‘invasione’di migranti.

La nave mercantile Vlora, battente bandiera albanese, il 7 agosto del 1991, mentre si trovava a Durazzo per le operazioni di sbarco della merce che aveva cariato a Cuba, venne ‘assalita da una folla di 20mila persone’ e costretta a salpare per l’Italia. L’imbarcazione giunse a Bari il giorno dopo: l’otto agosto. Il comandante Halim Milagi, come ha fatto poche settimane fa Carola Rackete, forzò il blocco navale ‘comunicando di avere feriti gravi a bordo’. Le foto e le immagini televisive della nave stipata di disperati sono ancora oggi impressionanti. Quel giorno una marea umana si riversò sul molo, mentre a decine si tuffarono in acqua e tentarono di scappare. Ad oggi esso rimane il più grande sbarco di migranti avvenuto nel nostro Paese con una sola nave.

Ecco come descrisse quel giorno la moglie del sindaco di Bari, Enrico Delfino. ‘Andò subito al porto, prima ancora che la Vlora sbarcasse. A Bari non c’era nessuno del mondo istituzionale, erano tutti in vacanza, il prefetto, il comandante della polizia municipale, persino il vescovo era fuori. Quando uscì di casa però non immaginava quello a cui stava andando incontro. Dopo qualche ora, mi telefonò dicendomi che c’era una marea di disperati, assetati, disidratati, e aveva una voce così commossa che non riusciva a terminare le frasi. Non dimenticherò mai l’espressione che aveva quando tornò a casa, alle 3 del mattino dopo. Sono persone – ripeteva – persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro ultima speranza>’.

È così che ci si comporta di fronte alla disperazione, non proclamando finti blocchi navali, finti arresti ed istigando all’odio. Purtroppo, il popolo italiano, oltre ad essere ‘credulone’ ha, anche, la memoria corta o fa finta di avere la memoria corta. Oggi, per leghisti e grillini e per i loro rispettivi fan, siamo ‘invasi’ da poche decine di disperati, mentre 28 anni fa, con 20mila migranti sul molo di Bari, fu solo stupore e solidarietà.

Fonte wikipedia.org

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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