Francesco Cecchini

Hernán Darío Velásquez, Iván Márquez e Jesús Santrich


Iván Márquez, ex vicesegretario delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia – Ejercito Popular ha annunciato la ripresa delle armi, “come diritto universale che garantisce a tutti i popoli del mondo di sollevarsi in armi contro l’oppressione”. In un video di 32 minuti del 29 agosto ha indicato gli obiettivi. Niente sequestri, attacchi ai soldati e poliziotti, ma difesa armata in caso di aggressioni e dialogo con imprenditori, agrari e contadini: “Per cercare un contributo al progresso delle comunità rurali e urbane”.
A fianco di Iván Márquez sono Jesús Santrich, il guerrigliero che stato importanti nelle trattative per la pace concluse nel novembre del 2016 ed Hernán Darío Velásquez, noto come el Paisa. Tutti e tre guerriglieri storici delle FARC-EP, Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo. Sicuramamente queste FARC-EP collboreranno con l’ELN,Esercito di Liberazione Nazionale, che non ha deposto le armi, causa un negoziato di pace interrotto dal governo colombiano.
Un ruolo in questa decisione lo ha avuto il presidente Iván Duque uomo di Uribe, nemico numero uno della pace in Colombia, che sta tradendo gli Accordi di Pace firmati nel 2016 tra FARC-EP e governo colombiano. Va ricordato che ci sono stati gli scandali sui falsi positivi, civili innocenti uccisi dall’esercito e fatti passare per guerriglieri per ottenere denari e carriera, e l’uccisione in due anni di oltre 500 leader sociali e altri 150 ex guerriglieri da parte degli squadroni paramilitari ancora attivi in Colombia.
Dopo aver conosciuto la decisione di Iván Márquez , Rodrigo Londoño, presidente del partito politico delle FARC, Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, ha reagito respingendo l’azione e l’appello . Ha detto che la maggior parte dei membri della ex guerriglia rimane impegnata nell’accordo di pace. “La grande maggioranza rimane impegnata nell’accordo, anche con tutte le difficoltà o i pericoli previsti, siamo in pace”. In un altro messaggio , Londoño si riferiva precisamente al fondatore delle FARC-EP , Pedro Antonio Marín, alias “Manuel Marulanda” o “Tirofijo”, deceduto nel 2008, per ribadire l’impegno del partito con la pace. “Qualcosa che Manuel Marulanda ci ha insegnato è stato di mantenere la parola. La nostra parola oggi è pace e riconciliazione “. Ha sottolineato e ha ribadito che, nonostante ostacoli e difficoltà, il partito FARC è convinto che la decisione di raggiungere un accordo di pace sia stata corretta e si continuerà su quella strada per realizzare la pace.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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